CAPITOLO 14

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                         Equivoci

                            Ryan

Dopo aver salutato Nick e Will, quando sono andati via, non prima di scoprire con piacere che Nick aveva poi ottenuto la casa a New York, non avevo fatto altro che ripensare alle loro parole, dette singolarmente. Ma soprattutto a quelle di Will.

"Anch'io non ci credevo."

"A cosa?"

"Alle seconde possibilità. "

Perché me lo aveva detto? Che significa? Io non ho smesso di credere alle seconde possibilità. Oddio, dopo Taylor ammetto di essermi chiuso in me stesso e nel mio dolore, ma...non penso di non credere più nell'amore. O si? E poi, a chi si riferiva? A Thomas?

Scuoto il capo e la smetto di martellarmi con tutte queste domande. La testa inizia a farmi male.

Ma il peggio non è questo, bensì quello che è successo ieri sera nella mia stanza, quando Thomas è piombato come una furia, chiedendo spiegazioni su me e Caro. Davvero pensava che mi piacesse in quel modo? Poi però ho capito il perché della sua reazione. A quanto pare piaccio a Caroline! E io non me ne ero neppure accorto.

Non so come ci si comporta in questi casi...forse era il caso di mettere anche con lei le cose in chiaro. Non voglio farle del male. È un'amica troppo buona, e non merita di soffrire.

Me ne sto seduto alla mia scrivania, col quaderno di letteratura aperto, e lo sguardo fisso in un punto.

Gli avevo detto di restare. Che idiota sono. Davvero avevo chiesto a Thomas Bennet di restare in camera mia? E per cosa poi? Lui non è gay. Ma da quando abbiamo trascorso quella giornata al mare per me qualcosa è cambiato. E poi, il sogno che ho fatto su di lui.

Nick aveva intuito qualcosa. E a quanto pare anche Will. L'unico a non capirci niente sono io.

Non mi piace Thomas. Forse.
Mi attrae fisicamente? Non posso negarlo, ma da qui a sentire qualcosa per lui... E comunque a lui non piacciono i ragazzi. E ieri sera me ne ha dato prova. Gli ho chiesto di ignorarmi perché ogni volta mi confonde e sono stufo di essere trattato da idiota anche da lui. Già mi è bastato Taylor. A proposito...non mi ha più chiamato. Thomas deve avergli fatto effetto, perché è scomparso dal mio radar. Meglio così. Forse almeno riuscirà ad andare avanti, senza di me.

Resto ancora perso nei miei pensieri, quando sento la porta sbattere e Luke fa il suo ingresso.

《Ei, ottimo sei qui, ascolta, stasera ci sarà una festa a casa di uno della squadra di Hockey, e mi chiedevo se volevi venire anche tu. Ho sentito Caro e mi ha detto di sì, ma mi ha chiesto se anche tu ci sarai.》

Cazzo. Devo parlarle il prima possibile.

《Ehm...non so. Non sono molto in vena a dire il vero.》

《Dai, vuoi startene chiuso qui dentro come uno sfigato? Che ci fai poi qui tutto solo?》

Mi deprimo perché sono attratto da un ragazzo etero, che penso anche mi odi.

Meglio omettere questa parte.

《Ok...ci sono.》

《Bravo, così si fa. Alle nove tutti fuori di qui.》

《E sia!》

Forse questa serata mi avrebbe aiutato a non pensare troppo, e con l'occasione avrei potuto chiarire le cose con Caroline. Si, era una buona idea!

                             🥃🥃🥃

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