Capitolo 18

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Romero

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Romero

Sicilia ➳ Palermo.
Zona Centro.

Le luci del negozio in cui mi trovo sono talmente tante che sembra quasi natale. In vetrina ho visto un vestito che sicuramente a Kathlyn piacerà molto.

L'abito è blu notte, ed è impreziosito di Swarovski nel corpetto, le spalline sono spesse e coprono la parte sopra della spalla.

Il girocollo non è profondo ma attaccato al collo. Alla vita c'è una cintura di Swarovski anch'essa che apre la gonna di un semplice tulle senza ricami, l'orlo è svasato e arricciato, arriva un po' oltre il ginocchio.

Per Kat è perfetto.

«Mi dica pure, posso esserle utile?» dice la commessa gentile.

«Ho visto quel vestito blu notte in vetrina.» lo indico con l'indice, «la mia ragazza non è proprio uno spaghetto, ma è sexy comunque, specialmente per me. Ha due bei seni accussì...» inizio, mostrandole la forma del seno di Kathlyn con le mani, «una quarta abbondante sicuro, ma adesso che ho piantato il seme sicuramente rimarrà incinta quindi nelle prossime settimane il suo seno crescerà ancora un po'. I suoi fianchi sembrano le curve della Tianmen Road, una delle strade più belle e più pericolose della Cina, poi vogliamo parlare delle sue cosce? Belle morbide, con tanto di carne che io posso prendere a morsi, al momento non posso perché vuole farmi rosicare. Abbiamo un po' litigato, ma sono certo che non resisterà a sto bel faccino. Ha un culo che parla ogni volta che cammina, insomma ha una quarantasei di taglia, ma vista la situazione, meglio una quarantotto. Diventa isterica quando non le vanno i vestiti...» finisco il monologo.

La ragazza è rimasta leggermente imbambolata, per il fatto che sono a petto nudo, ma penso che sia anche stupita che sappia la taglia della mia donna.

«Sì, le prendo una quarantotto... Se non le va, possiamo cambiare il vestito, non c'è problema.» risponde sempre cordiale e va a recuperare il vestito.

«La ringrazio.» le sorrido e mi appoggio al bancone.

A Kathlyn l'ho lasciata in macchina col bambino. Papà stasera rimarrà da Duncan, per stare vicino a Serkan. Abbiamo sentito tutti le sue urla e lo sfogo con lo zio Luciano.

Sinceramente non sono d'accordo con lui. Merita di essere felice, deve smetterla di sentirsi sbagliato perché non lo è. Allora io cosa dovrei dire? Mangio carne umana, bevo sangue. Dovrei sentirmi uno schifo? Invece no, sono così non posso cambiare me stesso per piacere agli altri.

Kat ha accettato questo lato di me e mi va bene.

La commessa che mi ha messo il vestito in busta la appoggia sul banco. Pago e dopo aver preso il resto e lo scontrino metto il portafoglio nella tasca posteriore.

«Grazie e buona serata.» dico e recupero la busta.

«Altrettanto.»

Esco dal negozio e mi avvicino alla macchina. Lascio il regalo sui sedili dietro e poi decido di accomodarmi al mio posto. Chiudo lo sportello e dò un'occhiata a Kat che si è appisolata col bambino in braccio.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴀɴɪᴍᴇ sᴏғғᴇʀᴇɴᴛɪ [Secondo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora