Capitolo 1: Un nuovo inizio

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Rachel pov:
I treni mi hanno sempre messo malinconia, gente che se ne va e gente che ritorna.. le loro valigie sono colme di ricordi. La mia è qui che dondola da un lato all'altro e colpisce le mie nike bianche. Mentre la osservo con la musica nelle orecchie, mi vengono in mente la mia famiglia e i miei amici che non rivedrò per chissà quanto tempo. Già dopo la maturità non ho più visto Lhaura e Nali e nonostante ci sentiamo ogni tanto, mi mancano infinitamente. La fine del liceo l'ho aspettata per così tanto che poi quando è arrivata non mi sembrava vero e sono cominciati i rimorsi. Ora sta per iniziare una nuova vita per me, in Italia, la mia fantastica Italia dove ho sempre trascorso l'estate a casa dei nonni. Però questa volta è diverso perché non andrò in Puglia da loro ma dovrò trasferirmi a Milano dove inizierò tutto dall'inizio. È una grandissima sfida per me... sono molto timida e non faccio amicizia facilmente però magari è la volta buona per sconfiggere il mio essere talmente introversa.
"il biglietto prego", sento una voce profonda fuori dalle mie cuffie, tipico accento italiano, era il controllore che bloccò tutta la mia malinconia.
Manca solo una fermata e sono arrivata alla stazione di Milano Centrale, spero di non perdermi, non sono mai stata poi così brava con il senso dell'orientamento.
Ed eccomi scendere dal treno, sono piuttosto disorientata ma per fortuna riesco a ritrovarmi dopo un po'. Salgo sulla metro per arrivare al Duomo, come mi raccomandò di fare papà, così da arrivare nella mia nuova casa in affitto.
Dopo una mezz'oretta a piedi eccomi finalmente arrivare, esploro un po' la casa, sistemo molto velocemente le cose più importanti e mi catapulto a fare una doccia, non vedo l'ora di stendermi e dormire.

La mattina dopo...
06:55 il mio telefono comincia a squillare senza mai smettere
Lhaura: "finalmente hai risposto, ti sto chiamando da ieri sera ero davvero preoccupata"
Rachel: "scusami ieri sera sono crollata e ho dimenticato di chiamare tutti"
L: "Rache sei sempre la solita distratta... comunque com'è andato il viaggio? Tutto bene? E la casa? È grande?"
R: "Sisi aspetta con calma, il viaggio è stato lungo e stancante ma poteva andare peggio, la casa è molto carina ma ora devo scappare a prepararmi quindi ti dirò i dettagli più tardi"
L: "Spero lo farai invece di dimenticarti della tua migliore amica!"
R: "Non mi dimenticherei mai di te, ti chiamo dopo"
Attacco il telefono velocemente e corro a prepararmi. Lhaura è la mia migliore amica non da moltissimo, siamo andate al liceo insieme ma abbiamo legato solo gli ultimi 2 anni. Lei è italiana e si è trasferita in Germania per il liceo, non abbiamo fatto subito amicizia perché mi ci vuole sempre molto per sbloccarmi e poi non sapevo molto bene l'italiano i primi anni in cui è arrivata. Lei è fantastica mi ha sempre supportato ed è riuscita a farmi sbloccare un po' con tutti i suoi amici e l'altra nostra migliore amica Nali.
Mi vesto con un tailleur azzuro, con sotto un top bianco e dei pantaloni abbinati, le mie solite nike bianche e la borsa con le chiavi e le sigarette. Chiudo la porta e inizio ad incamminarmi con il navigatore verso l'università.
Finalmente arrivo ed entro, è enorme, sembra avere stanza infinite potrei perdermi in ogni angolo.
Vedo una ragazza con una specie di piantina con le aule, mi faccio coraggio e mi avvicino per chiederle informazioni
R: "Ciao, scusami sapresti dirmi dove posso trovare l'aula magna di editoria e giornalismo?"
La ragazza con i capelli corvini mi scruta attentamente, poi mi risponde con un sorriso dicendo: "Certo, ti accompagno io", io la ringrazio come se mi avesse appena salvato la vita e lei si presenta
S: "Io comunque sono Serena, faccio scrittura creativa e sono al secondo anno, tu sei una nuova matricola giusto?"
R: "Si, piacere io mi chiamo Rachel".. dico un po' balbettante dalla timidezza, lei sembra molto sicura di sé ed estroversa, ha un modo di guardare capace di entrarti dentro
S: "Ah Rachel, che bel nome, non sei italiana giusto?".. ecco che si accorge del mio accento fin troppo tedesco
R: "Si, cioè no, voglio dire sono originariamente italiana ma ho vissuto in Germania finora e mi sono appena trasferita per l'università qui a Milano".. dico un po' insicura
S: "Ah ecco però parli davvero bene, se non facessi un corso di dizione non mi sarei accorta di nulla"..cerca di dirmi rassicurante dopo essersi accorta del mio leggero disagio, fa un sorriso e ci scambiamo uno sguardo complice. Mi piace Serena, sembra davvero una brava persona e potrebbe diventare una mia ottima amica.
S: "Eccoci qui, questa è l'aula che cerchi, le lezioni in iniziano tra 10 minuti e sei con la Russo quindi buona fortuna"..mi dice come preoccupata per me
R: "grazie mille davvero, la Russo è la prof di giornalismo?"
S: "figurati, per qualsiasi cosa mi puoi chiedere, magari ci scambiamo il numero se ti va... comunque si la Russo fa giornalismo, lettere e scrittura, è molto brava a scrivere ma è una vera stronza".. mi dice la mia spero nuova amica un po' ridendo e un po' come terrorizzata da questa donna.
Ci scambiamo i numeri e poi Serena mi saluta per scappare verso la sua aula.

Entro nell'aula, è enorme e con molte gradinate, mi siedo in un angolo né troppo dietro e né troppo avanti, mentre iniziano ad entrare altri ragazzi. Il tempo di voltarmi e sento una voce alle mie spalle
D: "ciao sono Davide, tu come ti chiami".. mi dice un ragazzo dai capelli biondo platino squadrandomi il viso
R: "ciao, sono Rachel, piacere"..mi presento al ragazzo che nel frattempo si era seduto vicino a me e iniziamo a conversare fino a quando improvvisamente cala il silenzio nell'aula.
Alzo lo sguardo e vedo entrare una donna molto giovane, da un fascino estasiante, i suoi capelli ricci e rossi sono ipnotici e di fatto rimango immobile e immersa nei miei pensieri a guardarla fino a quando..
A: "Buongiorno a tutti, io sono la prof. Adele Russo"..dice la donna in maniera fredda e distaccata scrivendo il suo nome sulla lavagna prima alle sue spalle, poi continua dicendo..
A: "Questo corso è riservato a coloro che vogliono fare della scrittura la loro vita, perciò ogni anno rimane sempre meno della metà delle persone che si iscrivono all'inizio, dunque vi avverto da ora che non sarà facile per niente e chi pensa già da ora di scoraggiarsi quella è la porta"..mentre la Russo indica con l'indice l'ingresso dell'aula, 4 ragazzi si alzano timidamente ed escono. Si è creata un'atmosfera davvero tesa e pesante, Davide affianco a me continua a ripetermi qualcosa sussurrando ma io non lo capisco ed alzo leggermente la voce per chiedergli cosa stesse dicendo ma poi..
A: "Voi 2 lì sopra, si voi 2 alla terza fila!"..okay ora vorrei sotterrarmi credo di voler scappare
A: "Perché non dite anche a tutti noi quello che vi passa per la testa visto che avete tutta questa voglia di parlare"..dice verso me e Davide con un tono irritato e quasi compiaciuto, mentre io mi faccio piccola nel mio posto, il ragazzo accanto a me inizia ad agitarsi ed interviene dicendo:
D: "Ci scusi ci stavamo solo presentando, ma non la disturberemo più"..parla Davide un po' singhiozzando ma cercando di farsi valere
A: "Questo non è il posto delle presentazioni perciò se avete tutta questa voglia di parlare uscite fuori"..Davide sta per risponderle quando lei poi distoglie lo sguardo da noi per proseguire con il suo discorso ed iniziare la lezione.
Beh forse ho capito allora perché Serena era preoccupata e mi aveva avvisato della Russo... effettivamente non si sbagliava.

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