19- Maddy

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Ballo di Homecoming

Io e Anna abbiamo deciso di prepararci insieme per l'evento di oggi, e di raggiungere Niko e Lucas direttamente a scuola, così da evitare che ci portino troppa fretta.

Quali migliori accompagnatori ad un ballo se non il tuo nemico da tutta la vita e il tuo migliore amico gay?
No, meglio non rispondere a questa domanda.

Come previsto dalla tradizione, indossiamo entrambe un abito corto.
Quello di Anna nero e sfarzoso come la sua personalità, arricchito da tanti strati di tulle sulla gonna. I suoi meravigliosi ricci neri e la sua pelle bianca le fanno da accessorio insieme a degli enormi stivali platform da Bratz.

Io invece ho optato per un abito rosso, impreziosito da delicati brillantini sul corpetto e una gonna vaporosa. Ai piedi un paio di tacchi aperti dorati.

Una gran bella differenza rispetto a come vestiamo a scuola, dove Anna sembra una skater e io una basic girl qualunque.

Recuperiamo l'autista, nonché mia madre, al piano inferiore e finalmente raggiungiamo gli altri a scuola.

《Aah, amica mia. Prima o poi due belle donne come noi saranno accompagnate da uomini decenti.》

《Siamo qui dietro, vi abbiamo sentite.》
Rispondono Niko e Lucas.

《Lo so.》

《Mie signore, siete incantevoli.》
Si complimenta Niko.

《Anna stai benissimo.》
Lucas la saluta con un bacio sulla guancia.

Dopo, afferra la mia mano e mi fa fare un giro su me stessa.
Posa la sua mano sul mio fianco e resta a fissarmi immobile.

《Per una volta ti ho lasciato senza parole, Baldwin.》
Lui si limita a fare un sorrisetto di lato senza proferire parola. Molto strano per uno come lui.

Ci avviamo verso l'entrata della scuola, per poi raggiungere la palestra, luogo ufficiale del ballo.

Ci buttiamo nella mischia e senza pensarci due volte, ci scateniamo a ritmo di musica.

Guardo Jordan da lontano, è davvero bellissimo.
Uno come lui non guarderà mai una come me.
Dall'aspetto sembra rude, invece con me è stato così carino. Se solo fossi più bella avrei molte più possibilità.

Dopo un bel po' di tempo, avviso i ragazzi e mi sposto al tavolo dei drink per prendere qualcosa da bere.

Un dito che tocca ripetutamente la mia spalla mi costringe a voltarmi. Dalla sorpresa di chi mi ritrovo davanti, il bicchiere che avevo appena riempito mi cade per terra.

《Mi dispiace? Ti ho sporcato?》

《No, non ti preoccupare. Anche se fosse, a te perdonerei tutto.》

Jordan.
Jordan Ford mi ha appena detto questo?
Devo aver sentito male a causa della musica.

《Perciò il tuo accompagnatore, prima mi vieta di invitarti al ballo e poi ti lascia qui a bere da sola?》

《Come, scusa? Non credo di aver capito bene.》

《Oh beh, sai ho parlato con Lucas della mia intenzione di chiederti di venire al ballo con me, per sapere se fosse un problema per lui, ma me l'ha impedito. Evidentemente non ti ha detto nulla.》

《Impedito?》

《Si, mi ha detto che avete una storia, che ti ha scopata ben bene. Peccato Maddy, sarà per un'altra volta.》
Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Una fiamma di rabbia mi incenerisce i lumi della ragione.
Scappo immediatamente da lì e cerco Lucas in pista.
Appena lo vedo, lo afferro per la cravatta e lo trascino nel primo posto più silenzioso possibile.

Finiamo in uno sgabuzzino al buio.

