XXXIV.

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La mattina dopo Tetsurō era andato in quell'edificio in ansia.

Perché era in ansia, però?

Non aveva alcun senso.

Perché doveva essere in ansia?

Non c'era niente che lo potesse mettere a disagio, no?

Non aveva alcun senso!

Perché allora aveva la netta impressione che sarebbe successo qualcosa?

Non poteva succedere qualcos'altro, dai!

Ne erano successe fin troppe, dove voleva arrivare quella storia ormai?

Sospirò.

Sarebbe andato tutto bene.

Tutto come sempre: delle normali partite con i suoi compagni di squadra, e quelli dall'altro lato del campo completamente nemici!

Si, esatto!

Sarebbe andata così!

Però...

Però non era più così.

«Kuroo svegliati» il coach gli diede una pacca sulla spalla, risvegliandolo dai suoi pensieri.

«Oh si mi scusi» si scusò lui, affrettandosi a raggiungere i compagni.

Doveva stare davanti a tutti, come doveva essere solito stare il capitano.

Ma lui stava dietro con aria imbronciata.

Ma chi glielo faceva fare, di entrare là dentro?

Inoltre non aveva la benché minime idea di chi fossero quei tipi che lo guardavano, voleva semplicemente filarsela il prima possibile!

Voleva andarsene, ora, subito!

Abbassò la testa, mordendosi il labbro inferiore.

Cazzo, merda, porca puttana!

E poi...

Arrossì.

Il bacio...

Davanti a tutti!

Era stato così...

𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora