20- Lucas

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Maggio 2015

L'allenamento di nuoto è appena finito, fuori dalla palestra il cielo è scuro. Questo vuol dire che è arrivato il momento della chiusura.

Bob, il proprietario della piscina dove mi alleno, mi raggiunge poco dopo per avvisarmi della chiusura.

Tutto vorrei fare in questo momento, tranne che uscire dalla piscina.

Le mie ultime giornate non sono state delle migliori. Ieri ho scoperto tramite i social che mio padre si è rifatto una famiglia in Australia, e sembra estremamente felice.
Adesso ha una figlia ed una moglie e insieme fanno tantissime attività che con me non ne ha voluto mai sapere di fare.
Non reggendo il colpo, sono uscito da solo la sera, finendo in un bar a bere dei cockatil e addormentandomi senza accorgermene sul bancone.
Proprio in quel momento, Maddy ha chiamato sul mio telefono, e il barista l'ha supplicata di portare via il mio cadavere da lì.
Dopo essere saliti su un taxi, temo di averla supplicata di non farmi lasciare a casa mia per due validi motivi: non vedere mia madre soffrire e non farmi beccare in quelle condizioni.
Così, siamo andati a casa sua.
Maddy si è presa cura di me tutta la notte, sopportando i miei discorsi farfugliati e probabilmente tutte le possibili discussioni che ho inscenato con mio padre.

La vergogna che ho provato quando sono salito nel taxi per tornare a casa a notte fonda è stata tanta.
Per aver mostrato di nuovo i miei lati deboli a Madeleine e per aver ceduto di nuovo alla debolezza che mi provoca quello stronzo di mio padre.
Così ho fatto quello che riesco a fare meglio, sono sparito.
Forse in questo non sono poi così diverso da lui.

Aprirmi con Maddy significa dare un'arma in mano al nemico, anche se lei non ha mai usato quell'arma contro di me.
Non so perché continuo a parlare con lei nonostante ogni volta mi riprometta di non farlo.

Oggi ho deciso di saltare scuola, non stare a casa e di andare ovunque pir di non vedere nessuno.
È così che sono finito nel mio posto preferito al mondo: sott'acqua.

La cosa strana è che Bob un attimo prima mi stava chiedendo di uscire dalla piscina.
Dopo poco ha cambiato idea e mi ha lasciato il mazzo di chiavi per terra, dicendo che sarei potuto rimanere tranquillamente fino a che volessi io.

Non mi fisso più di tanto, continuo a nuotare.
Quando risalgo, però, un'ombra cattura la mia attenzione.
Non voglio crederci.

《Che ci fai qui?》

《Non sparisci mai senza lasciare tracce.》

《E perché ti impegni a trovarmi?》

《Nessuno merita di stare da solo.》
Sorrido spontaneamente.
Il me di qualche anno fa mi avrebbe ucciso per averlo fatto.

《Neanche io, Norton?》

Scuote la testa.
《Neanche tu.》

Mi avvicino a lei, che si è accomodata sul bordo della piscina con i piedi nell'acqua.

Le metto le mani sulle cosce, tentando di darle fastidio avendola bagnata.
Ma lei rimane ferma, senza lamentarsi.

Continuo a scorrere le mani sulle sue gambe. Lei rimane ferma, ma non sembra infastidita.
Questo mi fa venire voglia di esagerare.
La prendo di peso e la faccio cadere in acqua.

Risale protestando e lamentandosi.
Non riesco a trattenere le risate, adoro darle fastidio e vederla sclerare.

Tra una bracciata e l'altra, si aggrappa a me, allacciando le sue gambe attorno al mio bacino e le sue braccia intorno al mio collo.

《Maddy, non sai nuotare?》

《Certo che so nuotare, idiota. Anche meglio di te.》

《Allora perché ti sei aggrappata a me?》

I movimenti dell'acqua non aiutano, perché i nostri corpi si muovono in continuazione l'uno contro l'altro.

La mia nemica fa per togliersi, ma spontaneamente la stringo forte a me.
Perché l'ho fatto? Maledetto me.

《Semplicemente perché temevo che volessi affogarmi.》

《E interrompere così la nostra guerra? E dove sarebbe il divertimento? Dai adesso usciamo.》

Tenendo Maddy ancora aggrappata a me, mi avvicino al bordo della piscina, stampando la sua schiena contro la parete, e il mio corpo contro di lei.
Non so perché, ma adesso ho ancora meno voglia di uscire da qui. È solo che devo farlo perché il mio corpo non riesce più a controllare i suoi strani istinti.

Ci fissiamo per un po' senza alcuna intenzione di slacciare i nostri corpi.
Poi all'improvviso, Maddy fa leva sulle sue braccia per sedersi sul bordo della piscina.
Lo fa così lentamente che riesco a studiare tutto il suo corpo, grazie alla maglietta bagnata che aderisce perfettamente alle sue forme.

Non posso proprio uscire dall'acqua in questo momento. Si accorgerebbe della reazione che ha avuto il mio corpo a contatto con il suo.

《Inizia ad asciugarti, così poi mi asciugo io.》
È stata l'unica maniera per distrarla.

Esco dall'acqua e lo sguardo imbarazzato di Maddy alla vista del mio fisico, mi fa sorridere sotto i baffi.
Le sue guance sono arrossite come quelle di una bambina.

《Andiamo a fare la doccia, Maddy.》
Tento di provocare una sua reazione.

《C-c-cosa. Io. Te. Non... No.》

Sorrido per l'improvvisa innocenza che vedo in lei. È difficile vedere Madeleine abbassare la guardia.

《Tutto bene signorina Norton? Ti vedo un po' in difficoltà.》

《Finiscila, sto benissimo. Vado a lavarmi negli spogliatoi femminili.》
Va via stizzita, ma poco dopo torna a testa bassa.
《Non ho vestiti da mettere, i miei sono bagnati.》

《Tieni.》
Le do il mio cambio pulito, fa nulla. Posso rimettere i vestiti con cui sono arrivato in piscina.
《Vedi di non sporcarmeli altrimenti la prossima volta ti farò girare nuda per la città.》

《Non ti permettere ad immaginarmi nuda.》
Quando si arrabbia sembra una bambina dispettosa, ma questo suo lato mi fa ridere.

Dopo la doccia, la attendo seduto su una delle panchine.
È così maledettamente lenta che alla fine decido di entrare nello spogliatoio e capire a che punto sia.

La vedo di fronte allo specchio, con addosso la mia felpa verde che le sta gigante e i miei pantaloncini che le arrivano sotto le ginocchia.
Ha i capelli raccolti in una coda lunga e sta sculettando nella mia direzione.

Abbasso totalmente la testa per guardarla, la nostra differenza di altezza è sempre più evidente.

《Sono pronta. Perché sorridi come un'idiota?》

Sorrido? Io? Oh.
Smetto immediatamente di farlo.

《Sei ancora più brutta del tuo solito oggi. Credevo fosse impossibile ma tu si che mi sorprendi sempre.》

Mi tira una spallata che mi arriva alle costole e si avvia verso l'uscita.
Come al mio solito, io la seguo come fossi la sua ombra.

SPAZIO AUTRICE

Ciao bellezze.

Eccomi di nuovo che riappaio.

Come procede la lettura? È di vostro gradimento?

Vi lascio ad una delle mie domande:

C'è uno sport, un hobby o una passione che avete, in cui vi rifugiate quando state male?
Se si, quale?

Baci,

Nina Beckett! 💋

MY CHILDHOOD HATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora