XXVI. - 🔞

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Stavano facendo la doccia.

Tetsurō aveva poggiato la fronte sulle mattonelle fredde della doccia, ignorando del tutto i compagni che urlavano tra di loro.

La loro doccia era bella grande: ognuno aveva la sua piccola cabina in cui poggiava i propri prodotti per il corpo -ed i capelli, quanti ne aveva lui!- e dove potevano starsene in santa pace.

Ed era proprio quello che stava facendo.

Almeno finché non decise di uscire, mettendosi in asciugamano sulla vita, e tornarsene negli spogliatoi.

«Capitano, come va con il tuo fidanzatino?».

«Yaku non interferire con quei due piccionini!».

«Ve li ricordate al ritiro? Che facevano pure finta di non frequentarsi!».

«Ma poi tutti quei baci quando si dovevano salutare?».

Si rivestì velocemente, ignorando tutte quelle domande, e soprattutto quelle risate.

Loro non sapevano niente.

Perché non sapevano niente?

Avrebbe tanto...merda!

Sbuffò, tornando in palestra.

E strinse i pugni, quando sentì l'ultima presa in giro dei compagni: «Quand'è che ti marchia?».

Marchiare? Ma se nemmeno stavano più insieme!

Loro non erano più niente!

Ah cazzo, quanto faceva male...

Abbassò la testa, mordemdosi il labbeo.

Non piangere, non piangere.

Ad invece pianse ancora.

Accucciato sulla panchina, gambe ancorate al petto e testa fra nascosta, tirava fuori altre lacrime che sapeva che sarebbero state inutili da versare.

Odiava sé stesso per averci creduto; odiava Kenma per aver avuto ragione come al suo solito; odiava Bokuto, per averlo illuso.

Cazzo! Ma chi non odiava?

In quel momento non aveva la mknima idea delle persone di cui si sarebbe potuto fidare.

𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora