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                                     ~Mi girai,sentendo quella voce che,pochi giorni prima,non fece altro che risuonare nella mia testa

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                                     ~
Mi girai,sentendo quella voce che,pochi giorni prima,non fece altro che risuonare nella mia testa.

Me lo ritrovai davanti con un sorriso divertito.

«Io in realtà ho l'impressione che tu mi segua» gli risposi.

Vidi di nuovo quelle due fossette comparire ed i suoi occhi farsi sempre più intensi.

«Ah si?» sollevò leggermente un sopracciglio.

Io scrollai la testa,cercando di reprimere una risata.

«Che ci fai qua tutta sola?»

«Non sono sola,sono con degli amici» mi guardai attorno,cercavo in tutti i modi di evitare il suo sguardo.

«Come mai qui?in questa discoteca?» incalzò lui,cercando di capire.

«Perché non si può?»

«No beh,certo che si può»

Percepii però che c'era qualcosa che voleva nascondere.

«Usciamo da qui?» mi chiese,avvicinandosi al mio orecchio,la musica era troppo alta.

«Ma sono appena arrivata»

«Ti devo chiedere una cosa» non riuscii a non sentire il suo profumo,che mi travolgeva ogni volta che si abbassava per parlarmi.

Prima che potessi effettivamente rispondere mi prese per mano e mi trascinó fuori.

«Ehi!» gli dissi,dopo aver lasciato la sua presa.

Mi sorrise,dopo avermi scrutato per bene,come se dovesse chiedermi qualcosa di rischioso.

«Siccome le nostre tessere sono bloccate e non possiamo andare in palestra..» iniziò a parlare.

Con lo sguardo lo invitai a proseguire.

«Che ne dici se vieni ad allenarti con me a casa di un mio amico?lui la palestra ce l'ha in casa» propose.

Lo guardai interdetta.

«Non ti conosco neanche»

«Non dobbiamo per forza andarci insieme eh,vedi tu» rispose,alzando le mani,avendo sempre lo sguardo fermo su di me.

«Ti volevo solo dire che questo mio amico è disponibile» concluse.

«Va bene,allora ci penserò»

«Casomai mi dai il tuo numero?così mi fai sapere»

Io annuii e lo vidi prendere il telefono mentre cercava di mascherare il sorriso che,involontariamente,nacque sulle sue labbra.

Glielo dettai e poco dopo mi chiamò per verificare che fosse giusto.

«Allora aspetto tue notizie» disse,prima che sentimmo di nuovo la mia suoneria,la quale spezzò quella tensione che si era creata.

«I miei amici saranno preoccupati,non mi allontano mai da sola» poggiai una mano sul fianco,mentre con l'altra risposi alla chiamata.

Semaforo rosso | Kenan YıldızDove le storie prendono vita. Scoprilo ora