CAPITOLO 12

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                  Non siamo fratelli

                            Luke

Cerco di placare il nervoso che sento mentre ancora guido, per non darlo a vedere a Ryan e a Caroline. Ma vedere Thomas stasera mi ha fatto davvero incazzare. Non amo condividere i suoi stessi spazi, e questo ormai penso sia evidente a tutti.

《Stai bene?》

Ryan mi riserva uno sguardo complice e io mi limito a un cenno del mento, mentre dallo specchio retrovisore guardo Caroline, che tiene lo sguardo verso il finestrino. Durante la serata l'ho vista ridere tanto ma dopo aver visto Thomas ha cambiato espressione. Non mi ha voluto dire il motivo della loro lite, ma sono felice che non lo tratti più! Quel bastardo merita di stare solo.

Accompagno al suo dormitorio Caroline, e poi io e Ryan torniamo nel nostro. Quando metto piede nella stanza, la prima cosa che faccio è buttarmi sul letto.

《Mi dispiace per come si è conclusa la serata.》

《Dai, è andata bene! Nick e Will mi hanno detto che si sono divertiti tanto! Poi Will ha detto che non gli importava nemmeno del bowling. 》

Mi metto a sedere e vedo Ryan fare lo stesso sul suo letto.

《Sono davvero simpatici.》

《Vero? Sono felice che siano venuti a trovarmi.》

《E...sono davvero una bella coppia! Ammetto che quasi li invidio, io non ho mai avuto una relazione così...solida.》

《Ah beh, dillo a me! Comunque è vero, sono una bella coppia. Mio cugino ha avuto una grande fortuna, Will è fantastico.》

Ryan si sdraia poi sul letto, e subito dopo faccio altrettanto. Eravamo entrambi esausti, era evidente.

《Grazie della serata Luke. È stato bello.》

《Sarebbe stato meglio se non avessimo visto Thomas...》

《Va bene uguale.》

No, non è vero. Lui rovina sempre tutto.

Sto per dire altro ma lo vedo poi chiudere a poco a poco gli occhi e prendere sonno, così spengo la luce, lasciandomi questa serata alle spalle.

****

Il trillo del mio cellulare mi sveglia di soprassalto. Mi sollevo di scatto e lo afferro subito. Ryan sta ancora dormendo e sullo schermo vedo la scritta "mamma" in maiuscolo. Sono le otto e mezzo.

《Madre! Dimmi.》

《Buongiorno anche a te. Ti ho forse svegliato?》

《Ma no, figurati.》

Sbadiglio mentre lo dico.

《Ottimo. Ti volevo ricordare la cena di stasera. 》

Cazzo la cena! Me lo ero dimenticato.

《E c'era bisogno di chiamarmi a quest'ora per ricordarmelo? Per una volta che non ho lezioni di mattina presto...》

《Il mattino ha l'ora in bocca! Mi raccomando, alle otto puntuale. E ti avviso già adesso: niente polemiche con tuo fratello. Paul non mi ha detto altro.》

《A stasera.》

Riattacco senza replicare ma col pensiero ne ho tante da dire. Prima di tutto: non siamo fratelli! Sedere allo stesso tavolo sarà un'impresa. E ancora di più sopportarlo.

Ryan in tutto ciò non si sveglia, anzi, si lamenta, dicendo qualcosa a voce bassa, e si volta dall'altro lato. Io mi rimetto sdraiato, fingendo che la mattinata non sia già partita col botto.

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