Capitolo 16: io non vado da nessuna parte

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Rachel pov:
Sono così sorpresa di me stessa di aver convinto Adele a parlare con Davide, non so dove ho preso tutto questo coraggio ma mi ha portato solo bene. Mi avvicino per uscire dalla porta di casa della Russo
A: "Gli parlerò, ma solo a patto che ci sarà anche lei"..mi dice poco prima che io afferri la maniglia
R: "e per quale motivo?"..le chiedo curiosa e stranita
A: "perché ho deciso così, domani dopo le lezioni nel mio ufficio, ora sparisca prima che cambi idea"..mi risponde lasciandomi appesa sul motivo del perché voglia ci sia anche io.
Poi mi guarda un'ultima volta su e giù come se mi stesse spogliando con lo sguardo, si gira e sale al piano di sopra lasciandomi lì così.
Esco dalla casa e mi si forma un sorriso a 32 denti, non capisco il perché della sua scelta ma a me l'idea di vederla anche se per 10 minuti, mi fa morire di gioia. Dopo però mi ricordo di quello che Davide le deve dire... saprà di avere un fratellastro e tutto il resto su suo padre, chissà lei se ha un rapporto con lui o come Davide non lo vede più e chissà se sa tutto il resto della storia... sono tante le domande che mi passano per la testa, ma ora devo solo aspettare.

S: "quindi aspetta non ho capito... tu devi andare da lei con Davide a parlarle?"..mi chiede Serena dopo essere venuta a studiare a casa mia, la verità è che voleva essere aggiornata e ora non lascia studiare neanche me
R: "si dopo le lezioni dobbiamo andare nel suo ufficio e spero che riusciranno a chiarirsi"
S: "io comunque non ci posso credere te lo giuro. Sono 2 anni che la conosco e la vedo quasi ogni giorno all'università e non avrei mai immaginato neanche nella più pazza delle ipotesi che lei si potesse comportare così con una studentessa. Ceh in realtà con chiunque, sembra sempre così apatica, distante, talvolta terrificante. Poi arrivi tu e diventa sensibile e addirittura ti ritrovi a casa sua"
R: "hai detto bene quando dici che sembra così, ma è tutta un'apparenza, io sono sicura che sia veramente una brava persona"
S: "tu riesci a vedere sempre il bello nelle persone... ma non è che ti stai innamorando della Russo?"
R: "ma che innamorare e innamorare, io semplicemente non mi fermo all'apparenza"
S: "va beh farò finta di crederci"
R: "fai come vuoi Sere"
Poi ci mettiamo a studiare per davvero e Serena resta tutto il giorno da me, la sera cucina la pasta mentre io rimango ancora sui libri per preparare un esame.
Dopo mangiato ci laviamo, facciamo ancora un po' di gossip sul letto, ogni tanto viene fuori l'argomento "la Russo" e infine ci addormentiamo non so a che ora.

La mattina dopo la sveglia è un mostro che fuoriesce da sotto il letto
R: "Sereee muoviti o faremo tardi"..urlo a Serena che è da mezz'ora in bagno.
Quando finalmente esce ci dirigiamo fuori, pausa sigaretta sempre pure con 3 ore di ritardo e solo dopo si parte.
R: "Davide mi ha scritto che è appena entrato in aula e la Russo ancora non c'è"
S: "beh meglio così no?"
R: "ma perché?"
S: "Rache perché c'è traffico, facciamo tardi e non è che posso suonare a tutti"
R: "dio santo proprio oggi doveva andare così che ho lei come prima lezione"
S: "amo, tranquilla su, le dive si fanno attendere"..mi fa l'occhiolino mentre cerca si sorpassare nella coda che ci sta bloccando da almeno 10 minuti.

Con un quarto d'ora di ritardo finalmente arriviamo all'università e inizio correre verso l'aula magna, mentre invece Sere decide di prendersi direttamente l'ora buca. Effettivamente ormai potrei fare anche io così, ma per quanto odio ammetterlo ho una voglia assurda di vedere Adele.
Entro in aula senza dire una parola dirigendomi al solito posto accanto a Davide. Adele è lì che fa lezione e si ferma giusto pochi secondi quando mi vede ma poi ricomincia a parlare. Ero già pronta a ricevere da lei una delle battute (rimprovero) che Serena mi aveva avvisato avrebbe fatto per mettermi a disagio, invece no non dice nulla e nel frattempo io mi siedo.
R: "ehi, ce l'ho fatta"..sussurro a Davide
D: "non mi ha degnato di uno sguardo, sicura che voglia ancora parlarmi?"
R: "si stai tranquillo dopo andiamo direttamente noi e vedrai che si risolve"..dico sempre a bassa voce ma mi accorgo che, a causa del silenzio tombale dell'aula, Adele si gira verso il nostro mormorare. Eppure non dice niente neanche stavolta, noto alcuni ragazzi girarsi increduli verso di noi, nella convinzione che ci saremmo beccati una delle sue uscite per renderci ridicoli davanti a tutti e invece lei continua con la sua lezione.
Appena l'orologio segna le 09:05, Adele smette di parlare e tutti si alzano per uscire dall'aula.
Io e Davide attendiamo che tutti escano per poi avvicinarci alla cattedra, ma anche la Russo esce dalla porta velocemente insieme agli altri.
D: "te l'ho detto che ha cambiato idea"..mi dice Davide demoralizzato guardandola uscire
R: "ma no che non ha cambiato idea, aspettiamo 5 minuti e poi la raggiungiamo direttamente in ufficio"..cerco di rassicurarlo
D: "ma lei non ha un'altra ora di lezione?"
R: "di solito il martedì dopo di noi ha sempre l'ora buca e ricomincia alle 11:05"
D: "vedo che sei ben informata sui suoi orari"..e finalmente gli scappa un sorriso mentre io gli do una pacca sulla spalla. Aveva ragione, ho i suoi orari di lezione stampati nella testa più dei miei.
Dopo 5 minuti i corridoi sono di nuovo vuoti e io e Davide ci avviciniamo all'ufficio di Adele, bussiamo e da dentro una flebile ma nello stesso tempo formale voce, ci incita ad entrare.
R: "buongiorno, la disturbiamo?"..dico nel silenzio degli sguardi tra Davide e la Russo
A: "voi non dovreste avere lezione in quest'ora?"..risponde lei senza guardarci ma iniziando a spostare scartoffie sulla scrivania
R: "si ci sarebbe il corso di inglese, ma non importa"
A: "invece penso sia più utile quello che questa conversazione"..dice cercando di rimanere fredda e continuando a scrutare quegli infiniti fogli sparsi
D: "senta, io le devo delle scuse... ho avuto un comportamento sgradevole e..."..inizia finalmente a parlare Davide ma poi si blocca quando la Russo ferma le sue mani dalla scrivania e alza lo sguardo con i suoi occhi glaciali
R: "dai continua"..spintono un po' Davide per incoraggiarlo
D: "io, io non volevo dirle quelle cose ma era una brutta giornata e quando l'ho vista ho pensato a tutto quanto e sono come impazzito..."
A: "non so a cosa si stia riferendo, so solo che avrei potuto farla espellere dal corso e mi chiedo ancora perché non l'abbia fatto"..risponde Adele ritornando con la testa sulla scrivania, è in difficoltà e io me ne accorgo
D: "lei è la mia sorellastra"..dice tutto d'un fiato Davide ad Adele, sorprendendosi della sua stessa affermazione
D: "insomma, mio padre è anche suo padre e io non so se lei ne sapeva qualcosa ma sono anni che la cerco"
A: "è meglio se ora uscite da qui"..dice Adele con la mano tremante che nasconde sotto il tavolo e lo sguardo sempre in basso
D: "io me ne vado, ma la prego ci pensi e mi dia una possibilità per raccontarle la mia versione dei fatti... la prego"..dice Davide con gli occhi lucidi mentre esce e chiude la porta dietro di lui lasciando me e Adele di nuovo sole.
R: "Per favore gli dia una possibilità, ha tante domande e tante cose da dirle"
A: "v-vada via... per favore"..mi risponde lei nascondendosi il viso piangente nelle mani.
Io mi avvicino d'impulso e mi piego sulle ginocchia davanti a lei per spostarle le mani e guardarla. All'inizio fa resistenza ma poi lascia andare le sue mani nelle mie e incontra i miei occhi. I suoi sembrano come spenti, contornati da vene rosse che continuano a farle uscire delle piccole lacrime, poi a mia insaputa si accovaccia sulla mia spalla e mi stringe in un abbraccio che mi toglie il fiato e attraversa la mia anima
R: "io non vado da nessuna parte"

l'amore non esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora