Serkan
Sicilia ➳ Palermo.
Zona Centro.Apro le palpebre quando la luce del sole mi sfiora il viso e dò uno sguardo a Katherine al mio fianco. Ieri sera ci siamo messi sul divano fuori, sotto la tettoia visto che pioveva. L'ho tenuta stretta per tutta la notte e il volto è così vicino al mio che il suo respiro mi solletica le labbra.
È rimasta al mio fianco nonostante fossi furioso. Quando ieri sono uscito fuori mi ha raggiunta e mi ha abbracciato da dietro. È bastato quel contatto a farmi rilassare.
Katherine è capace di mettere armonia nel caos in cui mi trovo.
Tolgo il braccio destro da dietro la sua testa e la faccio appoggiare sul cuscino quando mi sposto. Riesco a mettermi in piedi e la copro col plaid estivo.
Mi dirigo in casa a piedi nudi e guardo il casino che ho combinato ieri sera per colpa di quelle stronze.
Vado in cucina e dico al mio sistema intelligente di prepararmi un caffè. Appena la tazza si riempie la afferro e ritorno in soggiorno.
Do un'occhiata alla vetrata, quella vicina alla porta che non è più a vetro, l'ho dovuta cambiare. Ne ho messa una blindata che è più sicura per i miei figli.
Vedo una persona seduta e mi avvicino al battente. Lo apro e controllo fuori. È Fiammetta che sta dormendo qua fuori come una barbona.
Mi appoggio sul muretto del porticato e standole di fronte sorseggio il caffè. Ha dormito qui fuori con la temperatura fredda che c'è ogni notte. Si sarà congelata.
Ma a noi importa? Chiede il Diavolo che c'è in me.
Certo che ci importa. Risponde l'angelo benefattore.
Siete due vocine inutili. Tanto ormai mi è tutto indifferente. Sarò come un muro che cammina, come mi hanno sempre visto.
Sarò buono solo con chi lo è con me e mi fiderò quando avrò le certezze che non mi inganneranno e che posso mettere perfino la mano sul fuoco per loro.
«Svegliati che un centesimo ce l'ho per dartelo.» le dico ironico e le colpisco la scarpa, cosicché si svegli. Appena apre le palpebre mi osserva, «buongiorno. Da quando sei diventata un senza tetto?» continuo a farmi beffe di lei.
«Sono morta di freddo, Serkan. Non sono in vena di ironia.» sbotta e si alza, dandomi un'occhiata, «è caffè americano quello?»
«Già. È mio. Vai al bar se vuoi il caffè.»
«Serkan, per piacere... Non mi togliere mio figlio.»
«Ieri ero arrabbiato. Non te lo tolgo. Non sono così infame a differenza di voi. Da oggi in poi ci limiteremo soltanto a parlare di nostro figlio. Di altro non me ne frega niente.» parlo senza peli sulla lingua e mi avvicino all'ingresso, «buona giornata», le auguro ed entro, senza invitarla in casa.
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𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴀɴɪᴍᴇ sᴏғғᴇʀᴇɴᴛɪ [Secondo Volume]
Lãng mạnSono stati mesi difficili per Serkan. Dopo la rottura con Falena è stata dura per lui andare avanti, nonostante non ammetta mai il dolore che prova dentro di sé. Mentre cerca di lottare contro la droga, in suo soccorso arriva Duncan, che lo rimette...