Capitolo 17: tutto dannatamente sbagliato

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Adele pov:
Mi sento vulnerabile e completamente fuori luogo, tutta questa storia continua a svuotarmi dentro.
Ho cambiato vita, mi sono lasciata alle spalle tutto il passato ma il risultato è che il dolore si ripresenterà sempre. Non potrò mai chiudere con i demoni della mia storia, continueranno per sempre ad abbattermi e rifarmi cadere da capo.
Ora questo ragazzo che si presenta nella mia vita e la sconvolge nuovamente.
In questo momento vorrei fuggire in un posto così lontano che mi faccia solo dimenticare di tutto.
Mi sento distrutta, non riesco a dire niente e le mie lacrime iniziano a parlare al posto mio. Rachel è ancora qui e vorrei tanto poterla abbracciare e nello stesso tempo che sparisse, perché in un momento così mi rendo conto di quanto avrei bisogno di lei senza neppure conoscerla. Tutto questo è dannatamente sbagliato e sto perdendo completamente il controllo delle mie emozioni e dei miei sentimenti assolutamente sbagliati.
Rachel si accorge delle mie lacrime che iniziano a correre come pioggia sui vetri e si fionda verso di me.
A: "v-vada via, per favore"..riesco solo a dire con un filo di voce soffocata dal pianto
Poi lei si piega, mi prende le mani e i suoi occhi mi fanno sempre lo stesso effetto catastrofico per il mio cuore e soprattutto per lo stomaco. Non reggo più, ho bisogno di abbracciarla.
Così lascio andare la presa che mi impedisce ogni giorno di abbattere quei muri tra di noi. La stringo forte e mi sento in un posto che non conosco ormai da anni, una casa, la mia casa.
R: "io non vado da nessuna parte"..mi dice lei dopo un po' scomparendo nel nostro abbraccio.
Quando ci dividiamo cerco di tornare in me ma io non voglio farlo, ho bisogno di lei, una volta che assapori qualcosa di così bello poi non riesci più a tornare indietro e immaginare di viverci senza. Così la guardo e lei ha gli occhi lucidi mentre asciuga le mie lacrime, poi senza dire niente la stringo di nuovo a me. Stavolta più forte, come per non farla andare realmente mai più via. Potrei restare così per sempre, tra le sue braccia con il suo profumo addosso che mi manda sempre di più in uno stato di assenza. Mi perdo nei suoi capelli mentre lei accarezza i miei dolcemente, conosco questa sensazione, lo aveva già fatto e fu lì che mi accorsi per la prima volta di quanto fossi dipendente da quel minuscolo corpo che contiene una persona gigante.
R: "mi dispiace tanto, se solo potessi fare qualcosa, qualsiasi cosa"..irrompe nel frastuono dei miei pensieri
A: "stai già facendo tanto così"..le rispondo lasciandomi andare completamente e continuando a tenerla stretta a me.
Ed ecco che nel silenzio del nostro abbraccio sento bussare alla porta, Rachel si stacca velocemente da me e cerca di ricomporsi, mentre io rimango ferma ed assente a fissare il vuoto.
R: "ehi hanno bussato"..mi dice sottovoce Rachel muovendomi il braccio e cercando di non farsi sentire, poi io mi asciugo meglio il viso e cerco di ritornare in me. Lei si allontana verso la porta e mi guarda aspettando che io dica qualcosa
A: "avanti"..esce dalla mia voce rotta
X: "buongiorno Adele, ti disturbo? Dobbiamo sistemare quelle pratiche prima della discussione di tesi"..dice un po' confuso dalla situazione un mio collega di commissione
A: "si, ora ti raggiungo io"..rispondo cercando di non fargli capire il mio stato d'animo distrutto
X: "va bene, ti aspetto"..dice uscendo e richiudendo la porta
R: "allora io vado, se ha bisogno di me beh spero troverà il modo..."..la interrompo prima che finisca la frase e la abbraccio un'ultima volta prima di uscire dalla porta. È un abbraccio di addio, so che tutto questo non può esistere, ma voglio concedermi almeno un'ultima volta. L'appoggio delicatamente sul muro mentre siamo ancora unite e le lascio un piccolo bacio sui capelli
A:"grazie"..le sussurro all'orecchio mentre mi stacco dalle sue braccia e vado via senza incontrare il suo sguardo, se l'avessi fatto i suoi occhi mi avrebbero urlato di rimanere ed il mio cuore non mi avrebbe più permesso di andare via.

La mattinata procede tra scartoffie di commissione e ho annullato le altre 2 lezioni della giornata, non me la sento proprio, voglio solo andare via. Domani tornerò per lasciare la lettera di dimissioni e partirò, non so ancora dove ma la meta al momento non importa, l'importante è che vada via, lontano da tutto questo casino che si è di nuovo creato nella mia vita.
Esco dall'università prima che finisca l'ora per evitare di incontrare chiunque e torno a casa. Il mio pensiero costante rimane Rachel ma continuano a risuonarmi nella testa quelle parole
"lei è la mia sorellastra"
mio padre continua ad insinuarsi nella mia vita e riesce sempre a rovinare tutto di me anche nella sua assenza. Eppure non può essere così, ci deve essere qualcos'altro che ancora non so, ma che non voglio assolutamente sapere.
Devo solo fuggire da qui.

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