XXVIII.

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𝐏𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐦𝐮𝐭.

𝐏𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐦𝐮𝐭

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Kōtarō stava guardando il soffitto.

Kuroo di qua e di là.

Stava dappertutto. Nei suoi pensieri, davanti ai suoi occhi, tra le sue gambe...

E tante di quelle volte nemmeno in senso così casto, in realtà.

Ma lui amava davvero il suo micetto.

Non ci serebbe mai stato qualcuno come lui, era totalmente impossibile.

Tetsurō, il suo Tetsurō, era unico.

E tuttavia se lo era lasciato scappare.

Se lo stava già immaginando, solo qualche giorno prima, sul suo letto a divertirsi.

Cpsa totalmente impossibile da realizzare, data l'omofobia dei suoo genitori.

Ma la fantasia è libera, e ciò non poté importare nella mente di quel rapace, ad immaginarsi il corvino nelle sue vesti migliori.

Ed era tutto così bello: entrambi sorridenti, nudi, sudati, ma felici.

Davvero tanto felici.

Ma nella realtà non lo erano.

O almeno, non lo erano più.

Oh, ma che belle che erano quelle immagini!

Kuroo a cavalcioni su di lui.
Kuroo sotto di lui.
Le gambe di Kuroo ad avollgerlo.
I gemiti di Kuroo urlati sul suo orecchio.

Ah!

Al solo pensiero sorrise.

Kuroo era proprio fantastico, in tutto e per tutto.

Quanto era bello, in solo quelle immagini.

Immagini che gli procurarono una bella erezione sulle gambe.

Merda, era la quinta volta che, pensando a lui, gli aveva causato quel problema.

Odiava così tanto poi immaginarselo nelle sue fantasie perverse a gemere.

«Interessante...» borbottò il suo micetto.

Ah, eccolo lì, a ricomparire e riscomparire!

𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora