ventuno.

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dopo la nottata passata yoongi era davvero sfinito.
si alzò dal letto rantolando ed arrivò alla fermata del bus reggendosi a malapena in piedi.
a scuola vide jimin all'entrata e lo salutò, sorridendo.
se solo sapessi cosa ho fatto stanotte solo pensandoti.
il visino candido del più piccolo si aprì in un sorriso raggiante e corse da yoongi.

« yoon senti, oggi ti va di uscire? »
il maggiore sentì il cuore a mille, il respiro pesante e le gambe che quasi cedevano.
« si, certo, chim.
dove andiamo? »
« ti va di pranzare al centro commerciale?
poi facciamo un giro. » quasi urlò jimin, con gli occhi che sorridevano quanto lui.
yoon rise un po', era davvero tenero.
« va benissimo, chim. » rispose, scompigliandogli i capelli.
gesto che gli venne così spontaneo che quasi lo fece rimanere male, lui non era solito a quel tipo di cose.
eppure, era venuto così, come quando respiri, automatico.

a jimin non dispiacque affatto e, al gesto del maggiore, rispose con un rapido bacio sulla guancia, per poi scappare salutandolo con il solito gesto della mano.
yoongi si portò le mani al viso, bollente, rosso fuoco, perché jimin ci aveva stampato un bacio dolce come lo zucchero.
non sapeva come gli fosse venuto in mente, perché lo avesse fatto, se stesse correndo troppo, non sapeva nulla.
aveva solo una gran confusione in testa e non riusciva a riprendersi.
perché quel bacio era stato il bacio più bello che avesse mai ricevuto.

era stata un'esplosione di colori, che venivano tutti da dentro al suo petto.
si sentiva una tavolozza, piena di tempera, ed al contempo purificato, santificato da quel bacio.
ti amo jimin, ti amo.
voglio essere per te tutto.
ogni cosa.
voglio essere io.
ti amo jimin.

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