Capitolo 14: azzurro glaciale

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Davide pov:
mi sveglio con un peso sulla spalla e la testa pesante, Serena è appoggiata su di me e continua a dormire. Per un attimo non penso a niente e poi mi viene in mente tutto il casino che ho fatto ieri sera...
Ho reagito d'impulso e ho rovinato tutti i piani che mi sono costruito per 2 anni interi. Devo assolutamente parlare con Rachel, forse lei saprà come aiutarmi.
Cerco di alzarmi senza svegliare Serena ma non ci riesco
S: "dove vai?"..mi chiede con un filo di voce stendendosi nello spazio vuoto che ho lasciato sul divano
D: "devo andare a parlare con Rachel, come mi hai detto ieri magari lei può aiutarmi per quella situazione"
S: "no Da secondo me dalle un po' di tempo, ieri sera mi ha chiamato ed era parecchio incazzata... magari non ti vuole parlare ora"..mi dice lei mettendosi seduta
D: "perché parecchio incazzata?"
S: "perché Davide dai io ho capito che tu hai le tue ragioni, però eri ubriaco e non so se ti ricordi le parole pesanti che hai usato... poi Rachel è abbastanza legata alla Russo quindi beh"
D: "le vado a parlare"..le dico senza darle il tempo di rispondere
Mi lavo la faccia, i denti, mi vesto velocemente ed esco di casa. Poi arrivo all'appartamento di Rachel e suono il campanello

R: "che ci fai qui Davide?"..mi sputa Rachel con rabbia
D: "sono venuto a parlarti, ci sono delle cose che dobbiamo chiarire"
R: "io non ho nulla da chiarire con te, sei una persona orribile che odia le donne e con uno così io non voglio averci nulla a che fare"..mi dice lei mentre sta per chiudere la porta che però io blocco con il piede
D: "ti prego Rache dammi solo 5 minuti per darti la mia versione, poi vado via e se non vuoi non mi rivedi più, giuro"
R: "hai 2 minuti, poi sparisci dalla mia vista"..mi risponde spostandosi dalla porta e lasciandomi entrare

D: "ascolta Rache, è una storia complicata... avevo appena finito il liceo e mia madre era da un po' di anni che era caduta in depressione, sapeva che mio padre la tradiva mentre io ero all'oscuro di tutto. Cioè sapevo che fosse depressa ed andava in terapia, ma nessuno mi aveva mai voluto dare delle reali motivazioni. Poi un giorno a giugno di 2 anni fa, poco dopo la maturità, stavo tornando dai festeggiamenti post-diploma, ero stato 2 giorni al mare con i miei compagni di classe e arrivato a casa trovai mia madre nel soggiorno, senza vita, si era suicidata e mi aveva lasciato un biglietto di addio. Si scusava con me per non aver saputo lottare e alla fine della lettera mi confesso che la goccia che la fece traboccare fu sapere che mio padre, insomma suo marito, aveva una figlia con un'altra donna. Una figlia di cui lei non sapeva nulla. Mi confesso che lei pensava che mio padre la tradisse solo da pochi mesi, ma venendo a sapere dell'esistenza di questa figlia non sua arrivò alla conclusione che erano ben 24 anni che non solo la tradiva, ma aveva anche una vita parallela con un'altra donna. Dopo svariate ricerche scoprii chi fosse questa donna e arrivai anche a sua figlia, la mia sorellastra, Adele Russo. Fu difficile arrivare a lei perché non portava il cognome di mio padre, ma dopo tante ricerche durate ben 2 anni, la trovai e mi informai sulla sua vita. Così mi sono iscritto all'università dove insegna e il resto insomma lo sai"..Rachel è come pietrificata e scioccata insieme, mentre le parlo si siede sulla prima sedia che trova e mi guarda senza dire nulla
D: "so che avrei dovuto dirtelo, mi dispiace davvero ma non sapevo nemmeno io quali fossero le mie intenzioni dopo averla conosciuta... poi ieri era il compleanno di mia madre e quando l'ho vista lì così felice e spensierata, l'alcool ha tirato fuori il peggio di me"
R: "io, io non so veramente cosa dire... sono senza parole"
D: "si lo capisco, ma credimi non sono uno sporco misogino, è che lei è il motivo per cui la mia vita ha assunto un vuoto immenso senza mia madre"
D: "se potessi tornare indietro a ieri sera, non le direi quelle cose. Se potessi tornare indietro a qualche mese fa quando l'ho trovata, le sarei andato a parlare e saperne di più. Se potessi tornare indietro a 2 anni fa, non l'avrei lasciata sola per andare a divertirmi e non le avrei permesso di suicidarsi, magari avrei saputo aiutarla"..continuo a parlare ed iniziano ad uscire sempre più lacrime amare, erano anni che non piangevo
R: "vieni qui dai, tranquillo"..mi dice Rachel anche lei con gli occhi lucidi, abbracciandomi e facendomi cadere in un vero e proprio pianto liberatorio
R: "purtroppo nessuno di noi può tornare indietro, però magari possiamo andare avanti in modo migliore"..mi sussurra lei nel nostro abbraccio

Dopo esserci divisi mi asciugo le lacrime e mi siedo sul divano, Rachel mi porta dell'acqua e si mette accanto a me
D: "cosa dovrei fare? Vorrei scusarmi ma so già che non porterebbe a nulla"..irrompo io nel silenzio che si era creato
R: "io credo che le dovresti dire quello che hai detto a me e sono sicura che ti perdonerebbe come ho fatto io"
D: "ma tu l'hai vista? Lei è così... è come se non le importasse di nulla e poi ti giuro non ce la faccio più"
R: "Davide non è vero che non le importa di nulla, ieri era distrutta dopo le tue parole e penso che lei non sappia nemmeno nulla della tua esistenza, le devi una spiegazione"
R: "sai ora che ci penso avete gli stessi occhi, azzurri e glaciali"
D: "si gli occhi di quella canaglia però, me la sono presa con Adele quando l'unico colpevole qui è lui... io lo odio
R: "non lo vedi più?"
D: "non ci ho più parlato da quel giorno, dopo aver letto la lettera ho preso tutte le mie cose e me ne sono andato da lì. Lui non viveva già più con noi da circa un mese, diceva che la mamma era diventata ossessiva e aveva bisogno di tempo. Il giorno del funerale non è neanche venuto e menomale per lui perché mi ero promesso che l'avrei ucciso con le mie stesse mani"
D: "più o meno un anno fa si è fatto vivo tramite i miei nonni, quando l'ho visto stavo per gettarmi contro di lui e prenderlo a pugni. Poi se n'è andato di nuovo e non è mai più ritornato, è morto per me"
R: "mi dispiace davvero tanto, non immagino nemmeno quanto tu abbia sofferto"..mi dice Rachel di nuovo con gli occhi lucidi, è così sensibile
D: "io ho bisogno di te, se magari puoi aiutarmi a parlare con la Russo"
R: "io ci posso provare, ma Dav tu devi dirle tutto quello che hai detto a me"
D: "te lo prometto"
R: "scusami per averti detto che sei una persona orribile, non è quello che penso"
D: "no non ti perdono"..le rispondo ridendo mentre ci stringiamo in un abbraccio

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