46- Lucas

203 11 0
                                    

Torno a casa e trovo Maddy con il suo pigiamino aderente stesa sul divano.

《Che ci fai ancora sveglia?》

《Aspettavo che tornassi.》

《E perché mi stavi aspettando?》

《Perché non dovrei farlo?》

《Non è una risposta questa, Madeleine.》

《Avevo voglia di farlo.》

Mi accomodo accanto a lei sul divano.
《Tanti auguri per la tua relazione.》
Anche se non mi sento poi così felice.

Mi ringrazia con lo sguardo rivolto verso il basso.

《Sei felice almeno?》

《Si, credo di sì.》

《Cosa ti manca per essere sicura di esserlo?》

Alza lo sguardo e lo punta dritto nei miei occhi, senza dire una parola.
Accade sempre ultimamente questo gioco tra di noi. Ci guardiamo intensamente senza parlare, cercando di dirci qualcosa che non possiamo dire.

Studio intensamente tutto il suo corpo. Quel pigiama mette il risalto tutte le sue forme, le labbra gonfie sempre socchiuse quando è vicino a me, il suo petto che si alza e si abbassa velocemente.

Con una mano raccolgo la sua coscia, non ho idea di cosa mi prenda e neanche mi importa. Voglio solo seguire il mio istinto, cosa che non faccio da troppo tempo.
Accarezzo la sua pelle e la stringo come se avessi paura di perderla da un momento all'altro, forse perché è proprio così.

Si lascia toccare da me e tutte le mie paure per un momento spariscono.

Qualsiasi parola sarebbe inutile in questo momento, perché avevamo semplicemente bisogno di contatto come due calamite.

Mi fermo prima di arrivare al suo sedere, le chiedo il consenso con uno sguardo, cerco rassicurazioni.
Lei non dice di si, ma non dice neanche di no. Rimane ferma, i suoi occhi diventano ancora più grandi e le pupille si dilatano.
Hai fame di me come io di te, vero Madeleine?

Una chiamata di Helia sul telefono di Maddy ci interrompe.
Ero a tanto così da prendere il suo cellulare e lanciarlo lontano da noi, ma mi sono fermato reprimendo la rabbia nel mio petto.

《Helia.》
Interrompe il silenzio.

Il volume alto della chiamata mi permette di sentire tutto.

《Che stavi facendo?》

《Mi ero appisolata.》
Mente.
Ed è tremendamente sexy mentre copre il fatto che ci siamo spogliati con gli occhi e abbiamo fatto l'amore in mille modi diversi nella nostra mente.

《Ok, non volevo disturbarti. Ero preoccupato perché non rispondevi più.》

《Non importa, adesso vado a letto.》-ancora con il telefono in mano e la chiamata aperta, punta le mie labbra. Lecca e morde le sue appena le guarda. Poi il suo sguardo focoso si sposta sulle mie iridi.- 《Mi manchi.》dice a Helia, ma guarda me. Lo so bene che stavi parlando con me, ma cosa dovrei fare?

《Ma ci siamo separati poco fa.》
Risponde ironico Helia dall'altra parte del cellulare.

《Già. Adesso vado, buonanotte.》
Chiude in fretta Maddy.

La guardo alzarsi e sculettare via dal soggiorno per poi chiudersi in camera sua.
Mi piaci quando fingi in tutti i modi di non volermi, ma non riesci a stare senza di me.

Dopo ore a letto senza riuscire a chiudere occhio, sento dei strani lamenti dalla camera di Maddy.

Entro senza buttare perché tanto se non avesse aperto avrei buttato giù la porta.
La vedo contorcersi nel suo letto, sembra dolorante.

《Lucas.》
Si lamenta a voce così bassa che non avrei mai potuto sentirla dall'altra stanza.
Fortuna che non c'è bisogno che mi chiami perché so già quando ha bisogno di me, e viceversa. Siamo connessi da fili invisibili e lo saremo sempre.

Mi siedo accanto a lei e le accarezzo il viso per svegliarla dolcemente.

《Lucas sei qui.》
Le si illuminano gli occhi assonnati.

《Sono sempre qui, peste.》

《Non mi sento bene, mi è venuto il ciclo.》

So già come poter rimediare.
Anche se l'ho sempre presa in giro quando stava male, di nascosto da lei ho appreso cosa poter fare in questi casi per farla sentire meglio.

Le riscaldo la sua borsa d'acqua calda a forma di orsetto e mi stendo di fianco a lei, tenendogliela ferma sulla zona dolorante.

Lei si affretta a coprirmi con la calda coperta del suo letto.
Mi vuoi qui con te, Maddy?
Perché non me lo farò ripetere due volte.

Mi abbraccia e si nasconde tra il mio petto e le mie braccia e sembra così piccola e dolce in confronto a me.

Ho un istinto irrefrenabile di protezione nei suoi confronti, sarà sempre al sicuro con me, anche se dovessimo essere lontani anni luce.

Ci addormentiamo legati l'uno all'altra in un modo inseparabile e dentro di me nasce la speranza che questo momento non abbia mai una fine, ma la realtà è ben diversa da questa, perché la mattina seguente torniamo a far finta che non sia mai successo nulla.

Adesso lei sta con Helia, ed io ho una ragazza che aspetta solo che io possa amarla almeno la metà di quanto lei ami me.
Una trappola che ogni giorno mi fa sentire sempre più stretto.

Cosa devo fare pur di stare bene?

MY CHILDHOOD HATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora