25장: paura

32 9 16
                                    

Seungmin fu fermato da un'abbraccio, dopo che aveva finito di pulire anche lo sgabuzzino inusato. Si era appena appoggiato al lavandino, con lo sguardo rivolto al telefono aspettando un messaggio dal proprio fidanzato o il suo nome che illuminava lo schermo perché lo stava chiamando. Jeongin e Chan erano a casa con lui, mentre Minho e Jisung erano andati a comprare qualche dolce per il post cena. Così la coppia vide lo studente alle prese con l'ansia, che Jeongin conosceva davvero bene e che sapeva non era in grado di gestire, chiedendosi come si sarebbero dovuti comportare. Seungmin voleva solo che Changbin si facesse vivo, erano passate già sette ore e non aveva ancora avuto alcuna notizia. Il minore, allora conoscendo davvero bene il suo migliore amico, decise di andare da lui ed abbracciarlo. Per sua sorpresa, Seungmin si voltò lentamente verso il capo del giovane ed iniziò ad accarezzare il suo braccio. Era un momento di intimità, altre volte nella sua vita passata l'avevano già fatto e non c'era nessuna malizia. Si voleva solo dimostrare la vicinanza in qualche modo e stranamente gli abbracci funzionavano, funzionavano anche contro l'ansia di Seungmin, funzionavano anche contro i pensieri distruttivi dello studente.

«Dovresti riposarti, domani devi studiare.» Gli sussurrò sfiorando il collo con il naso, mentre lo studente chiudeva gli occhi. Jeongin sapeva sempre come calmarlo, il suo cuore prese a battere ad un ritmo quasi normale, «Sta bene, lo sai che queste cose sono complicate. Un viaggio così lungo stanca e poi deve trovare la casa, ti scriverà appena sarà alla casa nuova.»

«Se si perde? Changbin non è così bravo ad orientarsi.» Sussurrò lo studente mentre spostava leggermente il collo, ora si stava preoccupando ancora di più. Changbin era davvero pessimo con l'orientamento.

«Chiede in giro, fortunatamente non è timido.» Lo rassicurò Chan, guardando l'orologio, «Ricordo ancora che quando andammo in vacanza noi tre, ci siamo persi per via di Jisung e Binnie... alla fine è andato a chiedere ad ogni persona, soprattutto commercianti e siamo arrivati a destinazione senza troppi problemi. Abbi fiducia in lui.»

«Giusto.» Sussurrò mentre iniziava a giocare con le dita del suo migliore amico, cercando di calmarsi, «Saprà cavarsela del tutto da solo, vero?»

«Ha vissuto per un'anno e mezzo da solo, penso che può farcela da solo.» Seungmin sospirò, non era vero, aveva vissuto per un'anno con lui quando era un fantasma e in parte sei mesi da solo.

Jeongin e Seungmin si guardarono sapendo la verità dietro a quella frase.

Quando finalmente il telefono di Seungmin iniziò a squillare, il ragazzo fu subito sciolto dall'abbraccio del suo migliore amico e si fiondò sul telefono.

«Pronto?» Esclamò accettando subito la chiamata.

•°•°•°•

«Pronto?» La voce di Seungmin rimbombava forte nell'orecchio di Changbin, che stava salendo l'ultima valigia nella casa. C'era un ascensore interno, ma il proprietario gli aveva detto che dovevano farlo sistemare.

«Ti sei preoccupato?» Fu la prima domanda che fece l'ingegnere mentre chiudeva il portone del suo nuovo appartamento.

«Il giusto, tu sei appena arrivato?» Domandò in fretta, cambiando discorso, «Come ti sembra la casa? È troppo piccola?»

«Non è male, ha anche un ascensore interno.» Ed era piccola, ma considerando che avrebbe dovuto vivere solo lui non era un grosso problema, poteva conviverci, «Hai mangiato?»

«Mmh, da poco. Minho hyung è andato a comprare qualcosa di dolce, aveva ancora fame.» Spiegò mentre l'ingegnere lo metteva in viva voce per iniziare ad aprire le finestre di quell'appartamento che aveva la cucina nel salone, «Tu?»

Piece of a Puzzle || Seungbin (Book 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora