« ciao yoongi, che disegni? » una voce alle spalle lo colpì dritto al cuore.
jimin, proprio ora dobbiamo beccarci ?
yoongi si agitò un pelo e si girò sbarrando gli occhi alla vista del più piccolo.
« s-stavo disegnando il profilo di una persona, a memoria. » quella persona era, ovviamente, jimin.
ma si permise di dare quella risposta perché, per ora, era solo un bozzetto di un volto generico.
non sarebbe stato sospetto.jimin si sedette affianco a yoongi e gli strappò di mano il quaderno « è molto bello, bellissimo.
usi dei tratti tanto leggeri, mi viene quasi voglia di vedere qualcuno del genere nella vita reale. »
yoongi sorrise e si riprese lo sketchbook « grazie mille jimin. » rispose sorridendo, con le guance arrossate « tengo moltissimo a tutto quello che ritraggo. »
jimin annuì « e che ritrai di solito, eh? »
« persone, fiori e paesaggi.
mi rilassano molto e di solito sono tutte cose che trovo molto belle, quasi eteree. »
« che bella passione, yoongi.
posso vedere altro? »
yoongi diventò rosso, tremò un po'.
non poteva fargli vedere la miriade di disegni che aveva fatto su di lui.in quel momento suonò la campanella, che salvò il maggiore.
« oh, non importa, sarà per la prossima, devo scappare. » disse il più piccolo iniziando a correre.
« jimin... » urlò il maggiore per richiamarlo, il piccolo si girò un secondo e fece un cenno con la testa « se domani ci rivediamo ti faccio vedere altro. »
« ne sarei onorato, yoongi. » sorrise, salutò con la mano e se ne andò.jimin e yoongi domani si sarebbero beccati di nuovo.
il maggiore non stava nella pelle, aveva sensazioni così forti che non riusciva a muoversi, non riusciva nemmeno a respirare.
perché jimin aveva tutto quel potere su di lui?