45장: il club di scacchi (parte seconda)

45 9 57
                                    

Minho alzò lo sguardo dalla sua scacchiera, dopo aveva battuto Kibum come suo solito e dopo aver subito la solita lamentela sul fatto che "non fosse possibile che Minho fosse più bravo di uno che giocava a livello nazionale", ed ora stava guardando nella direzione di Jisung che stava giocando contro Pablo con le sopracciglia accigliate, un'espressione completamente concentrata ed affranta allo stesso tempo. Dall'altra parte Pablo con i suoi capelli naturali ricci e castani scuri stava cercando di dare dei suggerimenti, il quaderno del pilota era aperto ed aveva già segnato venti domande di cui aveva avuto una risposta. Gli occhi di Minho erano completamente rivolti al pilota, quasi come se ci fosse solo lui in quella stanza, osservava il modo in cui le mani si sfregano tra di loro, come si mordeva il labbro inferiore concentrato. Il cuore di Minho batteva forte.

«Vai a dargli una mano, su.» Kibum lo incitò battendo con il dito sul tavolo, Minho si voltò per guardarlo, «Io devo aspettare che Jinki venga battuto da Haruto.»

«Non sto perdendo, bastardo.» Gridò Jinki mentre mangiava una pedina, il suo sguardo passò prima sul snello ragazzo cinese e poi su Minho, «Vai da Jisung, ha bisogno del tuo aiuto.» Lo incitò a sua volta, quell'ultima volta funzionò e Minho si alzò avvicinandosi ai due ragazzi.

«Hyung?» Domandò confuso il pilota, Minho sorrise prendendo una sedia ed accomodandosi di fianco a lui, «Che ci fai qui?» Si voltò verso sinistra per guardarlo più da vicino, gli occhi di Minho erano puntati alla scacchiera mentre studiava le mosse che potevano essere messe in atto.

«Potresti fare così.» Aveva aperto il libro di teoria, che Jisung si era comprato, per mostrargli la prossima mossa, ma Jisung si era perso a guardarlo a causa della sua bellezza disumana, «Che dici?»

«Non mostrargli una delle mosse vincenti.» Si lamentò Pablo con un forte accento spagnolo, Minho lo ignorò per guardare il giovane che ora si stava passando la lingua sulle labbra che sentiva aride.

«È legale?» Chiese il pilota, Minho rise abbassando la testa e scuotendola più volte.

Tutti i ragazzi del club si esposero per vederli, era la prima volta dall'incidente che sentivano ridere Minho; una risata di gusto, che veniva dal cuore.

«Iniziamo di nuovo?» Il sorriso sul viso di Minho non era scomparso, anzi sembrava persistere. Jisung alzò le spalle, «Fai la mossa, su.» Lo incitò prendendo la sua mano e portandola sul suo alfiere libero, così il ragazzo fece ciò che era stato richiesto, «Ora tocca al nostro Pablo.» Incrociò gli occhi castani chiari con sfumature verdi, il quale li stava guardando stranito.

«Voi due siete proprio una coppia stramba.»

«Se sapresti il nostro passato, vi sembreremmo ancora più strani.» Borbottò il pilota mentre iniziava a sfiorare il quaderno con su scritto sia le domande che le risposte, «Posso applicare...» Guardò nella direzione della scacchiera e poi verso Minho, «La presa al varco?»

«Ora pensi che sia una mossa valida?» Domandò incredulo, aveva provato invano per settimane a fargli convincere della verità di quella mossa.

«Certo, non c'è voluto molto, visto?» Esclamò mentre la metteva in atto contento, Minho osservò il sorriso di profilo di Jisung e gli occhi illuminati; sembrava perso alla vista del pilota, «Stai pensando che sei proprio fiero di me, vero?» Eppure quando si voltò restò senza fiato, per come lo stava guardando. Negli occhi di Minho c'era una briciola di lussuria.

«In realtà sto pensando che mi hai fatto dannare per due settimane, vieni qui lo chiedi a tre persone in croce e subito ci credi.» Appoggiò la guancia sul palmo della sua mano continuando a guardarlo, «Mi hai dato del bugiardo per giorni e a loro subito pendi dalle loro labbra.»

Piece of a Puzzle || Seungbin (Book 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora