24- Lucas

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Questo pomeriggio mi annoiavo così tanto a casa che ho preso la macchina e sono andato a casa di Maddy.
O forse è solo una scusa perché non riesco proprio a non pensare a quello che è successo ieri in discoteca.

Nel bene e nel male, quella ragazza fa andare in tilt il mio cervello.

Busso alla porta e sua madre mi apre.

《Lucas, non ti aspettavo.》

《No infatti Theresa. Sono venuto a dare un po' di fastidio.》

《Fai bene, hai scelto proprio il momento in cui sto uscendo di casa così non torturi anche me. Ciaoo.》
Theresa esce immediatamente e a me scappa una risata.

Non c'è bisogno che nessuno mi dica dov'è Maddy, so già che è chiusa in camera.

Salgo le scale e noto subito una strana luce nel corridoio provenire dalla sua stanza.

I led viola che io stesso avevo montato mesi fa, accesi nella sua camera.

Apro lentamente la porta che era socchiusa e la trovo stesa a pancia in giù, completamente rannicchiata sull'orso di peluche grande 160 cm che le ho regalato all'ultimo compleanno. Anche lui viola, come il suo colore preferito.

È impegnata a guardare il telefono e non si è accorta della mia presenza.
Io invece mi sono accorto che indossa solo un reggiseno e un perizoma di pizzo.
La scena è così erotica che sento le vene gonfiarsi, il cuore battere veloce e il sangue affluire in un'unica direzione, in basso.

Si sposta i capelli di lato, liberando la schiena e quella sottile scritta tatuata lungo la colonna vertebrale.
Noto quel sedere rotondo e sodo.
Lo smalto rosso ai piedi abbinato a quello delle mani.
Il mondo in cui vorrei essere immediatamente al posto di quell'orso.

Faccio un colpo di tosse sapendo che stavo per rovinare tutto.

Si gira di colpo supina, e intravedo il suo seno prosperoso stretto in quel pizzo.

Si copre con una mano tra i seni e una sulla sua intimità, e non riesco a non pensare a quanto vorrei vederla toccarsi da sola mentre mi guarda.

Resto fermo sulla porta anche dopo averla chiusa alle mie spalle.

Siamo paralizzati dalle nostre emozioni e nessuno dei due proferisce parola.

Il colore dei led cambia in automatico: rosso.

Non riesco più a trattenermi in nessun modo.
Sfilo la maglietta e mi fiondo su di lei.

Le allargo le gambe con il ginocchio e mi infilo in mezzo per farle sentire quanto sono duro per lei.
Affondo le labbra sulle sue, poi la lingua così forte che ci stiamo eccitando solo a baciarsi.
Mi strofino su di lei, voglio sentirla bagnata completamente per me.

Tolgo immediamente i miei pantaloni rimanendo in mutande di fronte a lei.

Prendo la sua mano e la metto sui miei genitali.
È intimorita ma non si fa dire le cose due volte.

Mi spoglio completamente.
Sposto le sue mutandine trasparenti e dopo aver sentito quanto fosse bagnata, cado dentro di lei.
Ci vado piano, lentamente. Ma non per molto.

《Lucas. Io non l'ho mai fatto.》

《Lo stai facendo per la prima volta con il tuo nemico. Come ti senti?》

《Sento di odiarti ancora di più.》

《Fammi vedere quanto mi odi, Madeleine. Fammi vedere quanto sei cattiva.》

Affondo forte dentro di lei finché non urla forte il mio nome.
Penso di non aver mai provato così tanto piacere nella mia vita.

La scopo forte sopra a quell'orso gigante.
Se solo qualcuno mi avesse detto qualche mese fa, mentre le davo quel regalo, che avrei fatto il sesso più bello della vita con lei lì sopra, non ci avrei mai creduto.
E invece eccoci qui, io dentro di lei, lei che vuole strappare la mia pelle a morsi.

《Lucas sto tremando.》

《Stai venendo. Vuol dire che sei stata abbastanza cattiva.》

Urla e gemiti si mischiano nella stanza finché non veniamo tutti e due a distanza di poco tempo.

Ci stendiamo l'uno di fianco all'altra sfiniti.

《Come farò a guardarti ancora dopo tutto questo?》

《Facciamo finta di niente, Madeleine. Finché riusciremo a non saltarci addosso di nuovo.》

《Lo sai che non accadrà mai più?》

Sorrido perché so che non è vero.

《Lo sai che può accadere anche tra 5 minuti?》

《Adesso vai per favore. Non so come comportarmi con te in questo momento.》
Nasconde il suo viso tra le mani.

Farò come chiede, non voglio che si senta in imbarazzo con me.

《Ci vediamo domani a scuola, serpe.》

MY CHILDHOOD HATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora