Il tempo sembrava quasi che si fosse fermato, ogni giorno sembrava essere uguale a quello precedente; finendo per diventare una routine noiosa, che stava portando alla follia i ragazzi. La giornata passava tra chi lavorava e chi preparava la tesi, per poi incontrarsi la sera per bere qualcosa assieme. Ogni giorno avevano il telefono vicino, sperando di ricevere una chiamata da parte di Chan sulle dimissioni dell'ospedale di Lee Minho. Invece, ogni notte andavano a dormire con la speranza che veniva trasferita al giorno seguente. Nessuna notizia, nessuna informazione, stava facendo impazzire di preoccupazione tutti i ragazzi che erano vicini a lui.
Changbin viveva con il telefono vicino a sé, cosa che rendeva la vita al lavoro ancora più difficile. Nonostante avesse spiegato che fosse per una persona cara che doveva essere dimessa dall'ospedale, dopo l'ultimo mese erano diventati più severi nei suoi confronti. C'erano giorni che addirittura il capo gli chiedeva di spegnere il telefono e non usarlo prima dell'ora di pranzo. La vita in ufficio stava diventando difficile e non solo perché stava iniziando a fare gli scatoloni.
Fortunatamente ora Changbin era a casa, con le sue cuffiette mentre giocava e il telefono sul letto a fianco a lui. La suoneria era al massimo, così in caso di chiamate improvvise l'avrebbero sentito tutti lì dentro. Nonostante Jeongin fosse lì con loro, quindi Chan avrebbe chiamato il proprio ragazzo per infornarlo. In quanto Jeongin oltre ad essere il collega di lavoro di Minho, era anche quello più vicino dopo Han Jisung.
«L'agenzia ti ha inviato tutti i questionari compilati?» Jeongin fece alzare la testa dai libri allo studente, si sistemò il paio di occhiali sul naso. Guardò con occhi confusi il suo amico, studiando la sua espressione rilassata.
«Devo ancora controllare la mail istituzionale.» Gli rispose prima di riprendere a sottolineare, la testa cadde di nuovo verso il basso ed una ciocca di capelli neri cadde oltre il viso.
«Minnie-ya, ti puoi dare un po' di pausa?» Chiese di nuovo, mentre Changbin continuava a giocare ai suoi videogiochi. Era lì tranquillo per i fatti suoi, cercando di non pensare troppo a ciò che stava succedendo nella sua vita. Era come una via di fuga, in quanto se stava senza fare nulla si ritrovava a pensare a quello che sarebbe successo lì a poche settimane.
Da quando Seungmin aveva rivelato a Jeongin chi fosse veramente, i due avevano iniziato a vedersi ancora più spesso. Come se il più giovane non volesse perdere altro tempo, come se necessitava di passare più tempo possibile insieme; come se volesse recuperare ciò che aveva perso negli anni precedenti. Jeongin doveva ancora abituarsi del tutto a quella novità, quel ritorno inaspettato, ma la somiglianza con il suo amico era così ovvia che col tempo sembrava esserne sempre più convinto.
«Non sto capendo niente di questo argomento.» Piagnucolò appoggiando la testa sul libro, mentre Jeongin lanciava uno sguardo all'ingegnere che si mordeva il labbro mentre uccideva qualcuno nel gioco.
Sospirò guardando entrambi.
«Ma non devi preparare anche gli esami di settembre?» Domandò piano ritornando a guardare il proprio amico, il quale appoggiò la sua guancia paffuta sulla pagina del libro guardando il minore.
«Posso finire il mese senza pensare a psicologia e management?» Era esausto, mentre guardava il suo migliore amico, «Fa male la testa.»
«Ti ho detto che ti devi dare una pausa.» Provò a tirargli il libro da sotto alla testa, che stava usando per studiare per la tesi, ma lo studente fece pressione con il viso provocando una risata genuina in Jeongin, «Kim Seungmin, ti devi dare una pausa. Quindi alza il tuo culo e andiamo a prendere un gelato.»
«Non mi va il gelato.» Esclamò mentre Jeongin lo costringeva ad alzarsi.
«Pure tu.» Spense la console di Changbin togliendo le cuffie, facendo voltare il ragazzo con espressione meravigliata, «Andiamo a prendere un gelato.»
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Piece of a Puzzle || Seungbin (Book 2)
Fanfic|| Sequel di «The ghost in my house» || Estate 2024. Il loro amore non è mai stato normale, innamorarsi dell'anima dell'altra persona, cercare in ogni modo di scoprire un passato difficile. Voler che l'altra persona possa vivere una vita degna, una...
