50장: come un parassita

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«Cosa dici, ti va bene la stanza proprio di fianco alla mia?» Domandò Yongbok mentre apriva la porta della camera da letto, Changbin aveva il corpo appoggiato al muro per garantire sostegno. Gli faceva ancora male il petto, fortunatamente riusciva a respirare tranquillamente ma le sue costole inclinate non erano d'accordo con tutti i suoi movimenti, «Il letto è anche il più comodo, una piazza e mezzo.»

«Sul serio mi va bene anche un piccolo spazio, non voglio disturbare molto.» Continuò ad insistere l'ingegnere guardando l'australiano che prendeva le valige che avevano fatto poco dopo l'uscita dell'ospedale, «Dico sul serio.»

«Sei un ospite, ti devo dare la stanza migliore.» Changbin rise a quella frase, immaginando che a Hyunjin avrebbe detto l'esatto opposto, «Poi sei proprio di fronte a me, quindi se hai bisogno puoi urlare il mio nome.»

«Non occorre, abbiamo il telefono per questo.» Yongbok si fermò a metà stanza voltandosi verso l'ingresso dove c'era Changbin che zoppicava, gli faceva ancora male il ginocchio, «Quei stronzi...» Si lamentò prima di appoggiarsi allo stipite gemendo, massaggiandosi il ginocchio.

«Vieni, siediti sul letto. Riposati.» L'australiano corse verso il più grande e lo aiutò ad attraversare la stanza dalle tonalità pastello, «Mi occupo io di tutto quanto, tu non stancarti.»

«Non occorre, tanto starò qui finché non starò meglio.» Ma il giovane australiano non lo stava ascoltando, stava facendo di testa propria, «Sono serio.»

«Lo so, ma voglio che finché starai qui tu ti senta come se fossi a casa tua.» Changbin congiunse le braccia al petto osservando, l'australiano sistemare le maglie dentro ai cassetti più in atto del comodino di mogano, «E non ti devi piegare troppo, così che soffri di meno.»

«Yongbok?» Chiese dopo un lungo silenzio, dove l'ingegnere lo guardava occuparsi dei suoi indumenti con cura e attenzione.

«Mmh?» Rispose senza voltare il capo e pronto ad ascoltarlo, la sua testa era chinata sui vestiti.

«Cosa è successo sabato al lavoro? Da ieri che sembri strano. Non ti sei arrabbiato neanche con Hyunjin.» Il ragazzo rise nel sentire quell'ultima affermazione.

«Ma non è che io vada sempre contro di lui, in realtà succede solo quando mi fa davvero incazzare.» Si fermò a pensare, «In effetti succede abbastanza spesso, ma non ci vado sempre contro. Oggi non ha fatto niente che chiedeva la mia rabbia.»

«Non avrei mai detto che tu fossi una persona così autoritaria.» Felix si grattò la testa ridendo imbarazzato: «Non fraintendere, non sono una persona autoritaria o aggressiva. L'unica persona con cui mi permetto questo lusso è Hyunjin.» Si sedette a terra e con l'aiuto delle braccia si girò verso Changbin, il quale lo stava guardando con occhi pieni di preoccupazione, «Il più delle volte mi affliggo, non credo di essere in grado di potermi prendere cura di una persona così difficile come Hyunjin. Ho pensato spesso di lasciar cadere, lo so è una cosa crudele da dire e mi fa male ma è così. Ancora prima che finissimo per frequentarci...» Si passò la mano fra i capelli e sorrise pieno di malinconia, «Non è colpa sua, non è cattivo solo che... é il tutto.» Chiuse gli occhi, «Però mi piace, non mi piace quando prende e fa le risse. Fa proprio parte della sua personalità, se non finisce nei guai o in ospedale una volta al mese non è lui. Questa cosa mi dà così tanto sui nervi.» Aprì gli occhi guardando l'ingegnere, nonostante si stesse esponendo molto Yongbok non si sentiva giudicato da Changbin, «Ma poi mi guarda con quei occhioni e penso: "mi piace da impazzire." Ma avere a che fare con persone come loro, tu lo dovresti sapere bene, non è così facile. A volte occorre avere una gran forza di volontà.»

«Dohyung non è come Hyunjin, cioè si a volte occorre cura e tatto con lui. Però non ho mai pensare che fosse difficile gestirlo. Anzi, non occorre gestirlo.» Yongbok annuì mordendosi il labbro inferiore, «A volte ho desiderato togliergli tutta la sofferenza e darla a me, ma solo perché lo amo e non voglio vederlo in quelle condizioni.»

Piece of a Puzzle || Seungbin (Book 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora