38장: festeggiamenti

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Sulle scale esterne di un appartamento c'erano quattro ragazzi che circondavano una torta fatta in casa, sopra c'erano delle candele che andavano ad indicare dei numeri, due e cinque, che stavano cercando di accendere da fuori con un accendino comprato stesso quella mattina.

«Dai a me.» Minho prese l'accendino dalle mani di Jisung, il quale si limitò ad osservarlo mentre si avvicinava alle candele coprendo un lato, «Ma sei sicuro che...» Finalmente la fiamma si accese e illuminò il primo filo della candela.

«Jeongin tieni la torta bene.» Esclamò Chan mettendo una mano sotto al piatto del proprio fidanzato, il quale sembrava stremato. La notte precedente si erano dati da fare e dal viso stanco del giovane era evidente le sue condizioni.

«Fatto.» Minho fece cadere l'accendino nella mano di Jisung, i loro sguardi furono con il loro tocco: si erano dimenticati sfiorati velocemente. Entrambi avevano dormito nello stesso letto, dopo che il più grande l'aveva costretto: aveva preso la mano di Jisung, che si ritirava a stendersi sul salotto, e lo trascinò fino alla sua camera per poi addormentarsi sullo stesso materasso e il giorno seguente si ritrovarono a svegliarsi abbracciati.

«Hyung, la porta.» La voce roca e scavata di Jeongin parlò per la prima volta del saluto mattutino, mentre i suoi occhi erano puntati sulla porta.

Così i ragazzi entrarono, all'ingresso Jeongin fu aiutato da Chan nel togliersi le scarpe ed indossare le pantofole; mentre gli altri due erano intenti a mantenere in equilibrio la torta insieme al più giovane.

«Secondo me, stanno ancora dormendo. Non hanno né risposto al telefono né ai messaggi.» Jeongin stava dicendo con la torta in mano per festeggiare in ritardo il compleanno dell'ingegnere, mentre si intrufolano nella casa della coppia con le chiavi di casa di Jisung.

Aveva ancora le gambe deboli, camminava a fatica e Chan gli stava dietro nel sorreggere con una mano sotto al piatto; era l'unico nella coppia che non sembrava stremato dalla sera precedente, era ovvio che fosse stanco ma non sentiva il sedere indolenzito al punto da aver difficoltà a sedersi per la notte passata quasi in bianco.

«Per forza, di solito rispondono anche se fanno l'amore.» Jisung ne sapeva qualcosa, quante volte aveva interrotto la coppia per le sue chiamate inesistenti.

«Speriamo che abbiano almeno un lenzuolo che li copre.» Era Minho che aveva parlato, aveva in mano una busta con un succo di frutta alla pesca per accompagnare la torta.

«Non mi interessa, deve soffiare le candeline che la cera si sta sciogliendo già sulla torta e quella parte della panna non può essere toccata.» Si lamentò Jeongin che non vedeva l'ora di assaggiare quel pezzo di torta, sembrava così buono, «Aish, sembra così buona.»

«Zitto, sembra che non mangi da ieri sera.» Lo rimproverò Chan mentre lo aiutava a sorreggere la torta, il minore lo guardò arrabbiato: «Non mi hai fatto fare colazione, ti ricordo.» L'avvocato si ritrovò a ridere per quella reazione, Jeongin era una persona tranquilla ma senza lo stomaco pieno si irritava facilmente, «Letteralmente non mangio da ieri...»

«Zitti voi due, rovinate la sorpresa...» Seungmin era sulla soglia del bagno con solo indosso dei boxer e i capelli arruffati a causa della nottata passata a fare altro che dormire, delle mani dell'ingegnere che gli aveva passato le dita dentro, tirando durante i momenti di passione.

Minho avvampò nel vedere i segni di succhiotti che aveva sul collo e petto, ma lo studente non sembrò provare fastidio nel trovarsi tutti in casa. Anzi, si illuminò facendo segno ai ragazzi di muoversi.

«Ho letto i messaggi...» Jeongin si illuminò tutto mentre si drizzò con la schiena ed iniziarono tutti a cantare la canzone di buon compleanno per Changbin che era sul letto che guardava il soffitto con un braccio dietro alla testa.

Piece of a Puzzle || Seungbin (Book 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora