ventitré.

17 1 0
                                    

il pomeriggio lo passarono a ridere ed a girare tra una miriade di negozi.
si fermarono in ogni singolo negozio di abbigliamento e, ogni volta, jimin si provò qualcosa.
yoongi era contento di accompagnarlo a fare compere, era estasiato a vederlo volteggiare in mezzo a tutti quei vestiti, era emozionato nel vederlo toccare quei tessuti con le sue mani candide.
avrebbe voluto essere toccato in quel modo anche lui, ancora ed ancora, come quella carezza, come quel bacio, come quell'abbraccio.

ogni volta che jimin usciva dal camerino per sfilare con i suoi vestiti nuovi, yoongi si tratteneva.
era bellissimo, gli stava bene qualsiasi cosa.
lo riempì di complimenti, per ogni outfit che vide.
avrebbe voluto prenderlo in quel camerino, avrebbe voluto baciarlo, avrebbe voluto toccarlo, spogliarlo di quei vestiti.

oh jimin, quanto sei bello.
sei lucente, radioso, splendi.
dove la tieni tutta questa luce, come fa a stare nel tuo corpicino.
quanto mi piaci, jimin.

« questa è stupenda, chim.
prendila, ti prego. » disse yoongi, guardando una camicia bianca, con maniche a sbuffo, ricoperta di brillantini sulla parte alta, vicino al colletto.
a jimin stava divinamente, sembrava davvero un angelo.
era spettacolare, stupendo.
« ti prego, voglio dipingerti con questa.
ti dona tantissimo. » continuò.
jimin rise di gusto, trovando yoongi adorabile, dolcissimo.
« va bene, yoon.
la prendo solo per te. » sorrise.
si cambiò e andarono alla cassa ad acquistarla.

« grazie per i complimenti, comunque. » sussurrò jimin, usciti dal negozio.
« di niente, ho detto solo quello che pensavo. » rispose il maggiore.
« quando vuoi disegnarmi? »
« domani io ho casa libera, se ti va.
puoi passare nel pomeriggio. » propose yoongi, con le mani che tremavano leggermente ed il respiro pesante.
sperava tanto che l'altro accettasse.
« si si, va benissimo! » esclamò il minore sorridendo.
yoongi era tanto contento quanto emozionato.
a casa da soli loro due.
magari lo avrebbe baciato, magari no.
non lo sapeva.
ma era tanto contento.

gelosia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora