Chapter Twentytwo.

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Chapter twetytwo.

"Oh my lovley Charleston! I want to go to Charleston! Oh my,honey,go to Charleston."

Era notte fonda ed eravamo nel mezzo del nulla. Luke,cantava da ore,mentre io guidavo,cercando di non farci ammazzare,anche perchè non avrebbero mai trovato il nostro corpo,in the middle of nowhere.

"Luke,è da cinque ore che siamo qui dentro. Quanto manca?"

"Ventuno minuti Bonnie."

"Bonnie?" Mi girai,togliendo lo sguardo dalla strada. Lui sorrideva come un ebete,canticchiando quella odiosa canzone di Bob Dylan.

"Si,sai Bonnie and Clyde. Anche loro fanno un viaggio,come il nostro."

"Ma il mio paragone era più bello. Thelma e Louise sono più fighe."

"Tu sei più figa."

Sbatto le mani sul volante e rido.

"Hai rovinato un bel momento."

"Mi viene bene." Nella sua voce c'è una punta di amarezza. Lo cerco invano. Nella macchina regna il buio,rotto solo dalle luci flebili dei lampioni sulla strada sconnessa. Lo intravedo,abbassare la testa e scompigliarsi i capelli.

"Mi manca Mark." Prendo una buca e picchio la testa. La sua voce mi arriva lontana. Gemo e mi massaggio la tempia.

"Si,anche a me." Rispondo velocemente.

"Quanto manca?"

"Sam,me lo hai chiesto tre minuti fa. Mancano diciotto minuti."

"Come fai a saperlo?"

"Su Google Maps diceva così." Dice lui convinto delle sue doti.

"Andiamo bene."

"Quanto segna il carburante?"

"Dovremmo arrivarci,ma quando arriviamo dobbiamo fare rifornimento."

"Oh my love,can we go to Charleston? Please! Come with me to Charleston! Secondo te cosa avrá di speciale questa cittá?" La sua voce era una dolce melodia,che mi risuonava nelle orecchie. Sorseggiai un po di caffè dal termos,per non addormentarmi.

"Non per forza una cittá deve avere qualcosa di speciale. Non credi?" Chiesi retorica.

Lui si girò di scatto,incredulo della mia risposta.

"Ogni cittá,ogni luogo,ogni posto ha qualcosa che lo differenzia da qualcos'altro,e quindi è unico e speciale nel suo genere."

"Ah sì? Che cosa ha di speciale Baltimora?" Chiesi,decisa a mettere alla prova la sua teoria.

Luke sembrò pensarci un attimo,risucchiandosi il piccolo anellino al lato del labbro screpolato per il freddo.

"Te." Fu la sua unica risposta. La sua voce era roca,e sentii uno strano formicolio alla bocca dello stomaco.

Non sapevo cosa rispondere,così non lo feci. Restammo con le labbra serrate,a contare i lampioni sulla strada sconnessa.

"Chissá se possiamo arrivare così lontano da non aver più paura di dover tornare indietro." Sussurro,leggendo il cartello 'Charleston'.

"E questa?"

"Tu canti Dylan,io cito James Patterson."

"Centra qualcosa con Robert Pattinson?"

"No. Non è un vampiro. È uno scrittore."

"Ah sì? E cosa scrive questo James?" Fece lui,cercando di fare il disinteressato.

"Bhe scrive un po di tutto. Ma secondo me il suo libro migliore,è il nostro amore è per sempre. Parla di due ragazzi,migliori amici,innamorati l'una dell'altro. Vivono in un posto sconosciuto,in Oregon. La loro vita fa schifo,così decidono di scappare. Ma poi lui muore." Dico,triste al pensiero del mio amato Robinson nel letto di morte.

"Sai Sam,se io avessi avuto anche solo un po di interesse a leggere questo libro,ora non ne ho più,dato che mi hai detto come finiva!"

"Luke,non lo avresi lo stesso."

"Si molto probabilmente."

Allungò la mano,e prese la mia,stringendola forte. La macchina emise uno strano rumore,prima di fermarsi,proprio davanti al nostro ostello.

"Bhe,eccoci qui." Emmetto un sospiro di sollievo,quando noto che siamo tutti vivi e vegeti.

"Ehi Sam. Se questo viaggio è uno sbaglio,sappi che è lo sbaglio più bello della nostra vita,okay?" Mi ha incastrato contro la portiera della Ford blu sccassata. Mi parla guardandomi le labbra,e purtroppo nom riesco a resistere. Mi butto sulle sue labbra e lui mi accoglie felicemente. Le sue mani,esplorano veloci il mio corpo,fino ad arrivare al fondoschiena,che stringe per poi spingere verso di lui,facendo scontrare i nostri bacini. Gemetti in modo plateale,e infilai le dita tra i suoi capelli,con il ciuffo in disordine. I polmoni mi bruciano,che cercano in modo avido dell'aria. Ma la sue labbra combaciano perfettamente,e nessuno dei due vuole staccarsi. Abbiamo tempo e un'intera nazione,per amarci.

"Ora assomiglio al protagonista di Patterson?" Quella domanda mi sorprende,e con il fiato corto gli rispondo.

"Ehi,se hai un cancro allora,sì."

"Non si sa mai."

***

"Ehi Amore. Apri gli occhi,ti stai perdendo uno spettacolo assurdo." Il letto matrimoniale,si muove,sotto il peso di un Luke,esagaratamente eccitato. Un caldo raggio di sole,entra dalla piccola finestra,illuminando la stanza polversosa. Stropiccio gli occhi,per poi aprirli del tutto. Luke,è di spalle,che sfiora con le dita,il vetro freddo. Scosto le coperte e mi avvicino a lui,cingendolo da dietro. Lui volta il capo,baciandomi dolcemente sulla guancia arrossata.

"Cosa intendevi ieri?" La mia voce è incerta. Non voglio,rovinare tutto quello che siamo riusciti a mettere apposto. Lui scrolla le spalle,sbuffando.

"Niente. Ora andiamo. Fino a Chiagago sono sette ore. Guidi tu,non mi sento molto bene. Ho mal di testa. Andiamo amore. Ti amo."

"Si ti amo anche io."

Mi sta nascondendo qualcosa.
《Spazio Autrice.》
Allora,uccidetemi. Datemi in pasto all'Isis,fate di me quello che volete,ve lo concedo. Hahaha no,allora devo raccontarvi alcune cose.
Bhe,da dove comincio? Con la mia delicatezza da elefante incinta, ho rotto il vetro del mio amato cellulare,mandandolo allo scatafascio. Ora è in riparazione,e scrivo dal leptop. Quindi,il capitolo non è lungo,non succede niente di spettacolare,ma vi ho dato le motivazioni. Perciò,scusaaaaateeeemmiiii
Bye♡
Love ya♡

Shit! I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora