Capitolo 19: fumare annebbia la mente

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Rachel pov:
Sono passati 2 mesi da quando la mia vita è stata stravolta per la seconda volta dalla stessa persona. Quando penso a lei riesco quasi a sentire ancora il suo profumo che si allontana da me.
Sono tornata al suo appartamento almeno una decina di volte, con la costante speranza che potessi improvvisamente rivederla da un momento all'altro. Invece niente, all'università è stata sostituita e il mondo ha continuato a girare come prima.
Si forse il mondo continua ad andare avanti, ma io no. Io non riesco ad andare avanti e dimenticarla, io non voglio dimenticarmi di lei.
Eppure devo farlo, gli esami diventano sempre più difficili e non posso permettermi di essere deconcentrata. Ho iniziato a studiare sempre di più, talvolta per non pensare e per sentirmi sempre impegnata. Da quando Adele uscendo da quella porta è uscita anche dalla mia vita, senza esserci mai stata davvero, anche quella che era diventata una Rachel sociale e con amici ora ha accantonato nuovamente la socialità.
Davide ha lasciato prima il corso e dopo poche settimane proprio l'università e Serena non la vedo da un po', è tornata da qualche giorno da un Erasmus ma non ci siamo ancora viste. So che qualcosa è cambiato dopo tutta la storia di Davide e le conseguenze che ha comportato.
**squilla il telefono**
R: "ciao mamma"..rispondo al telefono un po' sorpresa
Eleonora (mamma): "tesoro come stai? Non ti fai mai sentire eh?"..mia madre, non ci sentivamo da parecchio effettivamente
R: "si lo so mamma, sono molto impegnata con gli esami in questo periodo"
E: "così impegnata da scordati della tua famiglia? Quasi non riconosco più la tua voce... l'accento tedesco è diventato impercettibile, ti sta facendo bene l'Italia"
R: "non mi sono scordata di voi, mamma, è solo che diventa difficile contemplare tutto"..cerco di giustificarmi anche se so che ha ragione, sono una pessima figlia
E: "senti Rachel, ti devo parlare di una cosa"..la sua voce diventa talmente fredda che quasi rabbrividisco di gelo dal telefono
R: "dimmi, è successo qualcosa?"..chiedo preoccupata, so che mia madre quando prende certi discorsi non sono mai belle notizie
E: "riguarda tuo fratello... ha scoperto che Patrycja lo tradisce e ora vuole chiedere l'affidamento della piccola"..le sue parole suonano tristi ma con qualche nota di 'io tanto sapevo sarebbe finita così', non era mai stata d'accordo con quella relazione e forse aveva ragione. Ma da quell'unione, seppur durata poco, era nato un angelo che non si merita di soffrire
R: "mi dispiace mamma, lui come sta ora?"..riesco a dire solo questo
E: "soffre, come d'altronde tutti. Che ci vuoi fare gli errori continuano a farsi strada nella nostra famiglia"..io so di volerle bene ma ho sempre detestato quel suo modo di sminuire tutte le cose e far sempre sembrare che i suoi di problemi erano davvero importanti rispetto alle nullità degli altri
R: "a cosa ti riferisci?"
E: "a nulla tesoro ora devo andare perché ho finito la pausa e devo riprende il turno, volevo solo aggiornarti per sentirti. Ogni tanto magari fallo anche tu"..so che per lei è uno sforzo dirmi queste cose, è mia madre ma prima è una donna fredda e incapace di parlare delle sue emozioni
R: "va bene mamma, lo farò promesso"..dopodiché chiude.

Ripenso a mio fratello e alle parole di mia madre mentre mi dirigo all'università come ormai tutti i giorni, stavolta però passo prima dalla biblioteca e tra poco vedrò finalmente Serena.
Scorro il dito sulla libreria in cerca di un nuovo libro da leggere, leggo su uno scaffale in alto 'Bukowski' e un leggero sorriso si espande sul mio viso. Penso ad Adele, alla nostra prima conversazione, cioè quella dopo il primo rimprovero in aula e la caduta dei libri. Io ero seduta sulla panchina fuori e lei mi parlò. Mi chiese se stavo leggendo Bukowski e quando confermai qualcosa si accese nei suoi occhi. Non ne parlammo mai ma ho sempre avuto la sicurezza che come era stato per me, quel fantastico scrittore la affascinasse.
I miei pensieri vengono scacciati da una voce alle mie spalle, è familiare ma non la riconosco subito
F: "Rachel!! Sei tu? Accidenti da quanto tempo"..è Francesca, l'amica di Adele, che mi saluta con un caloroso abbraccio
R: Ehi ciao, come stai?"..la verità è che egoisticamente non mi interessa ma vorrei subito chiederle di Adele
F: "io sto bene e tu che mi dici?"
R: "beh nulla studio, università, casa in loop continuo"
F: "immagino..."..improvvisamente la sua voce diventa leggermente triste e pensierosa
F: "sai Adele non aveva avvisato nemmeno me"..capisce che muoio dalla voglia di sapere e finalmente abbevera la mia sete
R: "ah si? Beh io in realtà non so neanche di che parli perché non l'ho più vista da mesi ormai"..cerco di dire come se non mi importi affatto
F: "è sempre stata così, fugge all'improvviso. Quando le situazioni la stringono ecco che lei sparisce"..Francesca sospira
F: "eppure quando l'ho vista con te sembrava un'altra, era una bambina indifesa e senza armi. Così non l'avevo mai vista"..le sue parole mi danno un leggero brivido alla schiena perché non fanno altro che riportarmi a ripensare a tutto
R: "mh Fra sono contenta di averti rivista, ma sai non so a cosa tu voglia far riferimento... ora devo andare e sai per me era solo la mia professoressa"..mento spudoratamente mentre inizio ad avvicinarmi alla porta, ma non fa parte del piano 'devi dimenticarti di lei' farmi venire in mente quanto fosse speciale tutto quanto senza essere qualcosa
F: "sappiamo entrambe che è una bugia, ho visto come la guardavi e non provare a negarlo. Comunque dato che non ti interessa voglio darti un'informazione inutile."..dice Francesca mettendomi in imbarazzo e prendendosi tutta la mia attenzione
R: "quale informazione?"..chiedo aspettando risposte
F: "lei è tornata, stasera la rivedo"
Alle sue parole sento come se mi avesse appena tirato un pugno allo stomaco, sento il cuore prendere un ritmo strano e inizio ad avvertire quelle sensazioni miste tra terrore e gioia infinita.
Si perché se è tornata significa che vuole affrontare tutto quanto e ciò mi procura quei due sentimenti che insieme creano in me solo disperazione
R: "ah... q-quindi torna anche all'università?"..riesco a domandarle appena. Menomale che io ero quella che doveva convincere di non essere interessata
F: "beh penso di sì, ieri mi ha chiamata e mi ha invitata a casa sua per stasera"
R: "i-io devo andare, è stato un piacere rivederti"..sto per scoppiare in 300 emozioni diverse quindi è meglio che mi dilegui a gambe levate ma prima che riesca a scappare via da quella situazione Francesca mi ferma da un braccio
F: "è inutile che continui a fingere che non ti importi, so che è il contrario... proverò a convincerla di venire a parlarti te lo prometto"..le sue parole continuano ad essere coltelli allo stomaco, solo pensare che lei possa venire da me e parlare mi fa morire e resuscitare in diversi modi.

Esco dalla biblioteca e inizio ad aumentare il passo sempre di più per raggiungere l'università, sono talmente tanto concentrata nel pensare che forse a distanza di pochi minuti incrocerò di nuovo i suoi occhi glaciali che quasi mi dimentico di Serena.
Poi vedo che arriva all'ingresso dove mi sono fermata ad aspettarla, ma soprattutto a tentare di trovare con lo sguardo la macchina di Adele in uno dei parcheggi. Ma non la vedo... forse non verrà affatto, sarà tornata giusto per qualche motivo a me sconosciuto e ha colto l'occasione per vedere la sua amica. Non di certo per rivedere me. D'improvviso torno nel mondo reale dopo che Serena quasi corre verso di me per abbracciarmi
S: "quanto mi sei mancataaa, però stronza."..mi dice in tono ironico e serio allo stesso tempo mentre ricambio la presa su di lei
R: "come mai stronza?"..le chiedo ridendo
S: "sono tornata da giorni ma non hai mai avuto tempo per me"..lo dice scherzando ma con una punta di delusione reale. Effettivamente sono stata una stronza, ma non avevo alcuna voglia di nessuna interazione sociale
R: "hai ragione Sere, sono una stronza, ma gli esami mi stanno disperando davvero"
S: "gli esami o una certa persona?"..dice alzando un sopracciglio, poi continua a blaterare qualcos'altro mentre iniziamo a raggiungere l'entrata di dietro per finire di fumare ma improvvisamente non capisco più nulla di quello che dice. Sono incantata da una vista sulla quale ormai mi ero fatta una ragione che non avrei più avuto. E invece era proprio davanti a me, Adele Russo in persona che scende dalla sua macchina toccandosi i ricci rossi. Dio quei maledetti ricci rossi.
Prendo Serena sotto braccio e le faccio capire con il semplice atto di girarci che era il momento di fuggire. Mentre spero che non mi abbia visto, entriamo dalla porta principale per poi separarci ognuna nella propria aula.
Ho un corso di 4 ore consecutive e non so se sopravvivrò. Dopo solo mezz'ora che sono chiusa in quell'aula, i pensieri mi assalgono ed esco per raggiungere il bagno.
Perdo un battito, forse due, credo che il cuore abbia proprio smesso effettivamente di battere. Adele è di nuovo davanti a me e questa volta non posso girarmi dall'altro lato.
I nostri sguardi finalmente si toccano e noto sorprendentemente che anche a lei fa un certo effetto rivedermi. Però questa volta non sono io a girarmi e fuggire dal lato opposto, perché Adele mi anticipa scomparendo nel corridoio. Bene ci stiamo evitando, fantastico penso mentre continuo ad andare verso il bagno. Poi ritorno al corso e cerco di affogare i miei pensieri in una noiosissima presentazione powerpoint.
Alla fine delle 4 ore finalmente esco da quell'aula e corro verso l'uscita per accendermi immediatamente una sigaretta.
A: "sa fumare annebbia la mente"..sento quella sua voce che riconoscerei su 1 milione alle mie spalle e quasi non svengo per lo spavento.
Era la prima cosa che mi disse quando ci eravamo "conosciute" in questi maledetti parcheggi. Ora mi chiedo perché Adele Russo sparisci e poi torni qui con questo flashback?

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