𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴀɴɪᴍᴇ sᴏғғᴇʀᴇɴᴛɪ [Secondo Volume]

✦Capitolo 1

Ｄｕｎｃａｎ

2 Settembre 2023
Sabato.
Sicilia ➳ Catania.
Zona Sud.

Come sono i compleanni degli altri? Sicuramente migliori del mio. Non ho mai festeggiato, non mi interessa ricevere regali e né quel "tanti auguri". Questo giorno per me è come tutti gli altri: indifferente. Vivo la mia vita come se fossi il Re di una scacchiera, pronto a qualsiasi mossa da parte del nemico.

E quel nemico per me è Julide Amato. Che ha molte cose a cui tiene e che presto gli verranno tolte, così capirà cosa significa rimanere soli. Non patirà la fame, com'è successo a me.

Si sa che dopo averle ucciso il marito, sono finito in riformatorio per tre anni. Uscendo mi sono preso cura di mia sorella, girando per le strade in cerca di un pezzo di pane. Non ho mai rubato. Non sono un ladro, non era nei miei piani diventare tale.

Volevo essere amato dalle persone che non avevano niente e con calma mi sono ampliato quando Gamze mi ha accolto come un figlio. Cedric diventò un ottimo amico, un fratello e un braccio destro.

Il primo cavaliere che tutti vorrebbero.

Il primo cavaliere è la seconda carica più alta del reame dopo il Re, e come tale è autorizzato a prendere provvedimenti e decisioni nel nome del Re. Se dovesse succedermi qualcosa dovrà prendere le mie veci.

Ma non penso morirò. Come avevo detto già mesi fa: non si può uccidere un uomo che è già morto.

Sono successe molte cose da quando Romero ha divorato quell'infermiera. Nessuno conosceva questo lato oscuro di Rom, che senza carne poteva perdere il controllo.

I suoi fratelli e io ne eravamo a conoscenza, gli altri no. Anche se Serkan ha ripulito tutto senza che qualcuno si accorgesse di qualcosa.

La cosa che più mi addolora è l'aborto che ha subìto la povera Falena. Siamo stati un po' distanti da allora, non che io l'abbia cercata. Sanno come sono fatto, non mi interesso delle ragazze degli altri.

Ieri c'è stato il compleanno di Serkan e dei suoi fratelli, ma per rispetto a Falena non hanno festeggiato. Oggi è il mio e come da tradizione non farò nulla, neanche voglio sentirmi dire "tanti auguri".

Scruto il lago di fronte a me. Nella mia villa, palazzo, come lo volete chiamare voi, c'è di tutto, perfino una casetta internata nel bosco, quella di caccia.

Con le mani nelle tasche dei pantaloni ammiro l'acqua, non del tutto chiara. Non si vede cosa c'è nel fondale o cosa si aggira in quelle acque che sembrano desolate agli occhi dei deboli.