Quando è troppo...
Ryan
Sono esausto!!!
Ogni volta che ho a che fare con Thomas è sempre così: voglio mettere distanza tra noi, e finiamo sempre al punto di partenza.
Sono trascorsi due giorni da quel bacio che ci siamo dati in camera sua, dopo che lo avevo soccorso e curato. E sono io che non voglio sentirlo. Ma non nego che ho avuto più di una volta la tentazione di scrivergli.
Avrei dovuto chiedergli come stava, non lo avevo più fatto. Quindi oltre che un debole, sono anche una merda senza cuore, perfetto!
Mi metto seduto sul letto e sospiro, cercando di affrontare al meglio la giornata che mi si presenta. Sono le nove del mattino, e tra un pò comincia la lezione di letteratura italiana, altro giro, altra corsa.
Mi metto in piedi e afferro lo zaino, quando Luke esce dal bagno, avvolto in un accappatoio, dopo aver fatto la doccia.
《Stai andando a lezione?》
Mi limito a un cenno del capo e quando io vado alla porta, lui sta per vestirsi.
《Ryan, ascolta, sono un pò di giorni che ti vedo giù di corda, volevo sapere se va tutto bene.》
《Si, sono solo stanco.》
《Per fortuna non manca molto alle vacanze di Natale!》
È vero! Senza rendermene conto, era passato un mese e mezzo da quando ero arrivato a Yale...e avevo incontrato Thomas. E pensare che, durante la sospensione delle lezioni, sarei tornato a casa, da mia madre, mi provoca una nuova sensazione di inquietudine.
《Già...io vado, allora. Ci vediamo più tardi.》
《Aspetta! So che magari non avrai voglia ma...stasera io e Caro andremo a una festa alla facoltà di ingegneria. Ti unisci a noi?》
《Una festa? Mmmh...》
《Dai, anche con l'uscita con Derek eri titubante, eppure alla fine ti sei divertito. Anzi...Derek mi ha detto che vi siete anche sentiti dopo.》
Vero, mi aveva dato il suo numero di telefono e ci eravamo scambiati qualche messaggio. Quando lui è ripartito ci siamo ripromessi di rivederci, ma ad oggi non gli ho più scritto. Perché per quanto mi attraesse...lui non è Thomas.
Sbuffo e ci penso su un attimo. Non aveva poi tutti i torti, nonostante quella sera Thomas mi avesse scombussolato tutto, la serata si era poi conclusa in maniera lieta. Nei termini del possibile. E forse andare a una festa mi avrebbe permesso di non pensare a lui per un pò.
《Ok, mi unisco a voi.》
《Bravo! Usciamo di qui alle dieci.》
《Perfetto. Vado, a dopo.》
Esco dalla stanza con un macigno nel petto che mi proibisce di respirare bene. Sento come il peso di qualcosa a cui non so dare un nome. Mentre cammino fuori dal viale, il cellulare mi vibra in tasca. Lo tiro fuori e il mio cuore salta un battito quando vedo il nome di Thomas lampeggiare sullo schermo.
Perché mi chiama dopo due giorni? Sarà successo qualcosa? Mi prende il panico ma cerco di mantenere la calma. Non posso correre da lui come un cagnolino ogni volta che mi chiama. Se non stacco questo filo tra noi, non potrò andare avanti.
Quindi, prendo un respiro a pieni polmoni, e col pollice clicco sulla cornetta rossa.
Chiamata rifiutata.
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Choose me. Love me.
Romansa《Qui le regole le faccio io. Hai capito?》 《E se non mi piacciono le tue regole?》 Ryan è la personificazione del bravo ragazzo: gentile, educato e di umile famiglia. È sicuro di sé stesso e non ha problemi ad urlare al mondo intero la sua omosessuali...