GeorgianaNon amo i vestiti troppo appariscenti. Di solito mi piace mettermi pantaloni, tacchi e top, oppure le classiche minigonne, ma non sono più a Las Vegas a ballare contro un palo. Non lo facevo per lavoro, mi piaceva danzare, mi divertiva e ricevevo anche delle belle mance.
In questi tre mesi li ho passati più da mio padre che da Tom. Volevo conoscerlo meglio e lui ha compreso. Tanto c'è tempo per l'amore, non ho mai avuto fretta di trovarlo. Anche se con il mio primo ragazzo non è andata come speravo. Magari con Tom andrà bene.
Sono seduta sul water di questo bagno, ho appena vomitato e sto aspettando che la nausea passi, ma appena mi sale un altro conato mi sollevo e alzo la tavoletta. Mi piego e rigetto nuovamente ciò che ho mangiato oggi a pranzo.
Qualcuno che mi sente entra.
«Georg, tesoro...» è la voce di Sirin e mi sorprende che sia piombata qui, visto che sono tre mesi che non mi ha nemmeno degnata di un'occhiata.
Si piega accanto a me e mi tiene i capelli. Appena smetto di vomitare mi pulisce le labbra con un fazzoletto.
«Vieni...» mi dice e mi aiuta ad alzarmi. Mi porta vicino al lavandino dopo aver scaricato e apre la manopola, bagnandomi appena le guance.
«Perché hai chiesto una pausa a Jo? Davvero è solo perché non vuole darti un figlio?» le domando, sperando sia sincera.
«No, non è solo per questo... In tre mesi una persona si aspetta qualcosa, non solo sesso... L'unica presa ero io... Ho capito che non è innamorato e dandogli una pausa è stato più per vedere quale sarebbe stata la sua reazione.» ammette, «non si è arrabbiato. Mi ha solo detto "fa come vuoi." Scusa se non ti ho calcolata, stavo soffrendo e ho sbagliato...»
«Ho sofferto anche io per amore, so cosa significa. Ma magari per Jo era presto innamorarsi di un'altra donna dopo Eloisa...»
«L'ho pensato anche io... Sto da sola che forse è meglio. Penserò più a te e alle tue sorelle.» ammette e spero mantenga la sua parola. Chiude la manopola e mi sistema i capelli. Le faccio un piccolo sorriso e cerco di fare il primo passo, di farle capire che mi interessa conoscerla.
Anche io potevo andare a trovarla ma non l'ho fatto.
La abbraccio e mia madre appoggia le mani sulla mia schiena, accarezzandomi con dolcezza.
«Mi sento una pessima madre...» si autocommisera.
«Nessuno è perfetto. Io non so cucinare...»
«Nemmeno io...»
«Ho bruciato la cucina una volta e Serkan mi ha chiesto di starci alla larga.» le racconto e ridiamo.
«Anche mio padre me lo disse. Quanto avrei voluto che lo conoscevate di più. Era un bravo uomo. Edoardo dice che aveva sempre a me in bocca ma non è vero. Ci amava a tutt'e tre...» ammette e dalla voce rauca riesco a capire quanto stia male per aver perso il padre, magari si sente anche in colpa perché se sono morti quella sera un po' è stato per colpa sua che non ci ha detto dove si nascondesse Claudia.
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𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴀɴɪᴍᴇ sᴏғғᴇʀᴇɴᴛɪ [Secondo Volume]
RomansSono stati mesi difficili per Serkan. Dopo la rottura con Falena è stata dura per lui andare avanti, nonostante non ammetta mai il dolore che prova dentro di sé. Mentre cerca di lottare contro la droga, in suo soccorso arriva Duncan, che lo rimette...