35. Le ferite

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Superata l'influenza, Rowoon ha ripreso appetito

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Superata l'influenza, Rowoon ha ripreso appetito.

Ma la fame che prova lui è differente da quella che deriva dal bisogno di cibo. È una fame ben più travolgente e insaziabile.

Già durante la doccia è apparso più che evidente quanto mi desiderasse. Il suo intero corpo lo comunicava in maniera piuttosto eloquente, senza bisogno di esprimerlo a parole.
Quando però siamo usciti dalla cabina, ho constatato che non sarebbe bastato quello che avevamo appena fatto.

Rowoon ha preso l'asciugamano e percorso le mie curve, lentamente, come se fra le mani avesse una scultura pregiata a cui riservare il suo sguardo devoto e lussurioso; in seguito mi ha tamponato i capelli senza frizionarli, come piace a me, e per non strinarli, ha usato il fon a bassa velocità.
Ero già una gelatina umana arrivata a quel punto, ma come ho detto, Rowoon non era ancora sazio.
Dopo essersi dedicato interamente a me, ha espresso il suo desiderio di voler fare l'amore, sollevandomi tra le sue braccia e portandomi dritta nel suo letto, senza lasciarmi controbattere, dato che avevo le sue labbra incollate sulle mie. Come abbiamo fatto a non inciampare, scivolare o sbattere contro qualche spigolo rimane tuttora un mistero.

Ad ogni modo, non mi sarei mai ribellata, ovviamente. Anch'io morivo dalla voglia di fare di nuovo l'amore con Rowoon. Quello che è successo nella doccia è stato unilaterale e aveva soddisfatto solo me, quindi è più che naturale che lui voglia continuare ed io mi sono accorta di trarre ancora più piacere dal dare piacere a lui.

Solo che mai avrei pensato che lui arrivasse ad essere così... selvaggio. I suoi baci si sono trasformati in morsi e succhiotti feroci, senza risparmiare alcuna parte di me; il suo sguardo profondo era intriso di desiderio, tanto che per un attimo ho faticato a riconoscerlo.
Se la sua proverbiale delicatezza nel penetrarmi è rimasta invariata, la velocità delle sue spinte è stata esattamente uguale ma contraria. Così forte e così a fondo da farmi quasi perdere i sensi.
Ad un certo punto, non ho avuto più contezza di quante volte abbiamo raggiunto il culmine, so solo che lui non ne aveva mai abbastanza. E la cosa sorprendente è che io stessa ne volevo ancora.

Ed eccoci qui, stanchi ma beati, dopo ore di accecante piacere, a dedicarci a lenire le ferite che ci siamo inferti a vicenda durante la nostra tempesta di sensi: i miei graffi sul suo corpo, i suoi morsi sul mio. Ora la frenesia e la veemenza hanno lasciato il posto a baci e lingue delicate che leniscono quei segni di passione.

Sdraiata prona, in un groviglio di lenzuola e coperte, rimango ferma, assonnata e sorridente, a godermi il tepore delle dita e delle labbra di Rowoon che scorrono sulla mia schiena, adoro il modo in cui i suoi polpastrelli sfiorano la pelle nuda provocandomi intensi brividi.

«Credo di doverti le mie scuse...» sospira con voce di petto.

«Per cosa?» Mormoro voltando impercettibile il capo.

«Per questi» spiega tracciando il profilo dei segni lasciati dai suoi denti all'altezza delle mie spalle e del mio collo «credo di aver un po' esagerato...» sussurra accompagnando le sue parole con altri baci curativi.

Love in Montmartre (Rowoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora