Chapter thirteen

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Chapter thirteen

"Oh. Questo è un vero peccato."

"Senti Sam. Non fare così,ti prego. Mi fai star male. Ho fatto di tutto,ma è una cena di famiglia. Non posso disdire all'ultimo momento. "

"Si okei. Mi puoi riportare a casa?"

"Certo."

La visita alla biblioteca nazionale non è stata entusiasmante come credevo. Matt mi ha detto che non sarebbe potuto stare con me a capodanno. Cosa che nel mio subconscio mi dispiaceva.

E da quando decidi tu per il tuo subconscio?

Ah eccoti! Pensavo fossi morta.

Dio mio! Sono andata a farmi una vacanza,ma tu sei sempre la stessa scema.

Stavo dicendo,prima del brusco intervento,che avrei passato il campodanno da sola. Sean e Rhys sono andati via,in Australia. E io sono sola. Mi ero appoggiata a Matt che però a declinato subito la mia offerta forse con l'idea che io stessi bruciado le tappe. Ma non era questo il mio intento. Io volevo andarci piano. Non ero pronta a buttarmi a capofitto in un altra relazione. Ogni notte mi sognavo Luke e sentivo sempre un vuoto dentro. Purtroppo o perfortuna,questo non lo so, Matthew non mi faceva provare ciò che provo anche solo se penso a Luke. I brividi,le lacrime e tutto il resto. Ed è vero che Matt lo conosco da tre giorni,ma quando ami una persona lo capisci da subito. Come lo avevo capito con Luke. Tutti questi fattori mi spaventano tantissimo.

"Cazzo ,cazzo!"

Matt sbatte le mani sul volante,rosso dalla rabbia. Siamo fermi a un semaforo che non si decide a cambiare colore.

"Cazzo! Mio Dio. Mi faccio schifo da solo. Ti ho mentito. Niente cena di famiglia. La cena di famiglia si fa a Natale non a Capodanno."

Come scusa? Credo proprio di non aver capito bene. Se non voleva stare con me a Capodanno,bastava dirlo. Non c'era bisogno di inventarsi una minchiata.

"Oh." Riesco solo a dire. Abbasso la testa sulle mie Dr.Martens e ricaccio in dentro le lacrime.

"Sam,guardami. Ti direi volentieri dove devo andare ma ho paura."

Paura? Lui ha mentito a me,e ha paura. La coerenza in persona, questo ragazzo!

"Dove?"

"Ugh. A Baltimora."

Baltimora. Baltimora? Baltimora! La mia cittá. Quella da cui ero scappata. Quella che mi aveva fatto innamorare del mio migliore amico e lasciare Kylie. Ogni strada,ogni vicolo di Baltimora ha un significato per me. Ma tutto sommato non è una cittá bellissima. Non capisco perchè Matt dovrebbe andare a Baltimora.

"Ah. E perchè?"

"Devo incontrare un amico. Di Oxford. Si insomma il mio compagno di stanza. Lui è andato li per la sua ragazza,e noi avevamo in mente di incontrarci. Ti chiederei di venire ma dati i tuoi trascorsi in America,forse non è la cosa migliore entrarci subito."

"Hei Matt. Manco fossi Ohsama Bin Laden. Non ho messo una bomba a Wall Street. Stai tranquillo,non stai nascondendo una terrorista di Al-Queida." Sento la sua bellissima risata riempire la macchina. Comunque ora voglio sapere il nome del testa di cazzo che mi ruba il ragazzo dei sogni per la notte dei sogni.

"Ough. Sono onorato." Cazzo. Ho pensato ad alta voce?

"Mhh. Si mia cara."

"Dimmi il nome Matthew Fletcher Stuart."

"Brad. Cioè. Bradley Will Simpson.

Non lo conosci."

"Oh si mio caro. Lo conosco eccome."

******

Uff. Che male alla schiena. Dire che questo letto è comodo è come dire che non mi manca Sam. Sam,Sam...

Giusto! Ora mi ricordo. Devo iniziare la mia ricerca. Alla ricerca di una ragazza in una delle cittá più grandi di questo mondo. Sembra il titolo di un film alla Mission Impossibile. Se c'è una cosa che ho imparato da Elementary è che c'è sempre una spiegazione. Una spiegazione del perchè ora io sia qui. In un lurido hotel,con il cuore spezzato a pensare a una semplice ma speciale ragazza. Quella fottuta ragazza che mi ha rubato il cuore e lo ha buttato in un cassonetto. Perchè? Perchè quella ragazza mi fa questo effetto? Perchè mi pizzicano gli occhi solo a nominarla?

Ti prego. Sembri una femminnuccia. Alza il culo e trovala.

Mi alzo e indosso un paio di jeans neri insieme alla mia maglia dei Ramones. Sa ancora di lei,penso memtre scendo le scale.

"Buongiorno!" Lo stesso asiatico della scorsa notte mi sorride dalla cucina.

"Non si ferma a colazione?"

Sfoggio un sorriso e rispondo

"No mi scusi. Preferisco camminare. Grazie e arrivederci."

"Arrivederci."

Spingo la porta di vetro,insieme a una ragazza che ha tutta l'area di essere una prostituta.

Il sole è giá alto in cielo e il cielo è azzurro. La neve al lato delle strade si sta sciogliendo. Riempio i polmoni con un aria a Londra sconosciuta. Sono le sei di mattina e in giro ci sono davvero poche persone. Qualche superstite della sera prima e qualche uomo d'ufficio in giacca e cravatta esce dalla metro. Mi sto avviando verso l'underground quando mi accorgo che non ho idea di dove iniziare. Ora potrebbe essere dapertutto o da nessuna parte. Ora avrebbe appena potuto donare il suo sorriso a qualcun altro. Il suo pensiero stará volando lontano oltre i confini dell'immaginazione mentre ascolta Jim Morrison. Tiro fuori anch'io le mie cuffie e accendo il telefono. Nel giro di due secondi la voce calda di Sia mi invade la mente. Devo semplicemente camminare. Non posso fare nient'altro. Va dove ti porta il cuore,sussurra Sia. Mi stringo nel cappotto e come da copione inizio a camminare. Svolto l'angolo proprio nel momente che il mio cellulare squilla. Sbuffando,stoppo la musica e rispondo senza neanche guardare chi sia.

"Chi cazzo è?"

"Weee. È così che saluti tua sorella?" "Wendy?"

"Peter Pan!"

"Come va?" Cammino a fatica facendo lo slalom tra le parsone che camminano nel senso opposto. Sento urla del tipo "Americano del cavolo! Si va al cotrario qui!" Ridacchio al pensiero. Sono Irlandese,caro.

"Spiegami che cosa ci fai Londra."

"Ah. Eh? Ah. Si giusto. Sono a Londra. Sam."

"Oh. Ehmm. Si bhe ok. "

"Wendy?" Lei è mia sorella. Ha quattro anno in più di me. Siamo solo noi due. A differenza della famiglia di Sam,noi siamo pochi. La mia famiglia è unita. Mia madre e mio padre si amano ancora,dopo venti anni di matrimonio. Sono cresciuto a Dublino, ma i mie,diventando vecchi hanno deciso di trasferirsi in un casolare sull'oceano. Vado a trovarli tre volte l'anno. Wendy invece abita a Belfast. Fa il dottore o cose simili.

"Eh."

"Riesci ad articolare una frase che non sia un qualcosa del tipo 'Ah,Eh,Oh'? Cosa devi dirmi?

"Hem. "

"Oh andiamo! Wendy!"

"Sam. Sam mi ha chiamato. È qui. Da me,a Belfast."

Shit! I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora