XXV.

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Non seppe nemmeno cosa pensare, quando li aveva visti assieme.

Assieme? No, non era strano vederli assieme, era strano vederli in quelle posizioni assieme.

Insomma...ci doveva stare lui al posto di Akaashi!

Ed invece era stato Kuroo a starsene lì impalato a vederli baciarsi e probabilmente iniziare le loro cose!

Come ci erano arrivati a quel punto?

Andava tutto bene...andava tutto troppo bene!

E allora...cos'era successo?

Non riusciva a pensare ad altro.

Era tutto così confuso; anzi, lui era confuso!

Non riusciva a capire, cosa, cosa doveva essere successo?

Strinse i pugni durante la lezione.

Si morse il labbro.

E giocò con la forchetta del suo pranzo, completamente ignorando il cibo posatogli sopra.

Poi si spostò appoggiandosi alla sedia.

Aveva mal di stomaco, doveva vomitare.

E piangere.

Aveva bisogno di piangere, in solitudine possibilmente.

«Kuroo, sei strano oggi.» gli fece notare Kenma, pregustando il suo pranzo. «Se non lo vuoi, puoi sempre darmelo».

«Non ho fame, prendilo pure.» borbottò Tetsurō, incrociando le braccia al petto. «E comunque...».

«Non solo oggi, pure ieri eri strano. Che succede?».

Ed ecco, il suo migliore amico a ricominciare con la solita tiritera.

Quanto non lo sopportava, a volte!

Sbuffò, proprio mentre Kozume gli rubava un pezzo di pranzo e se lo metteva in bocca.

«Tua madre è proprio brava a cucinare».

«Eh già. Pensa che...».

«Parla pure, ma voglio una risposta alla domanda di prima» lo zittì. «Però se non vuoi perché sei troppo testardo...».

«Vaffanculo Kenma, vaffanculo!» sbottò il corvino, alzandosi di scatto. «Si, sono un coglione, era questo che volevi sentirmi dire?».

𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora