XVI.

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Era l'inizio del sesto giorno, quando finalnete verso tarda notte Kōtarō sentì la porta aprirsi.
Per sua fortuna comparve Kaji davanti a sé, il quale, vedendoli nudi, chiuse immediatamente la porta dopo essersi scusato.

Tetsurō era appoggiato sulla sua spalla, dormicchiando un po' per riposarsi, e lui non poté rovinare quel bellissimo viso rilassato.

Così lo rivestì lentamente, accertandosi di non svegliarlo, e lo scostò poggiandolo a terra, per poi rivestirsi lui.

Oh, quanto avrebbe ringraziato Akaahi!

E pensare che all'inizio gli aveva detto di no, ed invece si poteva sempre fidare di lui!

«È stato un errore, non volevo farlo.» si affrettò a dire l'alzatore del Fukurodani, mettendo a tacere qualsiasi suo pensiero di ringraziamento.

Bokuto sbuffò. «Beh, ma l'hai fatto...».

«Ripeto, è stato un errore.».

Lui fece un mezzo sorriso, per poi tornare a guardare la figura del suo compagno.

Gli sistemò meglio la sua felpa a coprirlo meglio, per non farlo prendere freddo.

Semplicemente adorabile.

Ed i suoi feromoni, mischiati con i suoi? Ancora meglio!

«Si sente questo odore per tutta la stanza, non voglio saperne niente domani se Kuroo non cammina...» disse il corvino, avvicinandosi a lui da dietro. «Caricatelo sulla spalla, o comunque prendilo e portalo nella sua stanza».

Il canuto fece come detto: portò una mano dietro la schiena del capitano del Nekoma e l'altra sul retro delle ginocchia, tirandolo su.

Non era leggerissimo come un normale omega.

Chissà cosa aveva fatto per somigliare a tutti gli effetti un alpha.

«Ringrazia che tutti dormono a quest'ora, sennò sareste stati visti da tutti.» gli fece notare nuovamente Kaji, ormai fuori dalla palestra.

«Oh beh, grazie a te Akaashi! Ti sono debitore».

Le guance dell'altro si tinsero di rosso, imbarazzato. «Ma che dici, Bokuto-san. Non...».

«Invece si!» lo zittì Kōtarō. «Volevi o no, mi hai fatto fare pace con questo cretino qua che dorme, e te ne sarò sempre debitore!».

𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora