Dottore

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Ship: ChanSung

Genere: Soft Angst, romantic

E potrò tornare sempre tra le tue braccia, finchè sarò in vita e non mi spegnerò lì.

<<Jisung-ah! È tornato l'armadio di muscoli>> mi girai verso la voce di Felix sospirando.

<<Lascialo sul lettino>> entrò in stanza con il ragazzo che si appoggiava sulla sua spalla.

Quasi con uno strattone Felix lo mollò sul lettino borbottando parole infastidite.

<<Grazie Lix>> gli lanciai un lecca lecca e lui sorrise uscendo gioioso.

Sapevo come renderlo di buon umore.

<<Ci rivediamo dottore>> borbotta il ragazzo sul lettino tenendosi dolorante una spalla.

Io sospirai raccogliendo dei guanti in lattice e avvicinandomi a lui.

<<Anche troppo, non credi?>> indossati i guanti mi avvicinai alla sua spalla <<Che ti sei fatto stavolta?>> iniziai a spostare la sua mano.

<<Una moto mi ha colpito di striscio la spalla>> disse, mentendo spudoratamente, mentre cerca di non lamentarsi dal dolore.

<<Un'altra delle tue mitiche scuse, immagino>> inizio ad esaminare la ferita <<Aveva anche una pistola questo motociclista?>> dissi ironico notando il proiettile conficcato nella sua spalla.

Mi allontanai cercando del disinfettante, le mie pinzette, ago, filo ed un tovagliolo. Tornai da lui mettendogli la tovaglia in bocca e poggiando il resto.

<<Se ti fa male, mordi la tovaglia. Guai a te se urli a quest'ora della sera>> lo minacciai con un dito e lui annuì.

Iniziai il mio lavoro cercando di essere più delicato e preciso possibile. Lui non si lamentava più di tanto, se non stringendo la bocca contro il tessuto. Finita la rimozione del proiettile lo buttai e passai a ricucire la pelle, sperando non rimangano i segni per troppo.

Ma come dice Felix: Le cicatrici fanno di un uomo un uomo vero.

O una cosa simile, diceva troppe citazioni al giorno che dopo un po' mi sono perso.

Finito di rinchiudere disinfettai la zona, misi delle garze e tolsi tutto.

<<Abbiamo finito>> gli tolsi la tovaglia dalla bocca andando a buttarla insieme ai miei guanti.

<<La ringrazio dottore>> mi guardò imbarazzato <<Quanto le devo?>> disse mettendo la mano nella tasca del pantalone.

<<Gli amici di Minho non pagano, sei apposto>> lo rassicurai come ogni volta e lui sorrise.

<<È strano come un dottore così giovane non si stranisca quando vengo tante volte di fila con ferite molto sospette o gravi>> mi guardò divertito e curioso allo stesso tempo.

<<Come hai detto tu stesso, vieni qui tante volte, ed ormai ci ho fatto l'abitudine. In più, se fai prevalere i sentimenti sul lavoro, non sei un buon medico>> citai quello che mi disse mia madre, un tempo medico, proprio come me ora.

Lui sorrise alzandosi e abbracciandomi.

Mi irriggidì non sapendo cosa fare, finché lui non prese le mie braccia e le mise con un po' di fatica, attorno alla sua vita.

<<Grazie Jisungie>> mi sussurrò all'orecchio ed io sorrisi, arrossendo leggermente. <<Grazie davvero di salvarmi la vita ogni volta e mi sento male quando vedo che cerchi di trattenere la paura ogni volta che torno qui con qualche ferita>> continua accarezzandomi la schiena.

Mi mordo il labbro cercando di non piangere e lo stringo più forte.

<<Devi smetterla Chan..ho paura, hm?>> sussurrai tenendolo a me.

<<Lo farò Jis, te lo giuro, ne uscirò>> mi rassicura ed io annuisco sprofondando con la faccia sul suo petto.

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