yoongi passò l'intera notte a cercare come un matto vecchi quaderni di disegni, quaderni in cui jimin non fosse ancora menzionato.
ma ne tirò fuori almeno una ventina dove, in ognuno, anche se in minima parte, su qualche pagina lo raffigurava o riportava scritte del tipo “i ♡ jimin„.
continuò a setacciare e setacciare, fino a che non trovò un vecchio quaderno, dei tempi delle medie.
il suo stile non era più quello, non era più così grezzo, così scuro.
e yoongi, come mai prima d'ora, realizzò che l'amore verso jimin aveva purificato i suoi disegni.
quelle linee forti, quasi a voler bucare il foglio, quei colori neri, quelle ombre, che volevano quasi coprire il soggetto, non c'erano più.
yoongi ora dipingeva linee sottili, leggere, usava poche ombre e tutte appena accennate.
amava aggiungere punti luce, soprattutto sul nasino e sugli occhietti di jimin.
erano disegni leggeri, puliti, morbidi.
non erano più rigidi, ruvidi, pesanti.
e questo cambio era avvenuto proprio perché aveva iniziato a disegnare jimin, che era troppo angelico per lo stile che aveva un tempo.
fu rassegnato all'idea che non avrebbe trovato un quaderno recente senza jimin e decise di passare la notte a disegnarne uno da potergli regalare.
pieno di paesaggi, di fiori, di qualche insetto e qualche angioletto.
si addormentò a notte fonda dopo aver lasciato a metà l'ultimo disegno, un profilo, che ricordava tanto quello di jimin, ma che era rimasto incompleto.