《Madeleine Norton, che ti prende? Vuoi forse stuprarmi qui dentro?》

《Io e te siamo fidanzati e mi hai scopata ben bene?》

《Stai parlando delle tue fantasie sessuali? Se vuoi posso accontentarti, anche se non credo che mi piacerebbe molto.》

《Lucas. Sto parlando di Jordan.》

《Che c'entra Jordan con le tue fantasie sessuali? Ancora pensi a quel coglione?》
Si altera.

Le frasi di Lucas sembrano totalmente sconnesse con il discorso come se non avesse idea di quello di cui sto parlando. Sta bluffando.

Lo tiro ancora di più verso di me grazie alla sua cravatta.

《Come ti è saltato in mente di andare da Jordan a dire che non potevo andare al ballo con lui, e ancora peggio che io e te abbiamo scopato tante volte? Sei un viscido. Devi stare lontano da me da adesso in poi.》

Tento di scappare e a Lucas scappa una risatina.
Si avvicina tanto da solleticarmi con il suo fiato. Sbatte un braccio sul muro e lo lascia lì a bloccarmi il passaggio.

《Mi conosci da quando sei nata e ancora non riesci a renderti conto che quelle non possono essere parole dette da me?》

Questa frase di Lucas mi fa riflettere. Non direbbe mai nulla del genere, specialmente riguardo me. Non farebbe mai credere a nessuno di poter avere una storia con me.

Qualcosa non mi convince.

《Non me ne frega un cazzo di Jordan né di te. Non spreco tempo ad inventarmi storie del cazzo. Dovevi pensarci bene prima di accusarmi. Se vuoi fartelo va' pure ma non mettermi in mezzo.》

《Bene, allora andrò. Togli il braccio.》
Ma Lucas non sembra avere alcuna intenzione di spostarsi.

A questo punto le nostre labbra sono così vicine da sfiorarsi.

《Ti lascerò andare se mi dici che è davvero questo quello che vuoi.》

《Si. È davvero questo, perciò togliti immediatamente.》

Con uno scatto brusco, Lucas si sposta per farmi passare.

Esco di corsa dallo sgabuzzino tanto da farmi venire il fiatone.

Mi accomodo sui gradini di alcune scale antincendio per calmarmi un po' e riflettere meglio.
Se davvero Lucas non ha detto quelle cose a Jordan, questo significa che è stato lui a mentire.

Sono davvero sicura di voler avere accanto una persona simile?
Per quanto Lucas ed io non ci sopportiamo, lui è sempre stato sincero con me. Non avrebbe motivo di mentirmi proprio adesso.

Il discorso di Jordan mi ha fatto perdere la ragione.
Come ho fatto a credere ad un'idiozia simile?
Lucas non metterebbe mai in giro delle simili voci nei nostri confronti. Jordan ha cercato di separarci per qualche strano motivo, ma io non posso lasciarglielo fare.

Il tonfo di una porta rimbomba in tutta la scuola.
Una sensazione mi dice che Lucas sia appena uscito dallo sgabuzzino.

Senza pensarci due volte, scappo nella sua direzione, trovandolo poco dopo in corridoio.

Richiamo la sua attenzione e lui si blocca, donandomi come visuale le sue spalle, troppo larghe per quella camicia bianca.

《Torniamo a casa insieme.》
Non attendo la sua risposta.
Lo sorpasso sperando che lui mi segua.

Dopo poco, il rumore delle sue scarpe affianca il mio.

Camminiamo per più di 40 minuti fino a casa mia, senza parlare.
Eppure nessuno dei due ha pensato di chiamare un taxi.

《Anche se mi detesti, so che non mi faresti mai nulla del genere. Sono sicura che tu abbia fatto cambiare idea a Jordan sull'invitarmi al ballo, ma so anche che l'hai fatto per il mio bene.》

Lui si limita a fissarmi, con uno sguardo al limite tra la sorpresa e la soddisfazione.

《Buonanotte Baldwin.》

Arrivo vicino alla porta senza aver ottenuto nessuna sua risposta.

《Buonanotte Norton.》

Sorrido di nascosto senza voltarmi.


MY CHILDHOOD HATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora