Capitolo 3: che strana la sorte

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Rachel pov:
Mi sento lo stomaco scombussolato, Dio la Russo era così vicina e anche se è andata via mi sembra di sentire ancora il suo profumo.
Mi ha lasciata senza parole, dopo averla vista in aula con il suo atteggiamento distaccato e freddo non avrei mai pensato si sarebbe avvicinata a parlarmi. Poi dopo averla fatta quasi cadere con i libri credevo ormai di essere nella sua lista nera. Ho visto il mondo girare quando mi ha sfiorata e da vicino è così fottutamente attraente, con quelle piccole lentiggini e i suoi capelli che sembrano così morbidi... cerco di non pensarci perché è assurdo tutto quanto e chiamo la mia amica Lhaura al telefono, le racconto del viaggio, dell'università, accenno della Russo ma rimango vaga. Poi metto le cuffiette alle orecchie e mi incammino a piedi verso casa. Sento dietro di me una presa sul braccio al che mi giro e vedo un grande sorriso accogliermi seguito da un tenero abbraccio, ecco Serena, l'ho appena conosciuta ma a quel non so cosa che mi fa sentire a casa. Mi ricorda molto mia sorella più grande, sono anche simili di aspetto. La vedo ridere mentre mi fissa e io mi tolgo gli auricolari dalle orecchie..
R: "Cos'hai da ridere Sere?"..le chiedo confusa e sorridente
S: "No è che sembri sempre in un altro mondo per qualche minuto.. chissà a quante cose pensi in un secondo"..mi dice ridendo di me e dandomi una piccola pacca sulla spalla
R: "Ci conosciamo da così poco e hai già capito molto"..le confesso ridendo e ricambiando il suo tono scherzoso e amichevole
S: "Allora dove andiamo"
R: "Io sto andando a casa tu dove vai?"
S: "Io sto andando con la mia nuova amica Rachel a fare un giro in centro, che fai vieni con noi?"..mi afferma sicura Serena in modo serio e scherzoso allo stesso tempo
R: "Mh.. non so devo controllare la mia agenda e poi sai Rachel non è che la conosco poi così bene"..faccio per ridere e prendermi gioco di lei in modo carino
S: "Dai allora ti va se ti faccio vedere qualche posto nuovo"..Serena ritorna seria e io annuisco, ero davvero contenta di aver fatto così in fretta amicizia e poi con una come lei che sembra così fantastica. Dopo aver deciso dove andare, mi accompagna in macchina a casa mia dove salgo velocemente per cambiarmi e poi raggiungerla al parcheggio sotto casa dove mi stava aspettando.
Ho deciso di vestirmi diversamente dal solito, sono sempre molto coperta diciamo perché non sono troppo sicura di me, ma stasera ho deciso di osare. Indosso un top piuttosto scollato con sopra una giacca di pelle, sotto ho una gonna abbastanza aderente che mi fa sentire non molto a mio agio. Appena Serena mi vede mi fa molti complimenti che mi rincuorano e mi fanno sentire meglio con me stessa, così salgo in macchina e ci spostiamo verso il Duomo.
Okay forse è stato bello osare ma fa piuttosto freddo così, mi sento congelare. Serena se ne accorge e mi dice di entrare in un pub lì vicino, così la seguo e ci sediamo dentro. Era un locale piuttosto carino, con i led e la musica ambient. Io e Sere ordiniamo qualcosa da bere e improvvisamente mi sento chiamare..
D: "Rachel, ehi, Milano è così piccola?"..mi chiede Davide, il ragazzo biondo che ho conosciuto nella lezione della Russo stamattina
R: "ehi Davide, a quanto pare si"..gli rispondo salutandolo con un abbraccio amichevole
R: "lei è la mia amica Serena, ci siamo conosciute stamattina e lui Sere è Davide che anche ho conosciuto stamattina"..li presento ridendo mentre loro si stringono la mano e continuando a ridere con me
S: "Beh allora fai amicizia davvero in fretta"..mi dice Serena continuando a guardare negli occhi Davide, credo ci sia intesa tra loro.  L'affermazione di Sere mi colpisce piacevolmente, ho sempre avuto difficoltà a conoscere nuove persone e invece in una sola giornata ero riuscita a farmi già 2 nuovi amici. Mentre loro iniziano a conoscersi io li lascio un attimo soli per andare in bagno a sistemarmi un po' perché dopo 2 gin tonic mi girava un po' la testa e non sono abituata a bere. Così mi incammino verso la toilette delle signore, apro la porta e mi poggio con le braccia sul lavandino prima di aprirlo e bagnarmi un po' la faccia magari senza rovinare il trucco. Ero contenta, ma c'era qualcosa che non andava, un po' la stanchezza e un po' forse anche il fatto che non riuscivo a togliermi dalla testa lei... la Russo, mi aveva lasciato un non so che di interrogativo, ho proprio bisogno di fumare. Vado per aprire la porta ed uscire quando mi trovo davanti lei, è incredibile a volte la sorte...

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