𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]

IV.

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«Kuroo» Kenma gli sventolò la mano davanti al viso.

«Mhmh?» bofonchiò, scoccandogli un'occhiata.

Si era fissato a guardare per terra, troppo impegnato a rimettere in ordine i propri pensieri invece di prendere la borraccia e rinfrescarsi.

«Sei distratto, non è da te».

«Parla colui che pensa a come sconfiggere il boss finale.» rispose sbuffando.

L'amico alzò le spalle. «Ma almeno riesco a giocare.» si sedette accanto a lui, rimanendo in silenzio.

Kozume non era tipo da chiedere i particolari di una determinata situazione; capiva, si sedeva accanto a lui e gli faceva intuire che ci sarebbe sempre stato, nel bene e nel male.

«No vedi Kenma...» provò a parlare. «Io...non so».

Era tutto così difficile: la menzogna lo rendeva falso, e lo sapeva bene. Ma ormai non poteva mollare, e soprattutto non poteva diventare bersaglio degli altri alpha che si trovavano in quell'hotel.

No, non si sarebbe fatto sottomettere.

«Non è mai troppo tardi per dirlo» disse con voce impassibile l'alzatore del Nekoma.

«Dici così perché tutti hanno intuito che tu sia un omega» la sua voce -diversamente dal solito- risultava più tagliente.

«Anche a te l'hanno dato per scontato, tu non hai mai detto "si" o "no".».

«E?»

«Non hai mentito.» gli spiegò bofonchiando. «È come...come se tu non avessi risposto ancora alla domanda, ecco.»

Tetsurō si morse il labbro inferiore. «Beh si dai...si, okay, ci sta.».

«Se non ti senti pronto non farlo» Kozume abbassò alla testa imbarazzato. «Ma per tutta sincerità, credo che un giorno verrà fuori».

«Perché dici così?» si decise finalmente a prendere la borraccia, per bere un sorso d'acqua.

«Non puoi vivere a lungo così».

«Perché no?».

«Metti caso che un giorno ti innamorerai...e lui saprà che tu sei un omega.».

Istintivamente lo sguardo del corvino si posò sulla figura dall'altra parte del campo di Kōtarō, che si metteva in mostra davanti tutta la squadra.