undici.

25 1 0
                                    

« ciao yoongi, che disegni? » una voce alle spalle lo colpì dritto al cuore.
jimin, proprio ora dobbiamo beccarci ?
yoongi si agitò un pelo e si girò sbarrando gli occhi alla vista del più piccolo.
« s-stavo disegnando il profilo di una persona, a memoria. » quella persona era, ovviamente, jimin.
ma si permise di dare quella risposta perché, per ora, era solo un bozzetto di un volto generico.
non sarebbe stato sospetto.

jimin si sedette affianco a yoongi e gli strappò di mano il quaderno « è molto bello, bellissimo.
usi dei tratti tanto leggeri, mi viene quasi voglia di vedere qualcuno del genere nella vita reale. »
yoongi sorrise e si riprese lo sketchbook « grazie mille jimin. » rispose sorridendo, con le guance arrossate « tengo moltissimo a tutto quello che ritraggo. »
jimin annuì « e che ritrai di solito, eh? »
« persone, fiori e paesaggi.
mi rilassano molto e di solito sono tutte cose che trovo molto belle, quasi eteree. »
« che bella passione, yoongi.
posso vedere altro? »
yoongi diventò rosso, tremò un po'.
non poteva fargli vedere la miriade di disegni che aveva fatto su di lui.

in quel momento suonò la campanella, che salvò il maggiore.
« oh, non importa, sarà per la prossima, devo scappare. » disse il più piccolo iniziando a correre.
« jimin... » urlò il maggiore per richiamarlo, il piccolo si girò un secondo e fece un cenno con la testa « se domani ci rivediamo ti faccio vedere altro. »
« ne sarei onorato, yoongi. » sorrise, salutò con la mano e se ne andò.

jimin e yoongi domani si sarebbero beccati di nuovo.
il maggiore non stava nella pelle, aveva sensazioni così forti che non riusciva a muoversi, non riusciva nemmeno a respirare.
perché jimin aveva tutto quel potere su di lui?

gelosia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora