STRAYKIDS - O.S.

Muro

Ship: MinSung

Genere: Soft Smut

L'udito sente anche il cuore.

Jisung ansimò, stringendo le gambe per calmare la sua erezione.

Erano le 3 di notte e stava beatamente dormendo, fino a quando non ha iniziato a sentire dei rumori provenire dall'appartamento di fianco: il suo vicino.

Quest'ultimo era Lee Minho e col tempo che Jisung iniziava ad abiutarsi a vivere lì, ci aveva stretto amicizia e si erano addirittura scambiati i numeri uscendo qualche volta insieme col gruppo di amici che si era creato.

Nonostante Jisung sapesse di essere gay, non pensava di poter avere un'erezione per colpa di Minho, soprattutto in una situazione come quella.

<<A-ah che b-bello..>> Jisung tremò, sentendo di nuovo quei suoni.

Sospettava che Minho fosse solo poiché di voce ansimare aveva sentito solo la sua e sapeva che in generale non era chissà che donnaiolo.

Perché si, nonostante Minho si definisse bisex, Jisung era pienamente convinto che l'amico fosse etero.

Sentì ancora i suoi ansimi e, arrendendosi al volere del suo corpo, abbassò con un solo colpo ciò che indossava sotto.

Avvicinò due dita alle labbra e le inumidì, sentendo l'eccitazione riscaldare il suo corpo.

Ben bagnate di saliva tolse le dita e con un'ultimo sospiro, le avvicinò alla sua entrata, mettendone dentro solo uno per iniziare.

<<C-cazzo..>> ansimò, mentre si penetrava per allargare le sue pareti.

Ne mise un secondo e poi un terzo, non riuscendo a fermare i suoni che lasciavano le sue labbra.

<<M-Minho..>> gemette il nome del colpevole, mentre altri gemiti provenivano dal suo appartamento.

Mise l'altra mano sul suo membro per procurarsi il piacere duplicato e funzionò, perché dopo poco si riversò sul suo stomaco, ansimando il nome del suo amico.

Con il fiatone tolse le dita e acchiappò dei fazzoletti dal comodino.

Sentì ancora qualche suono ma, dopo poco, il totale silenzio.

Che avesse finito anche lui?

Dopo essersi ripulito si rimise i vestiti e tornò sotto le coperte.

La sua idea era di addormentarsi facendo finta di nulla, ma il suo telefono iniziò a vibrare, cosa che lo portò ad afferrarlo.

Minho?

Il fatto che l'amico lo chiamasse era..strano.

Non poteva essere per prima, vero?

Nah, negò con la testa prima di accettare la chiamata.

<<Min?>>

<<Jisung>> il suo tono era basso.

<<Come mai mi chiami a quest'ora?>>

<<Nulla, volevo soltanto ricordarti che i muri in questo palazzo, dato il cartongesso, sono molto..sottili>> sussurrò l'ultima frase, con un tono diverso.

Jisung diventò un pezzo di ghiaccio.

Lui..AVEVA SENTITO??

<<O-oh..beh posso spiegare..>>

<<Mh?Non devi spiegarmi niente,
mi ha fatto piacere sentirti ansimare il mio nome, piccolo>>

Quel nomignolo uccise il cuore di Jisung, che prese a battere a raffica.

Che gli era preso all'amico?

<<A-anche tu non eri proprio silenzioso..>> cercò di rispondergli contro, sentendo una risatina dall'altra parte del telefono.

<<È stata colpa mia se ti sei eccitato?
Potevi venire da me e avrei risolto il tuo problema, baby>>

<<M-Minho!>>

<<Sei ancora in tempo per il secondo round, sempre se non sei stanco>>

Jisung deglutì, guardando il muro e poi la sua porta.

Il suo cervello entrò in conflitto con il suo cuore e il suo cazzo, ma la sana ragione andò a farsi fottere.

<<A-Arrivo>> borbottò prima di chiudere la chiamata, scendere dal letto e dirigersi verso la porta.

Uscì da casa, non scordandosi le chiavi e camminò alla porta affianco, bussando.

Quest'ultima si aprì subito rivelando un Minho con solo una maglietta e dei boxer.

I capelli erano un po' arruffati, ma rimaneva sempre bello agli occhi di Jisung.

<<Beh, vuoi rimanere davanti alla porta?>> Minho lo risvegliò dalla sua trance e diventando un po' rosso, entrò nella casa.

Minho chiuse la porta facendogli segno di seguirlo e Jisung lo assecondò.

Conosceva già casa dell'amico, ma in quella situazione..beh, era un po' imbarazzante.

Minho si sedette sul letto e indicò le sue gambe, facendo capire a Jisung cosa doveva fare.

Quest'ultimo annuì titubante, andando a sedersi sulle sue gambe toniche.

Minho racchiuse i suoi fianchi con una mano e l'altra la poggiò sulla sua coscia.

<<Pronto, baby?>> gli accarezzò la gamba, facendo tremare Jisung.

Il minore annuì, arrossendo un po', procurando un ghigno al maggiore.