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«Noi andiamo, buonanotte!» urlò Kuroo agli amici del Fukurodani, aprendo la porta della palestra.

«ASPETTA NEKOBRO! NON FARE COME TSUKISHIMAAA» Bokuto li raggiunse e lo accolse velocemente in un abbraccio stretto. «BUONANOTTE!».

Lui ricambiò, assaporando l'odore dei suoi feromoni. «Buonanotte, Bokuto».

Il capitano del Fukurodani gli face un grosso sorriso, prima di portargli una mano sui suoi capelli e scompigliarglieli nuovamente.

«Smettila!» sbottò arrossendo, gesto che fece ridacchiare il canuto.

«Scusa scusa» levò la mano e gli diede una pacca sulla spalla. «Buonanotte micetto! Buonanotte Lev!» ed uscì dalla palestra, seguito dal suo alzatore.

«Buonanotte» rispose con un sorriso Haiba.

Il corvino gli sorrise, poggiando nuovamente la mano sulla maniglia della palestra, tuttavia una fitta alla testa lo fece barcollare.

«Mh? Kuroo tutto bene?».

Non rispose.
Non sapeva come, ma improvvisamente aveva iniziato a sentirsi male.

Aveva la febbre?
Ma no, pian piano avrebbe iniziato a stare male, in quel caso.

La palestra -seppur enorme- iniziò a essere troppo piccola, e soprattutto troppo calda.

E se fosse stato in calore?
Ma no, lui prendeva sempre i soppressori...

Aspetta! Ma se si fosse scordato di prenderli?

Quando era in camera, quel pomeriggio, e Bokuto lo aveva chiamato...

Merda!

Era nella merda più totale.

Testsurō iniziò a boccheggiare. Sudava, aveva mal di testa, stava male.

«Ehi Kuroo!» Lev gli si avvicinò, in tempo per vederselo cadere fra le braccia e poter sentire un profumo nuovo e fin troppo anomalo.

Quello di un omega.

Deglutì pesantemente.

Che il suo capitano fosse stato...?

«Kuroo!» lo richiamò, ma il capitano sembrava ormai esser andato in un altro mondo: non ascoltava più, troppo impegnato a soffrire internamente per cercare di far finta di nulla.

«S-st-o b-be-» provò a biascicare, ma le gambe non gli ressero e cadde in ginocchio a terra.

No che non stava bene.

Eppure...eppure lo avevano avvertito, che nascondere tutto a tutti avrebbe portato alle sue conseguenze.

Ma lui non ci voleva credere.

E se ora era a terra, grondante di sudore e con un dolore immenso in tutto il corpo, se era in calore, era soltanto colpa sua.

Si morse il labbro, trattenendo dei piccoli ansimi per l'irrefrenabile calore che gli si stava propagando in tutto il corpo.

La mente iniziò ad essere annebbiata; ed ora solo una cosa aveva in mente: sesso.

Voleva fare sesso. Voleva scopare.

Gli serviva solo la persona adatta...

Alzò la testa.

«Kuroo...» sussurrò il canuto, abbassandosi lentamente e facendo grandi respiri. «Tu sei...».

Non aveva le forze di rispondere, troppo era impegnato dal trattenersi di saltargli addosso.

Annuì soltanto, guardandolo negli occhi.

Non aveva nemmeno più pudore, né vergogna.

Aveva bisogno di scopare, solo quello ora era nella sua testa.

Haiba aveva gli occhi socchiusi. Probabilmente si stava trattenendo anche lui.

Fece un mezzo sorriso, più simile a un ghigno in quel momento.
Prese per il colletto il compagno e con foga lo buttò a terra.

«T-ti do una scelta, Lev...» Tetsurō si posò lentamente a cavalvioni sulle sue gambe. «O-O te ne vai tacendo per tutto quello che stai vedendo, o-oppure...ci aiutiamo.».

Aspettò una sua risposta con la pochissima calma che aveva; e ne fu felice quando, invece di una spinta, ottenne una delicata -per modo di dire- carezza sul fianco.

Ma fu l'unica cosa delicata di quella sera.

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𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora