Epilogue.

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Epilogue.
La neve scendeva leggera. Si adagiava piano sui tetti, ai cigli delle strade, sulle spalle dei Londinesi indaffarati. I ristoranti Thailandesi davano il meglio di sè, spargendo per il quartiere l'aroma forte di qualche spezia esotica. Non era cambiato niente da due anni prima. L'entrata della metro, i bus a due piani, i palazzi degli avvocati. Ero cambiata io. Ero una persona diversa. Inspirai a pieni polmoni il profumo che usciva dalla cucina. Mi strinsi nel mio maglione. Alla fine Rhys aveva imparato a chiudere le finestre. Suonarono al campanello.
"Vado io!"
Urlai a Sean che era indaffarato in cucina. Aprii la porta, attraversando il corridoio di parquet, quello che esattamente due anni fa una ragazza spaesata e impaurita aveva attraversato. Non ero più quella ragazza. Davanti a me Kylie sorrideva stanca. Si teneva per mano con Ashton. Al dito una fede. Mi abbracciò, e io cercai di non morire soffocata. Salutai Ash con un abbraccio caloroso. Quei due, un anno prima erano scappati, dopo l'esplicita richiesta di Gemma di essere lasciata in pace e la folgorante rivelazione approposito il fatto che era fisicamente attratta dalle donne. Bradley, se ne era andato dopo aver scoperto cosa era successo tra la mia amica e Ashton. Kylie aveva sofferto molto ma Ashton le era sempre stata vicino. Pochi mesi dopo si erano sposati. In completa segretezza.
"Scusa per il ritardo, con questo coso ci sono stati alcuni problemini."
Sorrise il ragazzo dai riccioli biondi, toglendosi la giacca e scrollandosi il freddo di dosso.
Indicò il ventre gonfio di sua moglie.
"Ashton, è una bambina."
"Nah, non ci credo."
"Ma-" disse Kylie trattenendo un urlo disperato.
Suonarono un'altra volta al campanello. Mandai la famigliola felice da Sean e feci entrare il freddo nell'appartamento.
"Piccola Jhonson"
Mi salutò Mike. Accanto a lui c'era Calum. Era tanto che non lo vedevo. Dalle loro possenti spalle spuntarono due visi sorridenti. Cyeril e Alex. Cyeril baciò il suo futuro marito, mentre Alexandra stava giá discutendo di nuovo con Michael approposito il posto dove Mike avesse parcheggiato la macchina. Li feci entrare e salutai la foto di Luke attacata al muro.
'Mi piacerebbe che tu fossi qui'
Pensai. Scossi dalla testa quel pensiero e corsi su per le scale a chiamare Rhys. Vivevo ormai a Londra da un anno e mezzo. Dopo la morte di Luke restai a Baltimora per un pò, ma come avevo previsto quella notte, i ricordi mi opprimevano, così ricordando l'offerta che i mei fratelli mi avevano fatto sotto il sole pallido di San Diego mi trasferii a Londra. Luke mi seguì,in un vaso ricamato. Lo ammetto, è una cosa abbasstanza macabra, ma nessuno osò opporsi alla mia decisione. Da quella notte non sentii più mia sorella Amy, che aveva avuto tre figli, e a quanto dicevano le voci conduceva una fantastica vita da avvocatessa-madre indaffarata. Non sentii neanche mio padre, che pochi mesi dopo finì sulla sedia elettrica. Non piansi neanche una lacrima.
"Rhys, andiamo?"
Bussai alla sua stanza, e ne uscì un ragazzo bellissimo. Mi sorrise e mi abbracciò.
"I nostri ospiti ci stanno aspettando."
Disse, sorridendomi dolcemente. Io alzai gli occhi al cielo e sospirai.
"Rhys, arriverá. Stai tranquillo."
Rise,una risata nerovsa ma nonostante ciò scese le scale per accogliere in nostri ospiti.
L'odore di Natale aleggiava nell'aria e non potevo essere più felice. Avevo la mia famiglia, la mia vera famiglia qui, avevo il ricordo del mio primo amore e avevo rispettato la promessa fatta a Luke.
Trova qualcuno.
Bussarono alla porta e io mi precipitai giù per le scale. Mi buttai tra le sue braccia e lui mi lasciò un bacio tra i capelli. Ci frequentavamo più o meno da quattro mesi, eppure il nostro rapporto era fantastico. Non mi sentivo in colpa. Avevo amato Luke, e in un certo senso lo amavo ancora, ma piano piano avevo capito che dovevo andare avanti. Era quello che avrebbe voluto Luke.
Trova qualcuno che ti ami. Che ne abbia il tempo.
"Sam, sei bellissima."
Io risi e lo trascinai dentro. Lui mi prese per il polso e mi appoggiò delicatamente al muro.
Mi regalò uno dei suoi baci ardenti, rubandomi fino all'ultimo respiro.
"Matt-"
"Shh, mi sei mancata."
Le sue mani erano giá sotto il mio maglioncino senza che io me ne rendessi conto.
"Ehi! Non qui, ragazzi! Stuart, contieniti!"
Lo rimproverò Sean laciandoci un'occhiata torva. Abbassai il capo, imbarazzata ma Matthew mi portò in sala da pranzo, di nuovo troppo velocemente per realizzare. In un secondo ero seduta vicino a Cyeril, e ridevo con un calice di vino ad una squallida battuta di Mike. Guardai in faccia i miei amici.
Il filo invisibile che ci legava. Guardai Kylie, e la donna che era diventata grazie all'uomo giusto. Guardai Alexandra e Mike che non smettevano un secondo di discutere ma che si amavano più che mai. Osservai Cyeril che doveva far fronte alle debolezze e alle paure di Calum. Quei due avevano sofferto così tanto. Guardai prima Rhys e poi Sean, i miei fratelli. I miei amati fratelli. E poi guardai Matthew che quattro mesi fa mi aveva teso una mano per rialzarmi. Li guardai discutere e ridere. Chiusi gli occhi e sospirai. Riuscii a sentire la sua risata. Riusci a sentire il suo tocco delicato. Riuscii a sentire la sua voce mentre mi mormorava quelle parole sotto l'acero di Mark.
Il mio cuore è tuo.
Merda, ti amo.

Shit! I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora