Adele pov:
Non avevo alcuna voglia di uscire stasera, ma Francesca alla fine mi ha convinto.. vuole distrarmi dal lavoro pensa che sia troppo fissata e fiscale e che devo sciogliermi un po', poi si è lasciata da poco e ha bisogno di sfogarsi.
Mi preparo per uscire e mi vesto con un top di pizzo, jeans e tacchi non troppo alti. Sembra che faccia abbastanza freddo però quindi per sicurezza mi porto una felpa da tenere in macchina oltre al giubbotto di pelle che ho addosso. Dopo aver preso tutto esco di casa, salgo in macchina e vado a prendere la mia amica Francesca che mi aspetta vicino al Duomo.
F: "finalmente ti sei decisa ad uscire professoressa impegnatissima"..mi dice la mia amica ridendo e salutandomi con due baci sulle guance
A: "dove vuoi andare stupida"..la insulto affettuosamente, sa che sono fatta così e che detesto mostrare affetto ed emozioni. Noi comunichiamo così, insultandoci affettuosamente e prendendoci in giro sapendo che dietro c'è realmente un grande affetto.
F: "andiamo in un pub, ho voglia di un bel cocktail e poi ti devo raccontare di quello stronzo di Mauro"..afferma fra iniziandomi a raccontare del suo ex ragazzo.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo in un pub piuttosto carino, ci sediamo però in disparte in modo da poter parlare in tranquillità e ordiniamo da bere. Dopo un po' mi squilla il telefono ed è il mio editore, mi scuso con fra e mi allontano verso il bagno per rispondere.
Metto la mano sulla maniglia che però si sta piegando prima che io possa metterci forza, improvvisamente si apre e mi trovo addosso lei. La ragazza dei libri, della panchina, degli occhi verdi profondi. Sono incredula alla sua vista e lei non sembra stare molto bene, ma noto il suo abbigliamento, è davvero molto bella, mentre ci scontriamo per sbaglio faccio contatto con i suoi fianchi e avverto un brivido profondo per tutto il corpo. Ma devo tornare in me, dannazione, cosa mi sta succedendo?
R: "mi-mi scusi non volevo"..dice la ragazza balbettante e che mi sembra essere un po' brilla
A: "non importa, sta bene?"..le dico preoccupata mentre lei cerca di scomparire dietro la porta, annuisce ed esce fuori senza salutarmi.
Una parte di me mi suggerisce di ignorare l'accaduto, ma l'istinto non me lo permette. O meglio sono sinceramente preoccupata non posso lasciarla sola così. Allora la seguo mentre si dirige verso l'uscita secondaria accanto ai bagni per andare fuori dal locale. Vedo che cerca qualcosa nella sua borsa, caccia delle cartine e il tabacco e inizia a girarsi una sigaretta tremando.
A: "sta morendo di freddo, sa non è il caso che rimane lì"..le dico avvicinandomi e cercando di capire cosa le fosse accaduto
R: "ho lasciato la giacca dentro, adesso fumo e poi vado a prenderla"..mi dice palpitante e tremando con i denti, così vado verso la mia macchina che era poco più distante e prendo la felpa che mi ero portata per sicurezza. Mi avvicino di nuovo verso la ragazza dagli occhi verdi e le porgo la felpa senza dire niente
R: "no guardi non c'è bisogno, sto bene"..mi dice tremante
A: "si metta la felpa se non vuole prendersi una polmonite"..dico irritata e facendolo apparire quasi come un rimprovero, lei la afferra e se la infila sopra il suo top scollato che sarebbe stato meglio non notare. Ma come si fa a non notarla, è stupenda e ora ha le labbra viola, si le sto guardando le labbra e so che dovrei smetterla ma in questo momento non riesco a controllarmi
A: "come si chiama?"..le chiedo con un tono sempre freddo, o almeno spero che lo percepisca così
R: "mi chiamo Rachel, Rachel Ferrari"..mi risponde confusa lei.
Rachel... finalmente posso dare un nome a quegli occhi e le si addice così tanto.
Da lontano vedo arrivare 2 ragazzi, una è Serena Crisci che frequenta le mie lezioni da due anni e l'altro è un ragazzo biondo che ho già visto da qualche parte. Si avvicinano verso di noi e Serena corre subito da Rachel
S: "tesoro che fine hai fatto? Ci stavamo preoccupando"..dice la ragazza alla sua amica, poi guarda verso di me
S: "buonasera prof.. ehm che sorpresa incontrarla qui.."..mi parla indecisa, si vedeva che non sapeva cosa dire ed era confusa dalla situazione, mentre il ragazzo biondo mi guarda con disapprovazione mi ricordo di stamattina, certo era lui quello che non stava zitto mentre parlavo. Ora non so cosa dire
A: "salve, lei non sta bene l'ho incontrata prima e ora sto andando via"..dico il più fredda possibile indicando Rachel che era in un imbarazzo totale
S: "ehm.. va bene arrivederci".. dice Serena sempre più confusa mentre mi allontano e scambio l'ultimo sguardo con Rachel. Poi vedo la mia amica Francesca piuttosto nervosa vagare davanti al locale e la raggiungo
F: "ma si può sapere che fine hai fatto?"..mi dice infuriata
F: "volevo supporto da te e un'amica con cui parlare, ma niente come al solito non te ne frega un cazzo e pensi sempre e solo al lavoro. Bene, io me ne vado prendo un taxi, grazie della NON serata!"..non faccio a tempo a rispondere che corre via verso un taxi, capisco di averla ferita molto stavolta. So di non essere una buona amica a volte... o meglio sono una pessima persona e meglio che me ne torni a casa.
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l'amore non esiste
RomanceRachel Ferrari è una ragazza di 19 anni, si trasferisce a Milano per frequentare una delle più rinomate università di scrittura creativa e giornalismo. Le sue origini sono italiane ma ha sempre vissuto in Germania dopo che i genitori si ci sono tra...