Io e te
Ryan
Ogni giorno che trascorrevo qui a Yale prendevo consapevolezza di quanto la mia vita fosse su un altro livello. Di quanto ormai il passato fosse solo un ricordo, a cui mai mi sarei riagganciato.
Erano trascorsi un paio di giorni da quella un pò folle festa sulla spiaggia, ma anche da che avevo parlato con Thomas nell'aula di linguistica. Dopo allora non si era più avvicinato ed ero sollevato, perché oltre ad essere snervante, la sua presenza mi inquieta davvero tanto. Ma non quel tipo per cui prendi e vuoi scappare, al contrario, ho sempre la tendenza a voler restare e vedere fin dove vuol spingersi.
Cammino per i corridoi quando sento delle voci animate. Come se vi fosse in atto una discussione e mi accorgo di trovarmi nei pressi della segreteria, e ufficio del rettore.
Presumo ci saranno problemi con alcuni studenti perché dalle voci sembrano in tanti i coinvolti, ma poi vedo uscire di scatto Thomas da quella porta, e sbatterla come una furia.
Luke mi aveva detto che lui era il figlio del rettore, e vedendolo uscire di lì, presumo stessero discutendo. Ma sembrava davvero arrabbiato.
Lo vedo dirigersi per il cortile come una furia, ma in un lampo veloce i suoi occhi incrociano i miei e capisce che ho capito cos'era successo. Mi aspetto a questo punto se la prenda e mi accusi di essere un impiccione o guardone, invece mi fulmina con lo sguardo e corre via, accendendosi una sigaretta nel mentre.
In circostanze normali mi farei gli affari miei e continuerei per la mia strada ma...mi sento molto incuriosito e scelgo di fare la cosa meno raccomandabile di sempre. Mi dirigo al cortile.
💫💫💫💫
Mi guardo attorno, e ci sono tanti ragazzi e ragazze che passeggiano di qua e di là. Non so manco io cosa mi aspettassi di trovare ne cosa cercassi, infatti mi sento anche un pò scemo a starmene fermo lì, tant'è che decido di fare dietro front e andarmene, ma quando volto le spalle mi ritrovo Thomas fermo, davanti a me che mi osserva, con la sigaretta ancora accesa tra le labbra.
Mi prende un colpo tale che porto una mano sul petto per controllare i battiti cardiaci.《Oddio! Ma avvisare no?》
Lui solleva un sopracciglio e prende in mano la sigaretta, buttando poi del fumo in aria.
《Mi stavi seguendo?》
《Chi? Io? No.》
《Mi hai visto uscire dall'ufficio del rettore però.》
《Si, e allora?》
《Perché mi seguivi?》
《Non ti stavo seguendo!》
Ma lui socchiude gli occhi e non molla la presa. Santo Cielo, ma a che pensavo?
《Ryan...ti devo dire...da quando sei in questa università non so...mi sento più inquieto del solito.》
Inquieto lui? Per me? Avrei volentieri riso, ma non mi azzardo per niente.
《Mi dispiace. Non sono solito rendere inquiete le persone. Però...》
《Però?》
Mi mordo il labbro e volto lo sguardo in un punto qualsiasi a destra per non tenerlo su di lui.
《Ti ho visto uscire arrabbiato, volevo solo sapere se stavi male, per questo son venuto qui. Non ero mosso da cattive intenzioni. Ma forse ho sbagliato, non ci conosciamo quasi. Poi mi dici che ti inquieto pure...》
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Choose me. Love me.
Romance《Qui le regole le faccio io. Hai capito?》 《E se non mi piacciono le tue regole?》 Ryan è la personificazione del bravo ragazzo: gentile, educato e di umile famiglia. È sicuro di sé stesso e non ha problemi ad urlare al mondo intero la sua omosessuali...