39장: compagnia

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I suoi occhi si aprirono di nuovo quando una voce maschile alta e potente lo stava chiamando dall'alto, il ragazzo dai capelli neri guardò il controllore con gli occhi e il viso assonnato. Non si era ricordato quando si fosse addormentato, neanche si era accorto che improvvisamente la sua mente aveva ceduto alla stanchezza di quel fine settimana. Durante tutto il periodo di soggiorno a Sowun, non aveva sentito che il suo corpo di era stancato; forse l'adrenalina che gli circolava nel corpo l'aveva tratto in inganno o forse semplicemente l'entusiasmo di stare con le persone a cui voleva bene l'aveva convinto che poteva fare più di quanto poteva. Eppure una volta seduto nel sedile, aver salutato il suo ragazzo dal finestrino e una volta che il treno era partito, una sorta di depressione gli era salita e una triste malinconia l'aveva avvolto permettendo ai suoi pensieri di vagare liberamente con gli occhi puntato sulla distesa d'erba; prima aveva visto quel verde e poi il buio, perché si era addormentato con il vagone pieno. Ed ora era completamente vuoto, solo lui e il controllore, e sentiva il fracasso della fermata della stazione, era arrivato a Yeosu ed erano già passate sette ore dall'ultima volta che aveva visto Seungmin e i suoi amici. Ora Changbin stava tornando alla sua vita solita, solo e circondato da persone che lo trattavano male. Le uniche due persone che si salvavano erano: Hyunjin e Isabelle, che erano anche le uniche persone con cui era riuscito a stringere una sorta di legame tra colleghi non molto significativo, eppure a Changbin andava bene così.

«Se non scende, non posso dare il via libera per la disinfestazione.» Changbin si alzò annuendo, era ancora assonnato e pensare che ora doveva mettersi anche a camminare per un'ora per raggiungere casa sua non lo rendeva entusiasta. Non aveva nessuno a cui poter chiedere quel favore insignificante, per quanto fosse lungo il tragitto a piedi con l'automobile avrebbe impiegato massimo mezz'ora, se ci fosse stato il traffico.

«La ringrazio.» Si inchinò prendendo le sue cose per poi scappare via, cercando di uscire vittorioso dalla folla.

«Changbin-ssi!» La voce di Hyunjin lo fece sussultare, aveva il telefono in mano mentre scriveva a Seungmin che era arrivato. Quando inviò il messaggio, il suo superiore lo stava guardando sorridendo. Si fermò ad osservarlo, la sua immaginazione non era mai arrivata a tanto: qualcuno che lo andava a prendere e che gli sorrideva, forse contento di vederlo, «Ti va di andare a prendere qualcosa da mangiare insieme?»

«Che ci fai qui?» Domandò confuso il più grande, ricordava di avergli detto che sarebbe tornato alle dieci, ma non si aspettava di trovarlo lì.

«Mi sono ricordato che sei senza auto, quindi ti do un passaggio a casa.» Changbin sorrise illuminandosi, Hyunjin era proprio una brava persona, «Ed ho pensato che potevamo bere qualcosa insieme.»

«Magari, una birra e del pesce fritto mi andrebbe proprio.» I due ragazzi si guardarono complici, sorridendo a vicenda ed incamminandosi verso l'uscita, «Come va?»

«Tutto bene, questo weekend l'ho passato con Yongbok e il suo cuginetto che è tornato a casa da qualche ora.» Changbin annuì mentre si guardava intorno, era agitato senza un motivo specifico, «Yongbok mi ha chiesto di te, voleva organizzare una cena a tre ma gli ho detto che sei salito per il weekend dal tuo ragazzo e dovevi vedere quanto era felice. Se potesse, lo conoscerebbe e ci stringerebbe amicizia.»

«Tu e Yongbok vi siete riposati, oltre che avete badato al cugino?» Domandò prima di infilarsi nell'auto del suo superiore.

«Diciamo di sì, ma il piccoletto voleva vedere fin troppi posti e negozi qui a Yeosu. Era la sua prima volta qui... tu invece, che avete fatto di bello?» Lo sguardo di Hyunjin cadde sugli innumerevoli succhiotti che aveva sul collo, poteva contarli ed erano circa otto, e sorrise a quella vista. Changbin, invece, si sentì in imbarazzo e si ritrovò a massaggiarsi il collo guardandosi intorno.

Piece of a Puzzle || Seungbin (Book 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora