CAPITOLO 25

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                          Kiss me

                            Ryan

Quando varco la soglia di camera mia, Taylor è in piedi, davanti il letto di Luke, in procinto di sistemare le sue cose. Lo avevo lasciato solo per diverse ore e non mi ero nemmeno fatto sentire.

Mi sento ancora frastornato dalla maratona di sesso con Thomas, sì, l'abbiamo rifatto anche sotto la doccia e mi fa quasi male la schiena a dirla tutta, ma se penso al motivo mi viene più da sorridere che altro. Thomas che mi stringe tra le sue braccia...Dio, manifesta una tale possessione tutte le volte, eppure sopporterei tutti i mal di schiena del mondo pur di sentirlo ancora.

《Ciao...》

Torno alla realtà e saluto Taylor con un cenno del mento.

Mi dirigo verso il mio letto e mi metto seduto, completamente stremato e incredibilmente appagato. In tutto il tempo che sono stato da Thomas si sono fatte le sette di sera. Ho totalmente perso la cognizione del tempo. E mi aspetto che Taylor me lo faccia notare, invece mantiene un tono neutro e tanta pacatezza.

《Dove sei stato tutto questo tempo?》

Bella domanda. E cosa gli dico adesso?

《Mmmh...sono stato in biblioteca. 》

《Senza zaino ne libri?》

Sgamato.

《Non mi servivano perché dovevo solo consultare dei libri per una ricerca, quindi...》

Mi passo una mano tra i capelli e mi sdraio sul letto, con il viso rivolto al soffitto.

《Sono esausto...》

《Pensavo potevamo andare insieme a mangiare qualcosa.》

《Scusa ma...sono davvero stanco. Domani, magari.》

《Ryan ma stai bene? Ti vedo strano.》

《Sto benissimo! Alla grande.》

Eccome, se mi sentivo bene. Dopo aver fatto sesso con Thomas stavo sempre bene.

《Ok...》

Ma adesso mi sento in colpa per come mi comporto. Ho detto io a Taylor che poteva stare qui e lo sto snobbando da stamattina.

《Mi dispiace per stasera...domani usciamo. Così parliamo.》

Era vero che volevo parlare con lui. Volevo venire a capo del suo arrivo qui, ma soprattutto volevo capire perché non riuscivo a lasciarlo andare. C'erano così tante cose che ci avevano legati che pensare di ometterlo per sempre dalla mia vita, mi faceva ancora un certo effetto.

Poi penso a Thomas...aveva letto Twilight per me. Perché doveva fare così? Perché confondermi?

《Io esco per comprare qualcosa da mangiare, ti trovo quando torno?》

《Certo che si.》

Mi rivolge un cenno col mento e poi esce dalla stanza, lasciandomi solo coi miei pensieri.

Sospiro e sento vibrare il cellulare. Come lo prendo, intravedo subito il nome di Thomas. Mi ha scritto un messaggio.

Il coglione è ancora lì?

Non chiamarlo così.

                                    Per me è questo.

Emetto un verso che si avvicina a una risata e continuo a digitare frettoloso.

Hai detto che non eri più arrabbiato.

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