✦Capitolo 33🔴

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Petar

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Petar

Sicilia ➳ Palermo.
Zona Centro.

Ho lasciato Paola a letto e mi sono recato in terrazzo. Qui a casa di mio padre dove spesso non riesco nemmeno a dormire se ripenso a tutte le cattiverie che mi ha fatto Nunzia.

Se le prendevo era per colpa sua che mi puntava sempre il dito contro.

Sospiro e recupero la busta in tasca.

La apro e tolgo la lettera che era destinata a me e inizio a leggerla.

«Petar, questa lettera l'ho scritta a te, sperando che un giorno potrai leggerla. Ho scelto questo nome per te perché significa roccia. Anche nelle difficoltà tu sarai forte, esattamente come una roccia che non si può distruggere. Mi dispiace di non poter essere al tuo fianco e soprattutto di non poterti crescere e amare come meriti. Se tuo padre non vi avesse presi non sarei finita in questo posto. Quando ero andata da lui per riprendervi, tuo padre sparò ad una sua guardia cosicché finissi in prigione. Voleva punirmi per non avergli detto di voi. Io ero arrabbiata, non sopportavo che stesse con un'altra donna e che mi trattasse male ogni volta che provavo a parlargli. Io spero solo che si prenda cura di voi almeno e che non faccia il bastardo. Mi mancate un sacco...» finisco, ci sono tre puntini di sospensione e una macchia nera accanto ad esse.

Avrà pianto quando l'aveva scritta.

Un altro sospiro esce dalla mia bocca e piego in due la lettera che conservo in tasca. Appoggio le mani sul muretto e ripenso quando fu proprio Ambrosia a crescermi quando sono fuggito da questa casa che ho odiato con tutto me stesso e ancora oggi fatico a varcare la soglia.

Mio padre si sta dimostrando diverso, più presente e questo mi fa piacere, ma ho ancora scogli da abbattere. Ero sempre quello solitario, che non si apriva mai con nessuno, nemmeno con Ambrosia che era un angelo con me e quando l'hanno uccisa ho perso un mezzo di me stesso.

Ancora sto cercando il colpevole. Mi chiedo se sia stata proprio Mimì Amato, l'altra sorella di Julide. Tutte bramavano il suo posto in quel bordello e per capirci di più dovrei tornarci.

Non lo faccio da quando è morta. Per me è stata come una madre. Anche se ero freddo, le volevo bene.

“Guarda che cosa ha fatto tuo figlio! Come vado in chiesa adesso!” la voce di Nunzia mi rimbomba nelle orecchie.

“Non è vero, non sono stato io...”

“Petar, dimmi la verità...”

“Te lo sto dicendo papà, non l'ho strappato io il vestito, perché avrei dovuto farlo?” ero solo un bambino, avevo soltanto cinque anni e a quell'età le lacrime erano facili.

Dai dieci anni in su ho imparato a reprimere qualsiasi cosa, anche i sentimenti.

“Cambia vestito.” le aveva detto papà.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴀɴɪᴍᴇ sᴏғғᴇʀᴇɴᴛɪ [Secondo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora