42장: colluttazione

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Aveva il telefono tra le mani, stava scrivendo al suo ragazzo e nel frattempo era uscito verso il cortile. Erano in pausa, poteva permettersi di uscire per rispondere a Seungmin con calma e senza occhi indiscreti. Non stavano parlando di qualcosa di intimo, semplicemente stavano conversando sul suo progetto di tesi e su quanto si sentisse stressato. Changbin stava intrattenendo una conversazione anche con Jisung e Chan, che stavano ascoltando alcune preoccupazioni che il pilota aveva sul suo viaggio. A Tokyo pioveva, lui aveva paura di fare qualche errore durante l'atterraggio e i suoi amici lo stavano tranquillizzando: quel giorno Han Jisung sarebbe stato il co-pilota, la responsabilità non sarebbe stata del tutto su di lui.

Era seduto tranquillo su una panchina all'ombra, faceva davvero caldo a Yeosu, e passava da guardare il suo cellulare ad osservare la natura guardando le farfalle passare davanti a lui e posarsi sul marciapiede; le api che tranquille gli passavano vicino per poi poggiarsi su un fiore da impollinare. L'atmosfera era così tranquilla, nulla stava andando storto quel giorno.

Eppure era una bugia, era ignaro di ciò che stava succedendo dentro. Non sentì neanche le prime volte in cui Isabelle lo stava chiamando, in lacrime, e neanche i suoi passi, non la caduta che aveva fatto ferendosi sia alle ginocchia che alle mani. Lo chiamava con voce disperata e rotta, ma Changbin non la sentì finché non fu abbastanza vicino, finché la sua voce non divenne più udibile.

«Changbin-ssi! Changbin-ssi.» Urlò la voce di Isabelle, mentre lei stava correndo verso di lui con il viso lucido di chi stava piangendo, «Changbin-ssi.» Si fermò davanti a lui, aveva il corpo che tremava mentre muoveva le mani sporche di terriccio con il sangue che si faceva strada tra i ciottoli conficcati nel palmo della mano ed indicava dietro di sé, «Hyunjin-ssi. Siwoo-ssi. Si stanno picchiando. Aiutali, ci sono due persone su Hyunjin.»

L'ingegnere lasciò la presa della ragazza per correre nella parte opposta del cortile, si trovava dall'altra parte della struttura per cui si ritrovò a correre il meglio che poteva. Mentre pensava a cosa era successo, anche oggi come ieri Hyunjin era di cattivo umore ma non aveva iniziato alcuna discussione o litigio fino a quel momento. L'aria che emanava Hyunjin oggi era diversa da quella di ieri, come se fosse cauto ma solo in seguito comprese che non era cauto perché non voleva casini: ma era cauto solo per capire quando sarebbe stato meglio attaccare Siwoo, sicuramente si era attivato in quel momento dopo un approfondito ragionamento. Eppure, anche qui si sbagliava: Siwoo l'aveva provocato, perché lui sapeva benissimo il motivo della sua ira e voleva che la riversasse per divertirsi un po' con Hyunjin.

Quando Changbin arrivò, si dovette far largo tra la folla con i gomiti fino ad arrivare alla prima riga. Tutti si  tenevano in debita distanza mentre vedevano la scena, Hyunjin stranamente se la stava cavando meglio era seduto a cavalcioni su Siwoo prendendolo a pugni in faccia con un ritmo sostenuto.

L'ingegnere sentiva il suo corpo tremare, in precedenza aveva assistito ad una rissa a causa di Jisung ed altri suoi compagni di classe. Lui? Changbin non era il tipo di persona che si metteva a prendere a pugni gli altri, andava bene oltre il suo buon senso e la sua indole benevole. Certo aveva litigato, ma si impegnava a litigare di rado e solo con le persone con cui voleva a tutti i costi mantenere la relazione anche se delle volte esagerava; come nel caso di Jisung. Ma litigi fisici? Risse? Changbin non sapeva neanche come iniziare, era consapevole di avere dei buoni pugni ma non li avrebbe mai usati contro qualcuno per difendersi. E poi, come si fermava una rissa? Neanche quella cosa sapeva, ma quel giorno fu diverso. Doveva prendere il coraggio e fare qualcosa, decidendo di riportare alla mente i modi in cui Chan cercava di fermare le risse quando se le trovava davanti. Da quando andavano al liceo, Chan era sempre stato il ragazzo pacifico che faceva concludere le risse nei corridoi o fuori della scuola. Lo aveva visto in atto più volte, forse era arrivato il fantomatico momento di mettere in atto ciò che aveva imparato in tutti quei anni di amicizia.

Piece of a Puzzle || Seungbin (Book 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora