Capitolo 6: dimenticare è la cosa migliore

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Adele pov:
Stamattina non avevo alcuna voglia di alzarmi, ho passato un'intera nottata a ripensare a Francesca e alle sue parole... ha ragione sono un'egoista e una pessima amica.
Un'altra cosa pessima è che non mi riesco a togliere dalla testa Rachel, è continuamente nei miei pensieri e mi chiedo se poi ieri sera si sia ripresa.
Mi preparo frettolosamente cercando di coprire le mie occhiaie, fumo una sigaretta in terrazzo mentre finisco di fare colazione, mi lavo i denti ed esco di casa. Entrando in macchina mi preparo mentalmente per affrontare la giornata, sperando da una parte di incontrare Rachel perché muoio dalla voglia di sapere come sta, ma dall'altra vorrei tanto non rivederla mai più data la situazione.

Arrivata all'università entro tesa e mi guardo intorno, Rachel non c'è.. chissà magari è gia in aula magna. Entro e cala il solito silenzio, vorrei guardare e vedere se c'è ma è meglio fare finta di nulla anche perché sono in condizioni piuttosto orrende stamattina e voglio evitare di guardarla nel caso ci fosse.
Mentre spiegavo la mia lezione di giornalismo estero, i miei occhi vagano verso le finestre dove noto Rachel piccola piccola nel suo angolino al muro mentre prende appunti, accanto a lei c'è sempre quel ragazzo biondo, forse sarà il suo fidanzato. Scambio uno sguardo con lui e lo tolgo subito prima che anche Rachel mi guardi.
Finisco la lezione ed ora non posso fuggire devo guardarla e sapere come sta. Aspetto che i ragazzi comincino ad uscire ed eccola arrivare, ci scambiamo uno sguardo intenso che mi mette i brividi. È pallida, non mi sembra stare molto bene, poi distoglie lo sguardo dal mio e velocizza il passo per uscire. Il biondo dietro di lei continua a fissarmi, è strano come non sia impaurito da me. Gli altri ragazzi non ci riescono mai a sostenere i miei occhi. Lui è come se ce l'avesse con me, eppure non so perché ma non provo astio nei suoi confronti.
Vado per uscire e mi lascio la lezione alle spalle, devo dimenticare tutto questo e non pensare più a Rachel. Vedo che nemmeno lei vuole avere contatti di nessun tipo, ed è giusto così.

Cammino verso la macchina e vedo da lontano Rachel fumare seduta sulla mia panchina, ormai diventata anche la sua, insieme al biondo e Serena Crisci. Passo davanti a loro senza voltarmi e mi siedo nella mia auto. Parto e mentre vado via scambio un brevissimo sguardo con Rachel che nel frattempo ha alzato la testa per guardare verso di me. Mi sento svuotata dentro, ho bisogno di distrarmi e fare pace con Francesca. La chiamo al telefono e la prima volta mi risponde la segreteria, poi finalmente mi risponde lei
F: "Adele cosa vuoi ancora?"..mi dice fra quasi urlando dal cellulare
A: "mi dispiace fra, parliamone ti prego"..le rispondo quasi pregandola
F: "com'è ora vuoi parlare? Ieri sera preferivi stare al telefono per i fatti tuoi però"..continua a rivolgersi con questo tono irritato con una punta di delusione
A: "lo so e hai ragione, ho sbagliato e ti chiederò scusa tutte le volte che vorrai. Ma non sono stata al telefono, ho una spiegazione"
F: "allora dammi questa spiegazione"
A: "perché non vieni a casa mia così ne parliamo con calma e poi facciamo qualcosa insieme"
F: "non lo so"..mi risponde fra con un tono diverso da prima
A: "dai ti prego fra, mi fa male averti ferita, voglio rimediare"..dopo averlo detto mi stupisco io stessa delle mie parole, ma convincono Francesca che accetta finalmente di venire da me e quindi vado a casa ad aspettarla e cercare di risolvere.

Suona il campanello, apro ed è fra con un'aria da finta incazzata. Non ci riesce proprio a tenermi il broncio, la guardo sorridendo e poi mi scappa una risata
F: "cos'hai da ridere? Non mi sembra proprio tu sia nella posizione di prenderti gioco di me"..mi dice fra mentre cerca di mantenere la parte della dura ma le scappa un mini sorriso
A: "dai avanti entra"..le dico dandole 2 baci sulle guance mentre lei cerca di fare l'indifferente
F: "allora qual è la tua spiegazione"
A: "ieri sera quando mi ha chiamato l'editore stavo andando in bagno a rispondere ma poi non ho più risposto perché ho trovato una ragazza dell'università che stava poco bene e l'ho seguita dato che era sola e mi sembrava aver bevuto. Poi quando sono arrivati i suoi amici sono tornata... sai fra se l'avessi lasciata sola e sarebbe arrivato qualche male intenzionato non me lo sarei mai perdonato. Mi dispiace per averti trascurata ma ti prometto che mi farò petdonare"..le dico con un tono rassicurante
F: "e ora sta bene la ragazza?"
A: "in verità non lo so, stamattina l'ho vista ma non mi ha rivolto parola, meglio così"..cerco di rimanere formale ma mi riesce poco
F: "sei sicura che sia stato meglio così?"..mi chiede fra curiosa
A: "certo perché hai dubbi?"
F: "beh solo nei tuoi romanzi parli così delle persone, non è che c'è qualcosa in più che non vuoi dirmi?"..
A: "no, no nulla da aggiungere su di lei"..dico mentre inizia a squillare il telefono
F: "dai rispondi"
A: "no non importa"
F: "dai magari è importante rispondi non me la prendo, purché tu non scompaia"..mi dice fra ridendo
A: "è l'editore, poi non l'ho più richiamato"
F: "appunto rispondi"
Rispondo all'editore e parliamo velocemente del mio nuovo progetto di un romanzo che ho in bozza. Poi attacco e ritorno dalla mia amica, decidiamo di guardare un film insieme fino a quando alle 20 fra doveva andare via. Ci salutiamo in un lungo abbraccio di pace finale ed io torno a guardare i progetti dei miei alunni in triennale... mi aspetta una lunga serata così.

l'amore non esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora