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Non che quel bacio non gli fosse piaciuto, eh.

Solo ne era rimasto troppo stupito, e non sapeva cosa fare.

E, soprattutto, Bokuto non aveva avuto il modo di ricambiare, che l'altro era scappato via a gambe levate.

Aveva un braccio che veniva circorndato dal corvino, mentre l'altro era dall'altra parte e totalmente inutile!

Sennò non poteva mentire; eccome se gli era piaciuto, quel bacio.

Avrebbe voluto inseguirlo, urlargli di aspettare, saltargli addosso e baciarlo di nuovo.

E fanculo al secondo genere!

Tuttavia proprio questo non gli andava giù.

I suoi non erano mai stati molto a favore dell'omosessualità, però bene o male lo accettavano.
Il problema risiedeva nel dirgli di essersi fidanzato con un altro alpha: quello no, che non glielo avrebbero mandato giù.

Forse fu quello che bloccò Bokuto.

E che idiota che era, ad averlo lasciato andare! Conoscendolo, sapeva che paranoie si sarebbe fatto.

Sottò la pioggia nemmeno ci provò a rincorrerlo.

Si era limitato a sospirare e tenere l'ombrello fra le mani.

Si era leccato le labbra, forse per assaporare nuovamente quelle labbra che, probabilmente, non avrebbe mai più toccato.

E così, dopo essere rimasto a pensare sotto la pioggia, capì di dover tornare per cena e si diresse lentamente dentro l'hotel.

Chissà cosa avrebbero detto di loro, gli altri, quando non li avrebbero visti assieme.

E si stupì, quando a mensa non lo vide.

In realtà non vide nemmeno Kenma, il suo migliore amico.

Ma non si fece troppe domande.
E perciò si sedette accanto a Kaji, il suo alzatore, che subito lo ammonì di domande alle quali Kōtarō rispose senza esitare.

Si fidava di Akaashi.

Era tra i pochi che lo capiva, nonostante non avessero un grande rapporto al di fuori della vita nella pallavolo.

«Bokuto-san» disse sorseggiando un bicchiere d'acqua. «Non vedo perché dovresti preoccuparti».

«Cosa? Akaashi te l'ho già detto: hai miei non...».

𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤 [𝙱𝚘𝙺𝚞𝚛𝚘𝚘]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora