Capitolo 31: mi ricordi il mare

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Rachel pov:
Adele mi lascia sola dopo avermi accompagnata a casa, ed io già sento un immenso vuoto. Stare con lei è un sogno ad occhi aperti, devo ancora realizzarlo ed esserne consapevole, ma la verità è che ho un po' paura di farlo... forse per non far crollare tutte quelle aspettative che inconsciamente si stanno creando in me.

Mi faccio una bella vasca calda cercando di rimuovere dalla mia testa le immagini di quel vicolo buio, per far spazio solo al pensiero di Adele e al suo profumo.
Dopo 2 ore di relax e pensieri, mi sento meglio, rinata. Si sono arrabbiata per quello che è successo, ma ho Adele con me e grazie a lei tutto il peso del mondo non ha più lo stesso effetto su di me. Ora voglio affrontare la vita a testa alta, fanculo l'insicurezza, la timidezza e la mia stupida introversione.

Dopo poco Serena suona il campanello ed io la vado ad aprire con le vibes della 'nuova me'
S: "dio Rache ero preoccupatissima vieni qui"..appena apro la porta mi salta addosso per abbracciarmi, io la lascio fare per qualche secondo senza ricambiare l'abbraccio e quando se ne accorge si stacca con uno sguardo tra il dispiaciuto e il colpevole
S: "Rache ti prego parlamene, ho bisogno di sapere"
R: "ti ho già detto al telefono quello che dovevo"..le rispondo fredda dandole le spalle per andare in soggiorno a sedermi dove poi mi segue anche lei
S: "le poche cose che mi hai detto mi fanno solo pensare ad un qualcosa alla quale non voglio assolutamente credere, perciò ti prego spiegati e smentisci i miei pensieri orribili"..quello che dice mi infastidisce ancora di più, come osa non crederci nemmeno
R: "allora non crederci, fai che cazzo vuoi ma poi non venire a casa mia a fare domande di cui non vuoi realmente le risposte"
S: "ma certo che voglio le risposte, non hai capito cosa intendo Rache... io voglio sapere e ti crederei sempre, mi sono solo espressa male. Ma ti prego dimmi quello che è successo, per favore davvero ho bisogno che tu me lo dica"
R: "bene, se ci tieni così tanto, posso dirti quanto faccia schifo la gente che frequenti. L'amico del tuo ragazzo, non è altro che un maiale senza scrupoli, voleva abusare di me ed io per fortuna sono corsa via in tempo. Mi viene il ribrezzo solo a ripensare a quello sporco soggetto senza coscienza e sei stata tu a lasciarmi lì con lui"..le mie parole suonano dure e Serena è piuttosto sconvolta
...okay forse sono stata un po' troppo cattiva, però la verità è che se lei non mi avesse lasciata sola con quel mostro non sarebbe accaduto niente... o forse sto esagerando a prendermela con lei
S: "io... non ci posso credere Rache, io... davvero non..."..è visibilmente in difficoltà e non sa cosa dire, ed io l'avrò fatta sentire un bel po' in colpa, quindi ora è il caso che questa conversazione si chiuda, anche perché non ho più la forza né la voglia, tra l'altro tra poco arriva Adele
R: "dai lasciamo stare, ora devo prepararmi che ho un impegno quindi per favore chiudiamo qua il discorso"
S: "io non so veramente cosa dire... sono senza parole scusa"
R: "va bene così, ora ti prego lasciami sola"
Serena si alza molto provata come non l'avevo mai vista, l'ho davvero ferita e questo mi dispiace, ma magari più in là avremo modo di riappacificare, ora la ferita è troppo fresca ed ho bisogno di allontanarmi.
Si ferma davanti alla porta prima di aprirla e poi si gira verso di me, apre la bocca per parlare ma non dice niente e subito dopo va via.
Spero sia solo una situazione momentanea, io a lei ci tengo molto ma d'altronde sono fatta così e ho bisogno di tempo.

Mi do un'ultima sistemata e aspetto Adele davanti casa, devo cambiare umore e passare una bella serata con lei
Dopo poco la vedo scendere da un'auto nera, simile ad un taxi
A: "ehi, stai bene?"..mi abbraccia appena arriva davanti a me
R: "adesso si"..le rispondo facendomi stringere tra le sue braccia
A: "preferisci restare a casa?"
R: "no, voglio che tu mi rapisca per sempre e mi porti via da qui"
A: "perfetto, allora andiamo"..prende la mia mano, mi apre la portiera e ci sediamo dietro, mentre davanti un uomo al volante le chiede se possiamo partire e lei fa cenno di si
R: "hai anche un autista privato ora?"..le sussurro per non farmi sentire da quell'uomo, lei ride e gioca con le mie dita tra le sue
A: "io posso avere tutto quello che voglio, piccola"..mi dice anche lei sussurrando e provocandomi non pochi brividi lungo la schiena.
Ma la nuova Rachel non può farsi controllare così, devo provocarla anche io e quindi lascio la sua mano per portare la mia sulla sua coscia dove lentamente faccio un po' di pressione e poi vado più giù sfiorando la sua intimità con il mignolino. Appena il mio dito la sfiora, Adele quasi sussulta, missione compiuta.
Ma lei ovviamente vuole riprendere il controllo e quindi mi ferma e riafferra la mia mano per stringerla alla sua, poi mi guarda compiaciuta come per dimostrarmi la sua resistenza, ma io non mi arrendo e continuo a provocarla. Prima mi mordo il labbro, cosa che ho sempre notato farle un certo effetto, poi lascio di nuovo la sua mano e la poso sul mio seno facendo scendere un po' di più la scollatura. A quel punto Adele sposta lo sguardo sulla strada cercando di fare la disinvolta ma so che non ci riesce e ogni tanto sbircia
A: "cosa stai cercando di fare?"..mi sussurra dopo un po', in un visibile stato di difficoltà
R: "io? No niente è che ho sbagliato taglia di reggiseno quindi mi da un po' fastidio... non è che potresti aiutarmi ad aggiustarlo?"..lei scoppia a ridere e poi si sofferma a guardare nella scollatura
A: "no secondo me hai sbagliato proprio a metterlo, non la taglia... sai magari posso provare ad aggiustare qui le bretelle ma secondo me non ti serve"..mi risponde per provocarmi a sua volta, poi si avvicina un po' di più per non farsi vedere dall'autista e mi sfiora di proposito il seno ed io vado in estasi
R: "hai ragione, forse è il caso che lo tolga"..le rispondo per nascondere quanto mi abbia eccitato con quel tocco
A: "no no, ferma che siamo quasi arrivate"
Poi scoppiamo a ridere sperando che quell'uomo alla guida non abbia ascoltato la nostra conversazione e dopo poco ci fermiamo in un posto in mezzo al nulla con un enorme distesa di prato
R: "ma dove siamo?"
A: "vieni dobbiamo andare di qua. Grazie Robert ci vediamo"..dice prima a me e poi parlando dal finestrino all'autista per lasciargli dei soldi
R: "non mi vuoi dire dove stiamo andando?"
A: "ma come sei impaziente eh... ora lo vedrai con i tuoi occhi"..e dopo poco ci troviamo davanti ad un jet in mezzo al nulla con solo un uomo accanto intento a parlare al telefono che però lascia subito appena ci vede e viene verso di noi
X: "la miaaa Adele... finalmente dai veloce che se no vi perdete il tramonto"..dice l'uomo con un accento francese abbracciando Adele e poi porgendo la mano verso di me
A: "lui è Marcel, un mio caro vecchio amico"..me lo presenta Adele
M: "incantato mon chéri"..Marcel mi fa il bacia mano e poi sale sul jet
R: "mi vuoi spiegare che sta succedendo?"..chiedo ad Adele incredula di tutto quello che ho davanti
A: "il jet è di Marcel che si è offerto di accompagnarci per fare prima"..risponde ridendo, prendendosi gioco della mia visibile confusione
R: "ma accompagnarci dove?"..rido anche io
A: "dai saliamo e lo vedrai"
Mi aiuta ad entrare e saliamo su di un lussuosissimo jet con divanetti in pelle nera e dei tavolini pieni di stuzzichini. Sembra una di quelle stanze dei palazzi reali, mai vista una cosa del genere
R: "wow è bellissimo"
A: "vieni di qua che tra poco c'è il tramonto"..mi afferra la mano ed entriamo in una porticina con un grande finestrino, poi lentamente dopo qualche minuto il jet si alza nel cielo e il panorama si fa sempre più bello
R: "è tutto così... perfetto"..le dico mentre guardiamo abbracciate il sole tramontare, da qua su è completamente diverso ed è davvero uno spettacolo unico
A: "sono contenta ti piaccia"
R: "come potrebbe non piacermi, quando mi hai detto di una sorpresa non avrei mai immaginato questo. Grazie... tu sai sempre come farmi sentire speciale"
A: "no ma non è questa la sorpresa"
R: "in che senso?"
A: "stiamo andando noi dalla sorpresa"
R: "ma è già questo un momento unico... non potrei desidererei di meglio"
A: "va beh allora se lo preferisci puoi rimanere qui con Marcel sul jet e io vado dalla mia sorpresa da sola... però sai tra poco sarà buio e non si vedrà più niente"..mi risponde sarcastica
R: "vieni qua scema"..le dico io portando il suo viso al mio per baciarla.

Tra una coccola e l'altra siamo in fase di decollo in una meta a me ancora sconosciuta
R: "allora adesso lo posso sapere dove siamo?"
A: "guarda che io quando dicevo che ti avrei rapita ero seria"
R: "a beh allora ora dovrei provare a scappare"
A: "no ormai non vai più da nessuna parte"
R: "non vorrei essere da nessun'altra parte se non con te"
A: "eh questa è la sindrome di Stoccolma"
R: "quanto sei scema"
A: "dai andiamo che tra poco fa buio"
Salutiamo Marcel e ci addentriamo in un piccolo paesino marittimo, credo, poi arriviamo sulla spiaggia e Adele mi mette una benda sugli occhi
A: "e non sbirciare eh guai a te"
R: "dai che è già difficile camminare sulla sabbia"
A: "tu devi solo mettere un piede davanti all'altro, poi ti guido io"
R: "quanto manca?"
A: "siamo arrivate, aspetta ora te la tolgo ma tieni gli occhi chiusi, ti dico io quando aprirli"
Faccio come mi dice e quando mi toglie la benda, intravedo una certa luminosità che poi finalmente posso ammirare quando Adele mi da il permesso per guardare
R: "oh mio dio... è stupendo non ci posso credere"
Siamo in riva al mare e davanti a noi c'è un tavolo imbandito con accanto un tendone che ricopre un letto matrimoniale e candele sparse, è un posto perfetto... è IL posto perfetto.

A: "allora che dici, posto adatto ai rapimenti?"R: "Adele tu sei la persona più folle, dolce, creativa, bella, bellissima, stupenda che conosca"A: "si lo so che sono fantastica"

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A: "allora che dici, posto adatto ai rapimenti?"
R: "Adele tu sei la persona più folle, dolce, creativa, bella, bellissima, stupenda che conosca"
A: "si lo so che sono fantastica"..mi dice ridendo per poi abbracciarmi
R: "mh io direi di vedere se anche questo letto è fantastico"..le rispondo e lei scoppia a ridere
A: "ceh io ho passato un pomeriggio a scegliere un menù adatto e tu pensi al letto... che delusione, non va bene la prossima volta rapisco qualcun altro"..fa la finta seria
R: "no no dai scusa, il letto può aspettare"
A: "ecco brava"
Ceniamo con la melodia del mare in sottofondo che contorna il tutto in maniera eccezionale, parliamo per ore come se ci stessimo appena conoscendo. Il tempo scorre così veloce ma a noi non importa, l'unica cosa che conta ora è che siamo insieme e non può esserci niente e nessuno a rovinare tutto questo.
Finito di mangiare ci sediamo in riva al mare per farci coccolare la pelle dalle onde e salutare gli ultimi spiragli di luce diurna.
Le uniche fonti di luci ora sono le candele e quei suoi stupendi occhi glaciali in cui mi continuo a perdere dentro.
A: "qui ci sono venuta quando sono scappata per quei due mesi da Milano dopo aver lasciato il lavoro. Appena ho scoperto questa spiaggia ho pensato a te... a quanto tu mi ricordi il mare, sei una tempesta di emozioni, sei immensa e non ti si potrebbe mai racchiudere in un acquario. Sei limpida, talvolta scontrosa, profonda e mai scontata. Solo guardandoti dall'esterno faresti perdere la testa a chiunque, figurati se si scopre cosa c'è dentro. Hai dei tesori nascosti sparsi ovunque ed è questo il motivo per cui tanti pirati tentano e tenteranno sempre di svuotarti e rubare l'oro che proteggi nei fondali. Tu sei una forza della natura, le tue onde non hanno niente a che vedere con l'odio e la malvagità, cercano solo una riva su cui poggiarsi e riposare. Sai, vorrei tanto essere quella riva, anche solo ogni tanto, poter essere il posto dove puoi rifugiarti nel rumore e nel silenzio. Ed io, a te come al mare, non chiederei mai nulla se non avere l'onore di poterlo ammirare, anche da lontano, è un niente che è tutto. Tutte le volte che ho paura, mi sento debole e spezzata io lascio tutto, sparisco e vado a trovare pace tra la salsedine delle onde, funziona sempre ed io ho voluto portarti qui perché magari guardando il mare puoi capire come mi sento io quando guardo te"

Nessuno mi aveva mai detto delle cose così belle e i miei occhi si fanno lucidi ad ascoltarla e al pensiero che finalmente ha abbassato la guardia e prova queste cose per me... è la dichiarazione d'amore più bella che possa esistere ed io non potrei mai dire niente di meglio.

R: "tu non sarai mai la solo mia riva, tu sei diventata il mio mondo. Io non potrei immaginare più la mia vita senza di te e non voglio farlo. Sei tutto Adele, te lo giuro, non te ne andare mai da me ti prego"..riesco solo a dire e poi lei mi abbraccia e ci stringiamo in un unico cuore che batte per entrambe.

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