𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]

VI. - 🔞

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Entrambi erano vogliosi e nessuno stava pensando alla realtà dei loro gesti.

Erano semplicemente eccitati, ecco cosa.

Kuroo si leccò le labbra sensualmente, passando le mani sotto la maglietta dell'altro, che subito si fece scappare un ansimo più acuto degli altri.

«D-delicato...» biascicò, mentre con foga si slacciava la cerniera della felpa e la buttava poco lontano da sé.

Aveva le guance a fuoco, ma ormai poco importava: aveva solo bisogno di un cazzo, possibilmente dentro il suo ano.

Si sfilò la maglietta e l'accasciò accanto alla felpa, facendo lo stesso con i pantaloni.

Ormai non sapeva nemmeno a che punto erano arrivati i suoi feromoni, sapeva solo che Lev aveva iniziato a toccargli impazientemente la pelle calda, mordicchiandogli ogni tanto il lobo dell'orecchio ed il collo.

Sembrava una vera puttana.

Eppure, in quel momento, non gli importava granché.

Tetsurō si avvicinò alle labbra dell'altro e lo baciò subito inserendo la lingua, vagando con le mani verso il sesso dell'altro e abbaiandogli i pantaloni della tuta.

Si staccò dal bacio e si levò i boxer, rimanendo completamente nudo.

Ed il canuto non perse tempo nel prendere un capezzolo tra le labbra e suchiarlo avidamente.

E nel mentre il corvino gli aveva preso l'ormai erezione fra le mani e gliela masturbava, emettendo dei dolci suoni ed accentuando l'eccitazione di entrambi.

I suoi gemiti erano simili a dei miagolii, si.

Non a caso aveva scelto il Nekoma, a quanto pareva.

Haiba iniziò a stuzzicare l'altro capezzolo, portando le mani sul fondoschiena del capitano e palpandolo, ottenendo un piccolo sobalzo e un gemito poco più acuto dei precedenti.

«Ah...aspetta Lev» Tetsurō lo fece abbassare e stendere del tutto, per poi puntargli il culo -bello sodo, a perer dell'altro- dritto in faccia.

«Non ho idea di come si faccia...mi affido a te.» gli disse, per poi abbassarsi ed iniziare a stuzzicare il suo sesso.

Lo prese tra le mani ed iniziò a leccargli la punta.

Non male, non gli dispiaceva.

Prese la punta in bocca, mentre pian piano iniziava sempre di più ad accogliergli il sesso e succhiando quel che poteva tenere, mentre con l'altra mano masturbava quel poco di pelle che gli rimaneva.